Card. JOHN HENRY NEWMAN MEDITAZIONE"il ritorno di Cristo"


MEDITAZIONE  Parochial and Plain Sermons IV, Serm. 22
Anno dopo anno, il tempo scorre in silenzio; il ritorno di Cristo si avvicina sempre di più. Se
potessimo almeno avvicinarci al cielo come egli si avvicina alla terra! Fratelli, pregate perché egli
vi dia il coraggio di cercarlo in tutta sincerità. Pregate perché egli vi renda ardenti. Voi avete

soltanto un compito: quello di seguirlo portando la vostra croce. Decidetevi a compiere tale
dovere cercandone la forza in lui; in questo
modo non vi lascerete più ingannare da "ombre di
religioni", da parole, da contestazioni, da ideologie, da dichiarazioni grandiose, da scusanti, da
promesse e da minacce.
Pregate perché vi conceda un cuore, come lo definiscono le Scritture, buono ed onesto, un cuore
perfetto e, senza aspettare, cominciate subito ad obbedire a Dio.
È meglio l'obbedienza, anche se limitata a cose di poco conto, piuttosto che la disobbedienza
assoluta; ogni affermazione non accompagnata dall'obbedienza è simulazione ed inganno. Ogni
forma di religione, che non vi avvicini a Dio, è una "religione" del mondo terreno. Dovete,
invece, cercare il suo volto, e l'obbedienza è il solo modo per cercarlo. Tutti i vostri doveri si
riducono all'obbedienza. Come potreste credere alle verità che vi ha rivelato, come potreste
basare la vostra vita sui suoi comandamenti, come potreste essere pronti alle sue richieste,
come potreste fare parte del suo popolo e della sua Chiesa, se non perché Dio stesso ve l'ha
chiesto?
Ma fare ciò che vi chiede significa obbedire, ed obbedirgli significa avvicinarsi a lui. Ogni atto
d'obbedienza ci avvicina a Dio, che non è affatto lontano ma, nonostante le apparenze, molto
vicino, appena oltre la materialità di questo mondo: il cielo e la terra costituiscono un velo
trasparente posto fra noi e lui; verrà un giorno in cui Dio stesso strapperà questo velo e si
mostrerà a noi.
Allora, a seconda del modo in cui l'avremo atteso, egli ci ricompenserà. Se ci saremo dimenticati
di lui, non ci riconoscerà, ma "Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora
svegli..." (Lc 12,37).
Possa essere questa la sorte di ognuno di noi! Difficile è, certo, riuscirci, ma doloroso fallire. La
vita è breve, la morte è certa, mentre il mondo futuro è eterno.
 Parochial and Plain Sermons IV, Serm. 22

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