MACCHETTA Domenico Omelia di approfondimento 21a Domenica A
24 agosto 2014 | 21a Domenica A | T. Ordinario | Omelia di approfondimento
21ª Domenica - Tempo Ordinario A
1ª LETTURA: Is 22,19-23
Il profeta fa sempre una "lectio divina" della storia, la interpreta e sa leggere i segni dei tempi.
Sebnà è primo ministro del re Ezechia, una figura intrigante e dannosa: Dio lo detronizza sostituendolo con Eliakim.
È un invito, rivolto a tutti, a scoprire l'azione di Dio nella storia. Dio sembra molte volte inerte e lontano. Ma i profeti e i Santi della Chiesa, in ogni epoca, ci hanno sempre stimolati a credere
nella presenza di un Dio che salva, che, attraverso le pieghe dritte e storte degli eventi, guida provvidenzialmente gli uomini, per cui tutto concorre al bene di coloro che amano Dio (Rm 8,28).
La chiave, simbolo del potere ("aprire e chiudere"), viene affidata da Cristo a Pietro, roccia sulla quale è edificata la Chiesa.
Questo testo di Is 22, lo sappiamo, è sempre stato letto in riferimento al Messia. Ci è familiare l'antifona "O" della novena di Natale: "O Clavis David"!
VANGELO: Mt 16,13-20
Grande e celebre testo sul primato di Pietro, "cavallo di battaglia" nel trattato "De Ecclesia", per chi studia teologia.
Tre simboli:
- la roccia
- le chiavi
- il "legare-sciogliere".
A un uomo in carne e ossa vengono affidate "le chiavi": la base assoluta della fede è l'umiltà. "Un cristiano è chiesa se è un membro sottomesso" (H.
De Lubac). E tutto parte da Gesù:
- Ne sceglie "dodici".
- Tra questi "dodici", a tre in particolare è affidato un ruolo (Pietro, Giacomo e Giovanni).
- Tra questi "tre", "uno": centro di unità. Gesù chiama Simone "Kefà", dopo aver fatto la do
manda "chiave" del vangelo: "Secondo voi, chi sono io?".
Simone dà la sua risposta.
E Gesù proclama subito con energia che le parole di Simone non vengono da "carne e sangue", ma dal Padre.
Difatti, quando parleranno "la carne e il sangue" di Simone capiteranno solo pasticci. Lo si vedrà subito dopo, quando Gesù farà il primo annuncio della Passione.
Il potere che Gesù dà a Pietro e alla Chiesa dunque è un potere divino.
Nell'A.T. "Dio è la roccia". E Gesù è la nostra roccia. C'era una roccia che seguiva il popolo nel deserto: "Petra autem erat Christus" (1 Cor 10,4). Questo appellativo passa a Pietro.
Le chiavi di una città, di una casa sono il simbolo del potere in azione.
Il legare e sciogliere, simbolo giuridico, diventa l'esecuzione del potere delle "chiavi".
Insomma Gesù assicura la sua presenza nella Chiesa: al timone c'è Lui. Quando la Chiesa dice: "Io ti battezzo", c'è Lui; quando la Chiesa dice: "Io ti assolvo", c'è Lui.
La Chiesa agisce "in persona Christi"!
Per questo "le forze degli inferi non prevarranno". Ma questo testo va letto in sintonia con altri testi famosi e splendidi, soprattutto con la seconda parte di Gv
21: l'"esame di maturità" di Pietro. "Simone di Giovanni, mi ami tu?". Per tre volte. Solo quando Pietro non si fiderà più di sé, allora sarà
pronto per pascere il gregge del Signore.
Riflessioni di "FRATERNITA' DI NAZARETH,
MACCHETTA Domenico
21ª Domenica - Tempo Ordinario A
1ª LETTURA: Is 22,19-23
Il profeta fa sempre una "lectio divina" della storia, la interpreta e sa leggere i segni dei tempi.
Sebnà è primo ministro del re Ezechia, una figura intrigante e dannosa: Dio lo detronizza sostituendolo con Eliakim.
È un invito, rivolto a tutti, a scoprire l'azione di Dio nella storia. Dio sembra molte volte inerte e lontano. Ma i profeti e i Santi della Chiesa, in ogni epoca, ci hanno sempre stimolati a credere
nella presenza di un Dio che salva, che, attraverso le pieghe dritte e storte degli eventi, guida provvidenzialmente gli uomini, per cui tutto concorre al bene di coloro che amano Dio (Rm 8,28).
La chiave, simbolo del potere ("aprire e chiudere"), viene affidata da Cristo a Pietro, roccia sulla quale è edificata la Chiesa.
Questo testo di Is 22, lo sappiamo, è sempre stato letto in riferimento al Messia. Ci è familiare l'antifona "O" della novena di Natale: "O Clavis David"!
VANGELO: Mt 16,13-20
Grande e celebre testo sul primato di Pietro, "cavallo di battaglia" nel trattato "De Ecclesia", per chi studia teologia.
Tre simboli:
- la roccia
- le chiavi
- il "legare-sciogliere".
A un uomo in carne e ossa vengono affidate "le chiavi": la base assoluta della fede è l'umiltà. "Un cristiano è chiesa se è un membro sottomesso" (H.
De Lubac). E tutto parte da Gesù:
- Ne sceglie "dodici".
- Tra questi "dodici", a tre in particolare è affidato un ruolo (Pietro, Giacomo e Giovanni).
- Tra questi "tre", "uno": centro di unità. Gesù chiama Simone "Kefà", dopo aver fatto la do
manda "chiave" del vangelo: "Secondo voi, chi sono io?".
Simone dà la sua risposta.
E Gesù proclama subito con energia che le parole di Simone non vengono da "carne e sangue", ma dal Padre.
Difatti, quando parleranno "la carne e il sangue" di Simone capiteranno solo pasticci. Lo si vedrà subito dopo, quando Gesù farà il primo annuncio della Passione.
Il potere che Gesù dà a Pietro e alla Chiesa dunque è un potere divino.
Nell'A.T. "Dio è la roccia". E Gesù è la nostra roccia. C'era una roccia che seguiva il popolo nel deserto: "Petra autem erat Christus" (1 Cor 10,4). Questo appellativo passa a Pietro.
Le chiavi di una città, di una casa sono il simbolo del potere in azione.
Il legare e sciogliere, simbolo giuridico, diventa l'esecuzione del potere delle "chiavi".
Insomma Gesù assicura la sua presenza nella Chiesa: al timone c'è Lui. Quando la Chiesa dice: "Io ti battezzo", c'è Lui; quando la Chiesa dice: "Io ti assolvo", c'è Lui.
La Chiesa agisce "in persona Christi"!
Per questo "le forze degli inferi non prevarranno". Ma questo testo va letto in sintonia con altri testi famosi e splendidi, soprattutto con la seconda parte di Gv
21: l'"esame di maturità" di Pietro. "Simone di Giovanni, mi ami tu?". Per tre volte. Solo quando Pietro non si fiderà più di sé, allora sarà
pronto per pascere il gregge del Signore.
Riflessioni di "FRATERNITA' DI NAZARETH,
MACCHETTA Domenico
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