Pane quotidiano«Donna, sei liberata dalla tua malattia»

VANGELO (Lc 13,10-17) Meditazione del giorno San Giovanni Paolo II (1920-2005), papa 
In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.

Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?».
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
Parola del Signore
Meditazione del giorno
San Giovanni Paolo II (1920-2005), papa
Lettera apostolica Dies Domini, 24-25
Una guarigione in giorno di Sabato, segno del giorno della nuova creazione
    Il giorno della nuova creazione: Il confronto della domenica cristiana con la prospettiva sabbatica, propria dell'Antico Testamento, suscitò anche approfondimenti teologici di grande interesse. In particolare, fu posta in luce la singolare connessione esistente tra la risurrezione e la creazione. Fu infatti spontaneo per la riflessione cristiana collegare la risurrezione avvenuta « il primo giorno della settimana » con il primo giorno di quella settimana cosmica secondo cui il libro della Genesi scandisce l'evento della creazione (Gn 1,5)... Tale nesso invitava a comprendere la risurrezione come l'inizio di una nuova creazione, della quale il Cristo glorioso costituisce la primizia, essendo egli, « generato prima di ogni creatura » (Col 1,15), anche « il primogenito di coloro che risuscitano dai morti » (Col 1,18).

    La domenica è, in effetti, il giorno in cui, più che in ogni altro, il cristiano è chiamato a ricordare la salvezza che gli è stata offerta nel battesimo e che lo ha reso uomo nuovo in Cristo. « Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui siete anche stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti » (Col 2,12; Rm 6,4-6). La liturgia sottolinea questa dimensione battesimale della domenica, sia esortando a celebrare i battesimi, oltre che nella Veglia pasquale, anche in questo giorno settimanale « in cui la Chiesa commemora la risurrezione del Signore », sia suggerendo, quale opportuno rito penitenziale all'inizio della Messa, l'aspersione con l'acqua benedetta, che richiama appunto l'evento battesimale in cui nasce ogni esistenza cristiana.

La voce di un grande psicologo del nostro tempo

Non bisogna sottrarsi alla sofferenza, ma relazionarsi con essa, cercando di capire che cosa Dio voglia da noi. Le sofferenze vengono per dirci qualcosa. Nascondono sempre un tesoro. Informazioni preziose e sconosciute su di noi. Sono portatrici di cambiamento. Ci offrono sempre la possibilità di crescere. Sono un'opportunità.
Valerio Albisetti

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