Alberto Vianello«Siete il tempio di Dio»

Letture: Ez 47,1-2.8-9.12; 1Cor 3,9c-11.16-17; Gv 2,13-22
Monastero Marango Caorle (VE)
Ogni comunità cristiana ha due chiese come madri. Quella di Gerusalemme, in cui è iniziata a generarsi la fede in Gesù Cristo; e quella di Roma, che genera tutte le altre nell'annuncio del Vangelo. Perciò, nella festa della Basilica Lateranense, la chiesa del vescovo di Roma, non celebriamo tanto un luogo di culto, quanto la dinamica di una «Chiesa in uscita», come dice papa Francesco, in continuo pellegrinaggio da sé per raggiungere tutte le persone, soprattutto le più povere, materialmente e spiritualmente.

La chiesa, sia come comunità credente sia come edificio fisico, è innanzitutto un corpo vivente; anzi: un corpo nella pienezza di vita umana. È il corpo di Gesù Cristo risorto dai morti. È questo il luogo vero dell'incontro con Dio che Gesù propone al posto del tempio di Gerusalemme: luogo santissimo quest'ultimo, ma nel quale la relazione con il Signore era molto mediata da tante e difficili condizioni. Invece, nel corpo dell'umanità di Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo, morto e risorto, ogni uomo, senza alcuna esclusione e preclusione, può immediatamente incontrare Dio e fare esperienza del calore del suo amore paterno: nell'umanità di Cristo e quindi anche nella propria umanità. E’ il grande annuncio del cristianesimo.
Ogni chiesa, ogni rito, ogni preghiera, ogni gesto devono essere contatto con il corpo del Signore Gesù. Anzi, devono essere immersione nella sua vita umana e divina. Devono essere come un nuovo battesimo, nello Spirito Santo. Altrimenti sono vuoti e senza alcun senso ed efficacia. Al massimo, uno vi può incontrare se stesso, non Dio. Entrare dentro l'umanità risorta di Cristo vuol dire scoprire la bellezza, almeno possibile, della nostra umanità. Noi siamo fatti per stare con Dio, per vivere una relazione vera e immediata con Lui, come Adamo nel paradiso. Per questo Lui ci ha fatti. E ci ha fatti così proprio per poter essere adatti a tale rapporto. Qual è il senso della vita dell'uomo? Incontrare Dio nella sua dimensione umana.
E questo è reso immediatamente possibile solo nell'umanità di Gesù. È un Dio che si abbassa assumendo l'umanità, ma perché l'uomo possa innalzarsi assumendo pienamente la responsabilità della propria umanità nell'incontrare Dio in Gesù Cristo.

Tutto questo ci dice il valore sacro di ogni persona umana. Qualsiasi violenza fatta ad un uomo è fatta a Dio. Qualsiasi negazione dell'uomo è negazione di Dio. Da quando Gesù ha fatto risorgere la sua carne umana, ogni altra carne come la sua diventata «casa del Padre mio». Nessuno ha più diritto di farne «un mercato».
Credo che mai come oggi tale monito assuma la forza di una denuncia. Oggi che, all'opposto, l'uomo è assoggettato al mercato e al suo imperare. Oggi che l'uomo viene considerato solo se possiede, se è giovane, se è bello, se ha potere. «Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?». Questo tempio è «santo»: non dovrebbe essere profanato da nulla che condizioni il suo valore ad altro che sia il suo essere umano in relazione con il Signore.
Le brutalità di certe violenze, fatte anche in nome di Dio, si sconvolgono. Non ci sconvolge più quella violenza apparentemente non tale, ma che nega altrettanto l'uomo: il denaro, il successo, il potere. Non a caso la prima violenza a cui facevo riferimento si fonda sulla denuncia proprio di questi mali dell'Occidente: per affermare se stessa, nega non l’opposto, ma l'altra forma di violenza, che le fa concorrenza.
Tornare a dire che ogni uomo è «tempio di Dio» è la vera conversione che la storia umana e soprattutto la nostra attualità sono chiamate a realizzare. Soprattutto le religioni sono chiamate in causa: non solo a negare ogni forma di violenza, ma, particolarmente, ad affermare e portare al mondo il valore di ogni uomo e di ogni popolo: tutti abitazione di Dio, luogo in cui vive Dio quando vive l'uomo.

Alberto Vianello

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