Padre Tiziano SOFIA sdb"La vita cristiana non e una fiction!"

28 settembre 2014 | 26a Domenica A - T. Ordinario | Omelia di approfondimento
Solo i bambini credono che certi film siano veri.
II termine "fiction" dice finzione: nessuno muore,
nessuno vive nella realtà quel personaggio che interpreta.
L'Eucaristia non è una fiction, nella quale si è spettatori passivi, o interpreti momentanei.
Corpo e Sangue sono reali!
II cristiano non vive una "vita cristiana da fiction", ma sì una nuova vita vera, incarnata nel quotidiano.
Troppi cristiani vivono una vita-fiction nella realtà quotidiana, con una grave spaccatura tra fede e vita.
Secondo Ezechiele (18,25ss) chi vive ingiustamente, commette
il male e muore nel peccato non lo fa per fiction, ma davvero: quindi Dio non lo può approvare assolutamente.
Se invece si ravvede e compie ciò che è retto e giusto, allora sì "fa vivere se stesso": VIVRA' e NON MORIRA'. Ravvedersi: una persona prende in mano la propria vita per davvero, non per fiction, e inizia a vivere da vero cristiano, non da fariseo. La religiosità dei farisei era davvero una fiction davanti a Dio. Quanti cristiano-farisei!...
II Regno dei cieli è un popolo di veri figli di Dio, non di attori-pseudo-cristiani sul set!
Cristo non è un regista!
Quanti attori fanno finta di imitare i veri santi in film sulla vita di costoro... - Finite le riprese, essi tornano alla vita quotidiana, sovente lontanissima dal personaggio santo interpretato.
La Chiesa non produce "vite di santi", ma sforna santi per formare il popolo di Dio, composto da persone che di fatto eseguono la volontà del Padre. Alcuni magari da giovani dicono no a Dio, poi vivono da veri figli cristiani a gloria di Dio, non per far cassa! Vero, Francesco d'Assisi?...

Come si vive da veri cristiani e non da attori-cristiani?

+ Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Gesù Cristo.
+ Consolatevi a vicenda, vivete in comunione di Spirito .
+ Abbiate sentimenti di amore e di compassione .
+ Abbiate un medesimo sentire e la stessa carità.
+ Non fate nulla per invidia o vanto,
+ anzi, CON GRANDE UMILTA', stimate gli altri migliori di voi.
+ Badate agli interessi degli altri, e non soltanto ai vostri .
+ I vostri rapporti reciproci siano fondati sul fatto che SIETE UNITI A CRISTO GESU'.

Bisogna iniziare a stare uniti a Cristo, nella celebrazione eucaristica, non con pii desideri.
La comunione spirituale non può supplire in nessun modo quella "fisica", nel Pane e nel Vino.
Gli attori di vite di santi non diventano automaticamente santi! Nessuno si accontenta di mangiare ottimo cibo solo virtualmente via internet o propaganda da super-mercato!
La celebrazione non ha niente in comune con la fiction, come le messe celebrate nella fiction non sono per niente vere! L'Eucaristia degli Apostoli nella prima cena pasquale cristiana non è terminata là. E' presente nel tempo storico e siamo noi a parteciparvi - a turno generazionale - in piena realtà.
Ed è nell'Eucaristia che Cristo ci chiede di "lavorare per lui", donandoci insieme la sua energia per servire santamente, per vivere come Ezechiele e Paolo ci chiedono.
La Chiesa allora cresce dall'interno, man mano che una persona la smette di vivere per se stessa e per i propri interessi, ed accetta totalmente di vivere in Cristo, il quale a sua volta vive nel Padre. Loro e noi tutti nello SPIRITO-AMORE.
In questa dinamica di vita divino-umana noi finalmente passiamo da un fariseismo passivo, a una forte vita cristiana, esattamente la stessa di Cristo, che ci immette linfa abbondante per produrre frutti succosi. Come nella vite.
Senza questa linfa, scordiamoci di poter vivere come Paolo ed Ezechiele. Saremo tutti come quel figlio che dice sì al papà e poi si distende nel sofà di casa per vedersi la TV!
Ricordo la difficoltà di partire da casa - abbastanza comoda - in Guatemala, nella foresta dell'Ixcan, per un viaggio missionario che poteva durare un lungo ed estenuante mese, mangiando fame e vestendo pioggia, dormendo "a la buena de Dios"; camminando nel fango, cotto dal sole, in costante pericolo! Dicevo no, tanti no a me stesso e a Dio. Ma intanto preparavo poco deciso gli zaini. Poi, all'improvviso una decisione irremovibile: il PRIMO PASSO e sgambettavo nell'immensa foresta ore e ore al giorno. Tornavo felice per aver portato a termine l'opera missionaria. Ed ogni volta era così...
E' una gioia e un onore per Dio vedere comunità di figli uniti di cuore, fedeli nella preghiera, ubbidienti ai comandamenti, compassionevoli gli uni gli altri con sollecitudine.
E' tanta allegria veder ritornare nella famiglia di Dio dei figli ribelli che dal no passano al sì. Ma è anche triste sentire tanti "sì farisaici" e vedere cristiani che diventano spettatori di fiction in TV o anche nella realtà quotidiana; cristiani che "ascoltano la messa" da assenti, senza attenzione alla Parola e senza partecipazione al banchetto eucaristico. Sfido io che poi sono pessimi a casa, sul lavoro, in piazza, in vacanza, nelle relazioni con gli altri... Lasciamoci convincere da Ezechiele, da Paolo, ma soprattutto da Cristo, per non farci rubare il posto dagli ultimi!

                                                                Padre Tiziano SOFIA sdb

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