D. Mario MORRA SDB"Chi crede nel Figlio ha la vita eterna!"
21 Nov. 2014| 31a Dom. - Commemorazione Defunti A - T. Ordinario | Omelia
Commemorazione dei Defunti - A | Tempo Ordinario
Ieri abbiamo celebrato la festa di tutti i Santi. La Chiesa ci ha invitati a gioire insieme a tutte le nostre sorelle ed i nostri fratelli che, santificati dal battesimo e dai sacramenti, hanno vissuto uniti intensamente a Gesù, hanno chiuso la loro esistenza nell'amore di Dio, e Dio li ha chiamati con sé nella gioia a ricevere il premio delle loro opere buone.
Oggi la Chiesa, Madre buona e provvida, ci invita a ricordare tutti i defunti, specialmente quelli che ancora si stanno
purificando per essere degni di essere ammessi a contemplare il Volto di Dio nella gioia del Paradiso.
È un'esigenza profonda del nostro cuore ricordare i nostri Cari che con la morte ci hanno lasciati.
La morte, conseguenza inevitabile della nostra natura umana, li ha staccati da noi fisicamente, ma noi sentiamo che essi sono ancora con noi, vicini a noi spiritualmente e ci accompagnano nel cammino della nostra vita.
La fede poi ci conferma che con la morte non tutto finisce, ma che anzi inizia la vera vita in unione con Cristo e con i nostri fratelli e sorelle che sono arrivati prima di noi alla meta.
Il ricordo perciò dei nostri Cari defunti non si può limitare ad uno sterile pensiero nostalgico per quanto di bene e di bello possiamo aver vissuto con loro, o di rimpianto per quanto non abbiamo fatto per loro, ma deve essere sostenuto dalla preghiera, unico mezzo con il quale possiamo essere loro di aiuto.
Il Vangelo ci richiama la realtà che ci attende al termine della vita, dopo la morte: il giudizio di Dio, il dover noi rendere conto di come abbiamo impiegato i doni che il Signore ci ha dato; se li abbiamo fatti fruttare in modo intelligente e non egoistico; se abbiamo saputo aprire il nostro cuore all'amore verso Dio e verso i fratelli; se abbiamo saputo vedere nel fratello e nella sorella in necessità, Gesù stesso, e siamo venuti loro incontro come saremmo venuti incontro a Gesù in persona.
Certo il cuore ci dice che i nostri Cari defunti sono tra quelli che hanno sentito con gioia l'invito di Gesù "venite benedetti del Padre mio… entrate nella gioia del Regno", ed ora si trovano certamente in compagnia del Cottolengo, di Don Bosco, della Beata Anna Michelotti, della Beata Madre Teresa di Calcutta, e di tutti i Santi che hanno fatto della loro vita un dono di amore per Gesù, aiutato nel povero e nel bisognoso.
Ma forse hanno avuto qualche momento di debolezza, di incertezza, ed il loro amore non è stato sempre limpido e generoso. Per questo hanno bisogno di purificare ancora il loro amore, per poter entrare in pieno nella luce e nella gioia di Dio, ed hanno bisogno del nostro aiuto.
E come possiamo noi aiutarli? Con il nostro amore che si fa preghiera! Proprio per quel sentimento, che è segno della nostra comunione con loro e che ci rende a loro uniti, noi possiamo venire loro in aiuto.
Noi sappiamo che la preghiera per eccellenza, la più efficace, è la preghiera che fa Gesù offrendo il suo sacrificio al Padre, la Santa Messa. In essa Gesù si offre al Padre per noi e completa con il suo sacrificio quel che manca al nostro amore per essere perfetto e gradito a Dio.
Ogni giorno nella Santa Messa la Chiesa offre a Dio il Sacrificio di Gesù per tutti gli uomini, per i vivi e per i defunti. È questo il mezzo migliore per aiutare i nostri Cari Defunti a raggiungere la gioia del paradiso, qualora ancora non vi fossero giunti.
La Madonna, che Gesù morente sulla croce, ha dato come Madre a tutti gli uomini, non desidera altro che portare, come buona Mamma, tutti i suoi figli in Paradiso;
Maria, Nostra Signora del Suffragio, venga in soccorso di tutti i nostri Cari defunti, li porti tutti in Paradiso, e dia a noi la grazia di raggiungerli, dopo una vita vissuta nell'amore di Gesù.
