D. Severino GALLO sdb,"ACCOGLIERE GESU', L' AMICO PERFETTO"

  21 dicembre 2014 | 4a Domenica di Avvento B | Omelia
Nella prima Lettura di oggi Davide dice al profeta Natan: "Vedi, ioabito in una casa di cedro, mentre l'arca di Dio sta sotto una tenda" (2 Sam 7,1).
Dio soffre crisi di alloggio. Il problema della casa, che assilla tanti uomini oggi, è sempre esistito per Dio.
Il Creatore dell'universo stellato ha preferito essere l'eterno nomade. Una vita da viandante fu la Sua, continuamente pellegrino lungo le strade del mondo.

E anche quando è venuto in mezzo a noi come Uomo, ebbe difficoltà a trovare una casa: "Non c'era posto per loro nell'albergo" (Lc 2,7). E per tutta la vita ha affermato che: "Non aveva dove posare il capo" (Mt 8,20).
Egli stesso volle rivelarci il motivo di questa scelta: "La mia gioia è abitare tra gli uomini".

Una delle novità più grosse e sbalorditive del Cristianesimo è proprio questa:
un Dio che cammina a fianco dell'uomo.

Le radici dell'angoscia, che prende tanto spesso i giovani di oggi - ma anche gli anziani - trova proprio qui la sua ragion d'essere: i giovani si sentono soli, terribilmente soli! Ebbene, il loro vuoto, la loro solitudine possono esser colmati soltanto da una presenza, che si fa amicizia: la presenza di Gesù Amico.
Il Suo cammino accanto a noi diventa un viatico alla nostra sofferenza come alla nostra gioia., alle nostre speranze come alle nostre delusioni: Egli è il vero Emanuele, il Dio con noi.

Oggi i giovani soffrono immensamente la solitudine: non basta loro lo juke box pieno di dischi per riempire il loro cuore. Le allegre comitive domenicali, li lasciano delusi e amareggiati più di prima
Si sentono soli, perché nessuno cammina al loro fianco, pronto a dar loro una mano nei momenti di sconforto, di dubbio, di caduta, di scelta. In questa situazione, che avvolge tutta la loro e la nostra esistenza, riesce di grande conforto ciò che il Signore disse a Davide:

"Io sono sempre stato con te, dovunque sei andato" (I Lettura).
Non c'è situazione o momento della nostra vita, in cui non possa inserirsi questo Dio: non come un consolatore sentimentale, non come un amico geloso della libertà altrui o come un tiranno che vuole tutto per sé, ma come Amico che dà ampio spazio alla creatività personale e che fa dell'uomo un piccolo dio.

Gesù è davvero l'Amico ideale, che riempie tutto e tutti con la sua presenza. Ci è sempre accanto: ci sorride, c'invita, perché vuole possederci interamente.
Gesù vuole essere nostro Amico; l'ha dichiarato Lui stesso: "Io non vi chiamerò più servi, ma amici" (Gv 15,15). Dio si è incarnato, affinché la sua amicizia con gli uomini fosse duratura ed efficace.
Dio desidera la nostra amicizia: è questo il midollo della nostra Religione. Se un'anima pensa e si preoccupa di Gesù è cosa buona; se ammira in Lui il più grande rivoluzionario storico, sociale, è cosa migliore. Se Lo adora come Salvatore e come Redentore del genere umano, è cosa utile, ed è nella verità.

Ma solo quando sentirà il Signore come Amico, potrà essere nella sicurezza e nella gioia. Conoscere gli altri è curiosità, è cultura; conoscere e amare Gesù, come Amico, è sorgente di felicità.
Nella nostra vita sentiamo il bisogno di gravitare verso qualcuno, totalmente; ebbene, questo Qualcuno non può essere altri che Gesù. Solo Lui è l'Amico perfetto. Gli altri, anche se lo sono, tramontano e ci potrebbero lasciare. Egli invece è sempre presente, sempre pronto ad essere con noi, ad accompagnarci in tutta la nostra vita.
La solitudine è una grande sventura: ma Dio non si ritirerà mai da noi, perché Egli è l'eterno. Basta che non siamo noi ad abbandonarlo. Gesù è l'Amico perfetto, perché tutto dono per noi. Se come Uomo si serve della sua tenerezza per capire la nostra umanità, come Dio usa la sua ricchezza e la sua potenza per sostenere la nostra fragilità.

