Padre Tiziano SOFIA sdb "Omeopatia divina, dal tempo di Mosè ad oggi "

4 settembre 2014 | 24a Dom. Esaltazione della Croce A - T. Ordinario |
Omelia di approfondimento
La croce serve per sospendere in alto qualcosa.
Nella celebrazione odierna, un serpente viene sospeso in alto; un uomo viene sospeso in alto, crocifisso con tre chiodi.
ESALTAZIONE:
da "exaltare", latino: celebrazione, innalzamento. La madre dell'imperatore Costantino avrebbe
scoperto tra le rovine del Calvario la croce con cui fu innalzato Cristo, sulla quale morì. E' la festa di oggi.
Dal libro dei Numeri (Num 21,4ss):
Com'è possibile che un serpente di bronzo salvi coloro che vengono morsi da serpenti vivi? Sembra una cura omeopatica, secondo la quale si combattono malattie con le sostanze che producono le stesse malattie, somministrandole in soluzioni estremamente diluite.
Dio diede l'ordine a Mosè di innalzare su un altissimo palo un serpente di bronzo. I colpiti dai morsi di serpenti velenosi sarebbero stati guariti semplicemente guardando il serpente di bronzo. Come dire: il serpente che si morde la coda?

Paolo in Fil 2,5-11:
Gesù, figlio di Dio, si fa obbediente a suo Padre sino alla morte, ed una morte in croce. Chi si associa a tale obbedienza, morte inclusa, sarà esaltato-innalzato, glorificato da Dio con la risurrezione e la partecipazione alla vita divina di suo figlio risorto.

Giovanni 3,13-17:
Gesù si dichiara il vero "serpente" che ci ridona la vita. Ma c'è un particolare essenziale: Egli è venuto dal Cielo CON AMORE, per donarsi a noi, per trasmetterci la sua energia come medicina omeopatica che ci risana. Che ragionamento! Un morto ci fa stare vivi?...
Una domanda che tutti ci facciamo:
era proprio necessario morire e... in croce? Bastava uno dei tanti miracoli! Per Lui e per noi.
Forse sì, ma"LUI" in croce per noi è la prova assoluta dell'amore di Dio per noi. E noi? A tanto amore corrispondere con amore, anche se limitato.

La croce forgia l'obbedienza.
Esaminiamo il fenomeno croce.
Siamo esseri "razionali", logici, capaci di ragionamenti perfetti, senza interruzione di continuità. I famosi "sillogismi" ce lo insegnano. Connettere i nostri concetti è essenziale per il buon vivere.
I ragionamenti di coloro che condannarono Gesù in croce non furono per niente logici. Falsi ragionamenti ammucchiati gli uni con gli altri e portarono alla croce, illogicamente!
Eppure Cristo li accettò in silenzio, prodotti da menti perverse, ma con la logica della fede-fiducia nel Padre, della speranza-attesa della risurrezione, dell'amore divino che non si arrende mai. Una logica vincente questa, non l'altra.

E' logico che un assassino dovrebbe essere condannato alla croce. Uno dei due accanto a Gesù, è stato logicissimo: noi abbiamo sbagliato e paghiamo. Ma Gesù ha fatto sempre del bene. L'unico a ragionare esattamente: il condannato giustamente.
Come ritornare alla primordiale logica umana che Dio ha donato ai nostri progenitori? Affrontare situazioni illogiche, ingiuste, crocifiggenti CON L'AMORE OBBEDIENTE, fiducioso.
Ascoltiamo la gente: si sentono ragionamenti proprio terra-terra, soprattutto quando "le cose" vanno male, cioè non secondo i nostri programmi. Si arriva a bestemmiare Dio...

E' logico che un marito abbandoni la moglie, alla quale ha giurato fedeltà?
E' logico donare la vita ai figli, per poi vederseli inguaiati nella droga, nei vizi, nella mala vita? Ed ecco i due che piangono, soffrono, supplicano per uscirne! E la logica?
E' logico lavorare tanto per poi vedersi rubare tutto?... Era meglio rimanere inattivi...
E' logico vivere da buoni cristiani e subire ingiustizie, maltrattamenti, condanne, croci, o essere colpiti da malattie? Era meglio vivere come i gaudenti del mondo, ai quali va sempre bene tutto!... Almeno fino a un certo punto "tragico"!

In croce si può stare bestemmiando come "quello di sinistra". Oppure, fidandosi di quello del centro, come fece quello di destra. O meglio in assoluto, accettare condanne illogiche, obbedienze prive di rispetto della storia personale, come fece quello di centro: Gesù Cristo, innalzato sulla croce da assassini.
Guàrdalo "su" con fiducia. Chiedigli perdono dei peccati, con umiltà. Ringrazialo per il suo amore. Perdona... come fece Lui. Abbandonati nelle braccia del Padre, certo della sua promessa: la risurrezione, ma da uomini nuovi, che ragionano con mente e cuore nuovi, a imitazione di Cristo.

E' "dopo" l'obbedienza totale, usque ad mortem, che Dio Padre risponde ai nostri tragici perchè! Vuole prima una prova estrema - ecco la croce - che ci fidiamo del suo amore.
Per chi obbedisce, tutto è "logico", anche la croce. Per chi non vuole obbedire, tutto è castigo... che viene dal cielo! Solo chi obbedisce con amore comprende la croce!
Ma "dopo" c'è l'approvazione divina: la nostra risurrezione. Dio esalta solo i "crocifissi-obbedienti e fiduciosi"!

                                                                Padre Tiziano SOFIA sdb

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