Pane Quotidiano"“Sono ciechi e guide di ciechi”

+ Dal Vangelo secondo Matteo Meditazione del giorno
Giovanni Scoto Eriugena (?-v. 870), benedettino irlandese
In quel tempo alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero:
«Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!».
Riunita la folla, Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!».
Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?».
Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».
Parola del Signore
Meditazione del giorno
Giovanni Scoto Eriugena (?-v. 870), benedettino irlandese
Omelia sul prologo del vangelo di Giovanni, 11
“Sono ciechi e guide di ciechi”
    Tu, santo teologo [san Giovanni], prima hai chiamato il Figlio di Dio “Verbo”, la Parola di Dio; poi lo chiami “vita” e “luce” (1,1.4). A giusto titolo hai cambiato i suoi nomi, per farci capire diversi significati. Gli hai dato il nome di “Verbo”, poiché è per lui che il Padre ha pronunciato ogni cosa, quando ha parlato e tutto è stato fatto (Sal 33,9). Gli hai dato il nome di “luce e vita” perché il Figlio è anche la luce e la vita di ogni cosa che è stata fatta per mezzo di lui. Cosa illumina? Null’altro che lui stesso e suo Padre…: si illumina, si fa conoscere al mondo, si manifesta a coloro che non lo conoscono. La luce della conoscenza di Dio aveva lasciato il mondo, quando l’uomo ha abbandonato Dio.

    La luce eterna si rivela al mondo in due modi, con la Scrittura e con la creazione (Sal 19; Rm 1,20). La conoscenza di Dio non cresce in noi che attraverso i testi della Sacra Scrittura e la visione della creazione. Studiate le parole di Dio e conservate nel cuore il loro significato: imparerete a conoscere il Verbo. Percepite coi sensi del corpo le magnifiche forme delle cose che cadono sotto i sensi e riconoscerete in esse Dio, il Verbo. In tutte queste cose la verità non vi rivelerà altro che il Verbo stesso, che ha fatto tutto (Gv 1,3); non potete contemplare nulla fuori di lui, perché lui è ogni cosa. E’ in qualsiasi cosa che esiste.


Don Luciano Sanvito
Restiamo saldi e ancorati alla roccia che è il Cristo e la sua Parola.
Tutto il resto viene di conseguenza.
Tutto ciò che non si collega a Dio e alla sua azione di salvezza finirà comunque "in un fosso", come occasione di cecità morale.
Tutto quello che invece val la pena di accogliere come volontà di Dio, finirà nel nostro cuore e sarà destinato ad essere azione di salvezza.
Non abbiamo dunque paura di quello che entra, ma di quello che esce da noi.
ACCOGLIERE IL REGNO CI GARANTISCE LA PUREZZA DEL CUORE

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