Pane Quotidiano"Tenetevi pronti. "

VANGELO (Mt 24,42-51) Meditazione del giorno
San Giovanni Paolo II
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate
di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.
Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni.
Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».
Parola del Signore
Meditazione del giorno
San Giovanni Paolo II (1920-2005), papa
Testamento (©Libreria Editrice Vaticana)
“Perciò anche voi state pronti”
    «Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà». Queste parole mi ricordano l'ultima chiamata, che avverrà nel momento in cui il Signore vorrà. Desidero seguirLo e desidero che tutto ciò che fa parte della mia vita terrena mi prepari a questo momento. Non so quando esso verrà, ma come tutto, anche questo momento depongo nelle mani della Madre del mio Maestro: Totus Tuus. Nelle stesse mani materne lascio tutto e Tutti coloro con i quali mi ha collegato la mia vita e la mia vocazione. In queste Mani lascio soprattutto la Chiesa, e anche la mia Nazione e tutta l'umanità. Ringrazio tutti. A tutti chiedo perdono. Chiedo anche la preghiera, affinché la Misericordia di Dio si mostri più grande della mia debolezza e indegnità (06/03/1979)...

    Ognuno deve tener presente la prospettiva della morte. E deve esser pronto a presentarsi davanti al Signore e al Giudice — e contemporaneamente Redentore e Padre. Allora anche io prendo in considerazione questo continuamente, affidando quel momento decisivo alla Madre di Cristo e della Chiesa — alla Madre della mia speranza…

    Desidero ancora una volta totalmente affidarmi alla grazia del Signore. Egli stesso deciderà quando e come devo finire la mia vita terrena e il ministero pastorale. Nella vita e nella morte Totus Tuus mediante l'Immacolata. Accettando già ora questa morte, spero che il Cristo mi dia la grazia per l'ultimo passaggio, cioè la [mia] Pasqua. Spero anche che la renda utile per questa più importante causa alla quale cerco di servire: la salvezza degli uomini, la salvaguardia della famiglia umana, e in essa di tutte le nazioni e dei popoli (tra essi il cuore si rivolge in modo particolare alla mia Patria terrena), utile per le persone che in modo particolare mi ha affidato, per la questione della Chiesa, per la gloria dello stesso Dio (01/03/1980).

don Luciano Sanvito
Amministrazione saggia
VEGLIARE...
Saper amministrare le realtà di Dio con saggezza.
Cominciando dalla stessa nostra vita: come la sto amministrando?
I beni che il Signore mi dà, ogni giorno, come li sto vivendo in me?
Mirare quindi ad essere un saggio amministratore di fronte a Dio.
Non lasciarsi scassinare la casa della vita, come di fronte a un ladro.
Scassinare la casa della vita dalla stoltezza, dalla superficialità.
Questa amministrazione della vita è la prova della nostra saggezza.
Vegliare dunque non tanto nell'attendere il Signore che verrà...anche.
Ma vegliare nelle realtà del presente, dove la saggezza viene provata.
E' qui dove l'amministratore dei beni della vita viene messo alla prova.
La prova della vita quotidiana è esercizio per sperimentare la saggezza.
L' AMMINISTRATORE SAGGIO NELLA PROVA E' SEMPRE PRONTO.



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