GIOVANNINI Attilio sdb "Il coraggio di amare"

  16 novembre 2014 | 32a Domenica A - Tempo Ordinario| Omelia di approfondimento
* So che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato…
Bel modo di mettere le mani avanti! Ma tutta la preoccupazione di questo tale è quella di non sbagliare. Tutto il suo impegno non è nel guadagnare, è nel non perdere.
A quei tempi il modo più sicuro di custodire una somma era di sotterrarla. E lui lo fa, con grande cura. Cosicché adesso può restituire tutto quello che ha ricevuto, e nessuno gli può dire niente.

"So che sei un tipo che non scherzi. Ma io sono a posto".
No, tu sei poco furbo. Tu non hai capito niente né di te, né di me.
Io non ti ho dato il capitale per custodirlo, ma per farti ricco. E invece tu sei rimasto lì.
Già se io fossi uno interessato a "mietere", come dici tu, ti conveniva farlo fruttare il talento, e io sarei stato contento di te. Invece hai fatto di tutto per dispiacermi e mettere te stesso in cattiva luce ai miei occhi. Hai proprio il cervello piccolo.
Ma poi si vede che non mi conosci. Io ti ho affidato la mia ricchezza per tirare fuori di te le capacità migliori, per sviluppare le tue potenzialità uniche e personali, per farti crescere fino al punto da farti partecipare a tutto quello che ho. Io volevo non un servo, nemmeno un semplice collaboratore, ma un vero e proprio partner, uno con cui correre i rischi e con cui festeggiare i guadagni e le vittorie. Ti volevo vicino. Tu invece hai solo avuto paura e ti sei tenuto più lontano possibile.
Certo tu hai rispettato i miei soldi. Non li hai spesi al casinò, non ti sei comprata l'auto sportiva, non hai fatto festini con le belle... Non hai toccato un centesimo. E così pensi di essere a posto. Allora guarda i tuoi colleghi e giudica. Essi hanno saputo raddoppiare la loro ricchezza (cioè la mia), e così hanno alzato le quotazioni in borsa della mia ditta, e alla fine mi hanno permesso di assumere altro personale e di fare ricche altre famiglie. Dunque, se metto a confronto te e loro, chi devo preferire? Se devo decidere chi far restare in ditta e chi lasciar perdere, cosa farò? Giudica tu.
Non so se ce la fai a entrare nel mio ordine di pensieri - sei tutto chiuso nel tuo - ma non ho diritto di avere grandi progetti, invece di rigirare le solite cose ordinarie?
E allora mi serviranno tipi dinamici, gente che pensa in grande, che osa in alto, gente che non dorme… o meschinelli che non concludono nulla?

Mi piacerà chi fa la passeggiatina a mezza costa o chi scala le montagne?
Chi dice le preghierine della sera o chi si getta nella preghiera tutta la notte?
Chi si prende un pezzo di messa la domenica o chi vive in comunione con me tutta la settimana?
Chi fa l'offerta degli spiccioli a qualche poverello o chi dà la vita per gli altri?
Chi non dice le parolacce o chi mi testimonia con entusiasmo in mezzo a tutti?
Chi fa le solite raccomandazioni ai suoi figli o chi legge loro la Parola di Dio?
Chi fa la piccola penitenza in quaresima o chi non ha più paura di soffrire?
Chi osserva i comandamenti o chi accetta la mia volontà fino in fondo proprio quando è difficile?
Chi accende la candelina alla Madonna o chi accende il suo cuore di passione e mi ama perdutamente?
Chi ha paura di me, o chi si lascia amare dal mio amore forte e travolgente?

GIOVANNINI Attilio sdb

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