GIOVANNINI Attilio sdb"Dio asciugherà ogni lacrima"

     1 novembre 2014 | 30a / Tutti i Santi A - Tempo Ordinario| Omelia di approfondimento
* Vidi 4 angeli che stavano nelle quattro zone della terra imponendo il loro dominio sui 4 venti della terra... E i 4 angeli hanno il potere di recar danno alla terra e al mare.
Tutti conosciamo il racconto biblico della creazione, che è suddiviso epicamente in 7 giorni. Il sesto, al culmine della creazione, Dio
crea l'uomo, la sua immagine. Il capolavoro.
Questo racconto che è stato messo al principio della bibbia è diventato il modello per l'ultimo libro della bibbia: l'autore dell'Apocalisse infatti suddivide in 7 "sigilli" il racconto delle sue visioni, in cui traccia la storia della nuova creazione. Al sesto sigillo c'è il culmine dell'azione di Dio: la creazione dell'uomo nuovo, frutto dell'evento cardine: la morte di Gesù.
La morte di Gesù è la svolta decisiva della storia del mondo, il grande giudizio. Dice Gesù della sua morte: Gv 1231

* Ora è il giudizio. Ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me.

Ora il principe di questo mondo, satana, è fatto fuori, perché per liberare l'uomo Dio deve appunto sconfiggere il diavolo.
Dio ha cominciato a liberare l'uomo scegliendosi anzitutto un popolo e portandolo fuori dal dominio degli idoli. Da questa storia del popolo eletto l'Apocalisse ricupera anche un altro simbolo: il sigillo. In Es 1221 il sangue dell'agnello pasquale segna le case degli ebrei in Egitto e le preserva dal castigo. Allo stesso modo in Ez 8-10 il tau segnato in fronte a quegli abitanti di Gerusalemme che non sono caduti nell'idolatria li preserva dalla punizione che tocca alla città.
Allora, dice Apocalisse, sulla terra corrotta si abbatteranno flagelli e tormenti, ma si salverà sempre un resto. I giusti segnati col marchio dell'appartenenza a Dio scamperanno la catastrofe.
Il numero di questi è indicato in 144.000: un numero grande, ma soprattutto un numero di perfezione. 12 come tutte le tribù di Israele x 12 x 1000 come la grandezza della potenza divina.
Tale è il numero del popolo di Dio che ora è salvato e che entra a far parte del Regno. Ma questo è soltanto la primizia del nuovo popolo di Dio. Alla fine esso giungerà a contare una moltitudine immensa e svariata, che potrà godere del trionfo di Cristo nei cieli nuovi.
Tutti vestiranno le vesti candide dei risorti e festeggeranno gioiosi con le palme dei vincitori la meta conseguita, poiché sono passati attraverso la grande tribolazione, cioè la persecuzione che il mondo sempre infligge ai credenti, e hanno perseverato fino alla fine. Non essendosi macchiati di infedeltà, le loro vesti sono rimaste candide nella sequela di Cristo, colui che per primo ha dato il sangue per non rinnegare il Padre.
Per questo Dio li accoglierà nella sua grande tenda, dove non colpisce il sole di giorno né il freddo di notte, dove le lacrime versate nelle tribolazioni saranno asciugate, dove il loro pastore non farà loro mancare nulla, non avranno più né fame né sete, ma saranno riempiti di vita.
Fratelli, ecco, la Parola di Dio ci indica dove siamo incamminati. Ecco dove giungeremo sicuramente se siamo perseveranti nella marcia. Perché li Dio ci aspetta.
I santi ci hanno preceduto correndo. Mettiamoci ad inseguirli e non rischieremo di smarrirci rimanendo staccati dagli altri e di ricadere sotto il potere delle tenebre.
Più guarderemo avanti e più ci metteremo a correre, per arrivare prima a godere la festa bellissima che Dio ha preparato per noi.

GIOVANNINI Attilio sdb

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