Padre Tiziano SOFIA sdb"Dio se la prende con i sindacalisti i quali comunque potrebbero salvarsi"

21 settembre 2014 | 25a Domenica A - T. Ordinario | Omelia di approfondimento
E' strano che Gesù nelle sue parabole si riferisca sovente a padroni, a dei re, a dei ricchi. Ma doveva partire dalla situazione sociale del suo tempo per farsi capire.
Isaia ci presenta un Dio ALTISSIMO, che la pensa in nodo diametralmente opposto al nostro. Noi non vediamo oltre il nostro naso. Dio ha un "pensiero", una visione delle cose paragonabile alla distanza che c'è tra cielo e terra (Isaia 55).
Paolo pone Cristo come la meta più alta di tutte, da raggiunger con il massimo impegno e subito! Però si interroga se non sarebbe bene accettare di vivere qualche annetto in più per portare più gente che sia possibile a Cristo evangelizzando e formando comunità in Cristo. (Fil 1).

E siamo a uno dei tanti padroni alla ricerca di "giornalieri", ma che non facciano problemi sindacali sulla paga. Questa la fissa il padrone, non i braccianti. Egli controlla non le ore, ma l'impegno che uno ci mette, sia pure entrato nella vigna all'ultima ora. Oggi quel "padrone" non potrebbe fare così...
Una cosa è importantissima per ciascuno di noi:
ACCETTARE DI LAVORARE NELLA VIGNA DEL SIGNORE.
Per la paga sarà solo Lui a decidere, non l'uomo.

II buon ladrone è diventato buono all'ultima ora della sua vita, che quindi è stata cattiva, tanto da meritarsi la morte in croce. E Cristo l'ha pagato con il suo Regno, cioè la stessa paga di chi ha vissuto 50 anni da santo. Giusto?...
Non insegniamo a Dio a preparare la busta-paga!
Gli ebrei-cristiani pretendevano di esser ben pagati da Dio, più dei pagani entrati nella Chiesa all'ultima ora. Avevano più meriti i discepoli venuti dall'ebraismo.
Noi italiani abbiamo ricevuto il cristianesimo già da 2000 anni. I Coreani, i Cinesi... da poco tempo, quindi la busta-paga deve essere differente. Tra noi poi c'è chi è nato in sacrestia e si è formato all'ombra del campanile, servendo la Chiesa e il parroco tutta una vita. Quindi la paga deve essere proporzionata: parecchi "gradini più in alto in Cielo"!
E poi scopriremo che in Cielo non ci sono gradini. Giusto?
Ma che importano i gradini? Importa essere di Dio, del suo popolo, del suo Regno, con un particolare molto importante: la laboriosità, che magari è stata scarsa nei primi braccianti e forte negli ultimi.
Dio quindi non usa la macchinetta che timbra I'orario. Egli "sa" controllare l'ardore e l'impegno che ci mettiamo nel lavoro. II risultato poi sarà messo in una cassa comune: tutti godremo, senza invidia e gelosia, lo stesso Padre; tutti saremo incorporati per sempre in Cristo; tutti avremo lo stesso fuoco dello Spirito.
Non importa se la legna da ardere è fatta da pezzi più grossi o più piccoli. II Paradiso è una gioia comune, non "personalizzata", non individuale! E' una sola famiglia, un solo Corpo, un solo CRISTO, e soprattutto un solo PADRE.
Dio non conta le messe "ascoltate", magari senza cuore; i rosari detti, magari distrattamente; non conteggia le opere di misericordia e di servizio e le ore impegnate nel farle. Vede e conteggia perfettamente l'impegno d'amore che ci mettiamo. Ha fatto così con Paolo: ha lavorato... come Papa Francesco consumando la propria vita.
In paradiso, la vigna di Dio ricco Padrone, non ci sono i sindacati, ma solo la sovrana magnanimità del Padre, che ci vuole tutti ricchi, felici di stare nella sua casa.
Ci saranno tanti "figli spendaccioni" pentiti, come tanti fratelli che sono sempre stati ligi, magari fiaccamente, al lavoro in casa e nei campi. IMPORTANTE È ESSERCI e godersi questa benedetta casa, questa famiglia di Dio.
La cosa peggiore invece potrebbe essere un'altra: non presentarsi in piazza e passare la giornata, la vita, bighellonando e alla fine pretendere la stessa paga e casa di Dio!
Isaia ci chiede di lasciare una vita da mammoni, da bighelloni, da empi, da operai in continua protesta. Non sindachiamo Dio, ma la nostra disponibilità!
Chissà quanti cristiani da primi banchi, religiosi con tanti anni di voti, sacerdoti da giubileo d'oro, si troveranno spiazzati da asiatici e africani usciti dall'empietà ed entrati in Dio all'ultima ora! Criticare Dio? Meglio criticare la nostra vita borghese, tanto presa di mira da Papa Francesco!
L'articolo 18 della costituzione non esiste nella vigna di Dio. Chi fa sciopero o lavora male, via... A Dio basta vedere anche una sola ora lavorata bene per darci una buona paga.
Alla fine della storia-giornata...

"Ti benediremo, Signore,
ti LODEREMO IN ETERNO E PER SEMPRE.
Sei buono, Signore, verso tutti,
la tua tenerezza si espande su TUTTE le creature.
Giusto è il Signore in tutte le sue decisioni,
è buono in tutte le sue opere. E' vicino a chi lo invoca con SINCERITA'...". (Salmo 144). - Amen.

                                                                Padre Tiziano SOFIA sdb

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