Pane quotidiano« Segni grandi dal cielo »

VANGELO (Lc 21,5-11) Meditazione del giorno
San Cirillo di Gerusalemme
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo:
“Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Parola del Signore
Meditazione del giorno
San Cirillo di Gerusalemme (313-350), vescovo di Gerusalemme e dottore della Chiesa
Catechesi battesimale, n° 15
    «Il Signore verrà dal cielo sulle nubi, come vi è salito sulle nubi» (At 1,9). Lo disse egli stesso: «Vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo con potenza e gloria grande» (Mt 24,30). Ma quale sarà il vero segno della venuta del Signore, tale da impedire alle potenze avverse di imbrogliarci facendoci credere che sono lui? Sta scritto: «Allora apparirà il segno del Figlio dell'uomo» (Mt 24,30). Il segno distintivo del Cristo è veramente la croce. Il segno di una croce luminosa precederà il Re, designando chi prima è stato crocifisso, affinché a questa vista coloro che l’avevano inchiodato e angariato battendosi il petto (Zc 12,10) dicano: «Ecco chi abbiamo schiaffeggiato, quel volto che abbiamo coperto di sputi, colui che abbiamo legato e oltraggiato fino a infliggergli l'ignominia della croce». Diranno: «Dove avremo scampo davanti alla tua ira?» (Ap 6,16). Anche difesi da schiere di angeli, non troveranno rifugio da nessuna parte.

    Il segno della croce terrorizzerà i nemici di Cristo! Sarà invece fonte di gioia per i suoi amici che avranno creduto alla croce o ne avranno parlato o avranno patito per essa. Ma a chi toccherà allora la beatitudine di essere trovato amico di Cristo? Non disdegnerà i suoi servi il re glorioso assiso sullo stesso trono del Padre tra schiere di angeli (Ap 3,21). Perché i suoi eletti non vadano confusi con i suoi nemici, «manderà i suoi angeli con una grande tromba a radunare tutti i suoi eletti dai quattro venti» (Mt 24,31). Colui che non disdegnò di prendersi cura di un solo giusto, Lot (Gen 19,15; Lc 17,28), potrà disinteressarsi di tanti giusti? Li farà chiamare a raccolta dagli angeli e fattili venire su carri di nubi, dirà loro: «Venite, benedetti dal Padre mio» (Mt 25,34).

La voce di un a guida spirituale di oggi
Senza questo sfondo escatologico, senza una pienezza di vita che lo equilibri, non si dà ragione di questo divenire storico di questo mondo con tutte le sue assurdità e le sue brutture. E neanche la vita e la morte di Gesù possiamo capire - perché Gesù muore abbandonato - se non c'è un qualcosa che apre una visione di eternità.
Carlo Maria Martini

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