Movimento Apostolico"Perché a loro parli con parabole?
XV Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (13/07/2014)
Vangelo: Mt 13,1-23
Gesù si serve della parabola per veicolare una verità eterna, intramontabile, non fatta di concetti astratti, bensì di immagini concrete. Passano le filosofie, passano le teologie, tramontano i sistemi del pensiero e delle ideologie. La parabola rimane in
eterno. Il suo linguaggio è sempre attuale. È come se Gesù la raccontasse oggi, in questo momento, in questo particolare frangente storico.
All'uomo la libertà di entrare nel suo mistero più profondo, oppure rimanere in superficie. Chi cammina con umiltà, lasciandosi condurre dallo Spirito di Dio, entra negli abissi della verità e ne percepisce tutta la bellezza divina ed umana. Chi invece è governato da superbia e arroganza spirituale, rimane a galla, vede qualcosa, senza però avvicinarsi alla verità. Se ne va vuoto, perché il suo cuore è ricolmo di pensieri di peccato e di vizio. Per costoro si chiudono le porte del regno. Si rimane nella mondanità, paganità, idolatria, empietà. La superbia è vero ostacolo alla verità di Dio.
Il superbo non può ostacolare il cammino di Dio nella storia. Non può impedire che si compia. Il Signore aggira gli ostacoli umani di peccato con la sua divina sapienza e intelligenza, usando un linguaggio semplice che viene rigettato dai dotti e dai sapienti secondo la carne. A loro non è dato di conoscere il regno di Dio. Non è dato perché essi stessi si pongono fuori. Lo rivela il loro atteggiamento, la loro chiusura. Dio mai dona la sua parola ad un cuore che la rifiuta, la rigetta, la calpesta, se ne serve per fare del male a quanti la offrono in suo nome e con la sua autorità.
Dio vuole la salvezza di tutti. Per tutti ha mandato dal Cielo la sua Parola. Per tutti ha dato il suo Figlio Unigenito. Per tutti ha fatto dono dello Spirito Santo. Ma chi realmente usufruisce di questi doni divini? Chi ne fa veramente tesoro? Solo il buon terreno. Solo esso accoglie la Parola e la porta a fruttificazione. Negli altri terreni mai la parola potrà giungere a maturazione. Non vi sono le condizioni ideali perché essa possa portare frutto di vita eterna. Veramente il Signore non è responsabile per quanti si perdono.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci umili e puri di cuore.
Vangelo: Mt 13,1-23
Gesù si serve della parabola per veicolare una verità eterna, intramontabile, non fatta di concetti astratti, bensì di immagini concrete. Passano le filosofie, passano le teologie, tramontano i sistemi del pensiero e delle ideologie. La parabola rimane in
eterno. Il suo linguaggio è sempre attuale. È come se Gesù la raccontasse oggi, in questo momento, in questo particolare frangente storico.
All'uomo la libertà di entrare nel suo mistero più profondo, oppure rimanere in superficie. Chi cammina con umiltà, lasciandosi condurre dallo Spirito di Dio, entra negli abissi della verità e ne percepisce tutta la bellezza divina ed umana. Chi invece è governato da superbia e arroganza spirituale, rimane a galla, vede qualcosa, senza però avvicinarsi alla verità. Se ne va vuoto, perché il suo cuore è ricolmo di pensieri di peccato e di vizio. Per costoro si chiudono le porte del regno. Si rimane nella mondanità, paganità, idolatria, empietà. La superbia è vero ostacolo alla verità di Dio.
Il superbo non può ostacolare il cammino di Dio nella storia. Non può impedire che si compia. Il Signore aggira gli ostacoli umani di peccato con la sua divina sapienza e intelligenza, usando un linguaggio semplice che viene rigettato dai dotti e dai sapienti secondo la carne. A loro non è dato di conoscere il regno di Dio. Non è dato perché essi stessi si pongono fuori. Lo rivela il loro atteggiamento, la loro chiusura. Dio mai dona la sua parola ad un cuore che la rifiuta, la rigetta, la calpesta, se ne serve per fare del male a quanti la offrono in suo nome e con la sua autorità.
Dio vuole la salvezza di tutti. Per tutti ha mandato dal Cielo la sua Parola. Per tutti ha dato il suo Figlio Unigenito. Per tutti ha fatto dono dello Spirito Santo. Ma chi realmente usufruisce di questi doni divini? Chi ne fa veramente tesoro? Solo il buon terreno. Solo esso accoglie la Parola e la porta a fruttificazione. Negli altri terreni mai la parola potrà giungere a maturazione. Non vi sono le condizioni ideali perché essa possa portare frutto di vita eterna. Veramente il Signore non è responsabile per quanti si perdono.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci umili e puri di cuore.
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