D. Mario MORRA SDB
Commemorazione dei Defunti - A | Tempo Ordinario
Ieri abbiamo celebrato la festa di tutti i Santi. La Chiesa ci ha invitati a gioire insieme a tutte le nostre sorelle ed i nostri fratelli che, santificati dal battesimo e dai sacramenti, hanno vissuto uniti intensamente a Gesù, hanno chiuso la loro esistenza nell'amore di Dio, e Dio li ha chiamati con sé nella gioia a ricevere il premio delle loro opere buone.
Oggi la Chiesa, Madre buona e provvida, ci invita a ricordare tutti i defunti, specialmente quelli che ancora si stanno
purificando per essere degni di essere ammessi a contemplare il Volto di Dio nella gioia del Paradiso.
È un'esigenza profonda del nostro cuore ricordare i nostri Cari che con la morte ci hanno lasciati.
La morte, conseguenza inevitabile della nostra natura umana, li ha staccati da noi fisicamente, ma noi sentiamo che essi sono ancora con noi, vicini a noi spiritualmente e ci accompagnano nel cammino della nostra vita.
La fede poi ci conferma che con la morte non tutto finisce, ma che anzi inizia la vera vita in unione con Cristo e con i nostri fratelli e sorelle che sono arrivati prima di noi alla meta.
Il ricordo perciò dei nostri Cari defunti non si può limitare ad uno sterile pensiero nostalgico per quanto di bene e di bello possiamo aver vissuto con loro, o di rimpianto per quanto non abbiamo fatto per loro, ma deve essere sostenuto dalla preghiera, unico mezzo con il quale possiamo essere loro di aiuto.
Il Vangelo ci richiama la realtà che ci attende al termine della vita, dopo la morte: il giudizio di Dio, il dover noi rendere conto di come abbiamo impiegato i doni che il Signore ci ha dato; se li abbiamo fatti fruttare in modo intelligente e non egoistico; se abbiamo saputo aprire il nostro cuore all'amore verso Dio e verso i fratelli; se abbiamo saputo vedere nel fratello e nella sorella in necessità, Gesù stesso, e siamo venuti loro incontro come saremmo venuti incontro a Gesù in persona.
Certo il cuore ci dice che i nostri Cari defunti sono tra quelli che hanno sentito con gioia l'invito di Gesù "venite benedetti del Padre mio… entrate nella gioia del Regno", ed ora si trovano certamente in compagnia del Cottolengo, di Don Bosco, della Beata Anna Michelotti, della Beata Madre Teresa di Calcutta, e di tutti i Santi che hanno fatto della loro vita un dono di amore per Gesù, aiutato nel povero e nel bisognoso.
Ma forse hanno avuto qualche momento di debolezza, di incertezza, ed il loro amore non è stato sempre limpido e generoso. Per questo hanno bisogno di purificare ancora il loro amore, per poter entrare in pieno nella luce e nella gioia di Dio, ed hanno bisogno del nostro aiuto.
E come possiamo noi aiutarli? Con il nostro amore che si fa preghiera! Proprio per quel sentimento, che è segno della nostra comunione con loro e che ci rende a loro uniti, noi possiamo venire loro in aiuto.
Noi sappiamo che la preghiera per eccellenza, la più efficace, è la preghiera che fa Gesù offrendo il suo sacrificio al Padre, la Santa Messa. In essa Gesù si offre al Padre per noi e completa con il suo sacrificio quel che manca al nostro amore per essere perfetto e gradito a Dio.
Ogni giorno nella Santa Messa la Chiesa offre a Dio il Sacrificio di Gesù per tutti gli uomini, per i vivi e per i defunti. È questo il mezzo migliore per aiutare i nostri Cari Defunti a raggiungere la gioia del paradiso, qualora ancora non vi fossero giunti.
La Madonna, che Gesù morente sulla croce, ha dato come Madre a tutti gli uomini, non desidera altro che portare, come buona Mamma, tutti i suoi figli in Paradiso;
Maria, Nostra Signora del Suffragio, venga in soccorso di tutti i nostri Cari defunti, li porti tutti in Paradiso, e dia a noi la grazia di raggiungerli, dopo una vita vissuta nell'amore di Gesù.
D. Mario MORRA SDB
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