Se vogliamo curare le nostre ferite, Egli è il Medico.
Se temiamo la morte, Egli è la Vita.
Se paventiamo le tenebre, Egli è la Luce.
Se abbiamo bisogno di cibo, Egli è il Pane di vita.
Se abbiamo sete ardente di bene, Egli è l'Acqua che disseta per sempre.

Se abbiamo bisogno di aiuto, Egli è potenza;
Se andiamo in cerca di conquiste, Egli è il Valore.
Se desideriamo affetto, Egli è l'Amore.
Se siamo sconsolati, Egli è la gioia;
Se vogliamo arrivare al Cielo, Egli è la Via, è delizia di tutti i Santi.
Gesù è l'Amico perfetto, perché è Uno che ci ama personalmente.
Gesù è tutto amore per ciascuno di noi.

"La mamma conosce e ama i suoi figli, uno per uno, così come sono, con le loro qualità e i loro difetti: li conosce e li ama singolarmente. Non dà a tutti un amore uguale, eppure dà a tutti tutto il suo amore. Così è di Gesù: perché l'amore di una mamma non è che una figura di quello di Dio". Gesù conosce e ama le sue pecorelle ad una ad una, distintamente, singolarmente. Ogni creatura è avvolta dal suo amore personale, da tutto il suo amore: ognuno è un preferito, ognuno è un prediletto.

Gesù è l'Amico perfetto, perché è anche nostro modello:
Egli ci innalza con il Suo esempio.
Se desideriamo essere eroi, Egli è al vertice di ogni eroismo.

Dobbiamo farci di Gesù un'immagine più attraente possibile. Alto, slanciato, sorridente e bello. Parola franca, decisa, chiara e nello stesso tempo persuasiva e piena di consolazione. Uno sguardo acuto e nello stesso tempo carezzevole e ineffabilmente affascinante.
Intelligenza pronta, dominatrice, unita ad una volontà tutta protesa al bene e inflessibile di fronte al male, e, in pari tempo, tutto delicatezza materna nel consolare gli afflitti, i deboli, gli angustiati.
Gesù è tutta amabilità e comprensione verso le manchevolezze umane, è tutta indulgenza nel perdonare il male.

Tutta serenità interiore, e tutto slancio apostolico all'esterno.
Che dignità raccolta e commovente, quando prega! Che attenzione, che tenerezza di espressioni! Che intimità, che candore, che effusione di affetto con Maria e con Giuseppe, quando s'intrattiene con loro! Fissiamo spesso i nostri sguardi in questo perfetto modello di vita. Dobbiamo scoprire e sentire Gesù come nostro Amico intimo e personale in ogni circostanza: Amico nella stanchezza, nella lotta, nella tribolazione, nella gioia. C'è un angoscioso problema che ha sempre travagliato e travaglia l'umanità intera: è il problema della fame e della sete, che ogni anno miete milioni di vittime in tutto il mondo.
Ma di fronte al problema della fame materiale, esiste anche quello della fame e sete di Gesù, che tormenta tutte le anime, specialmente giovanili.
"Ci parli di Gesù!", gridano disperatamente i giovani più impegnati.

Cari Fratelli e Sorelle, anche noi dobbiamo essere tra questi assetati di Gesù.


Una ragazza che ritrovò la fede a vent'anni, esprimeva tutto questo in termini pittoreschi ad un'amica non credente. Le diceva:
"Quando tu incontri Gesù, sei fritta. Non sei più tu a manovrare i fili. Se non vuoi giocarti la tua libertà, non aprire mai un Vangelo. Perché il giorno in cui Dio ti avrà agganciata, non ti mollerà più".

Cari Fratelli e Sorelle, noi vogliamo proprio lasciarci "agganciare" completamente da Gesù. Per riuscirci più facilmente, affidiamoci alla Madonna: Ella è stata la prima che si è lasciata "afferrare" da Gesù che l'ha "agganciata" a Sé fino al Paradiso.


                                                                                  D. Severino GALLO sdb,

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