D. Severino GALLO sdb"MARIA: MAMMA DI GESU' E MAMMA NOSTRA"

  1 gennaio 2015 |Maria Madre di Dio - B | Omelia
Primo giorno dell'anno civile, festa della Madre di Dio, celebrazione della "giornata mondiale della pace": tre dimensioni che hanno un'importanza eccezionale per l'uomo e per il cattolico d'oggi.
Vi auguro quindi un felice Anno Nuovo, trascorso tutto nella pace, nella gioia e nella
grazia di Gesù, sotto il sorriso della Madonna, nostra dolcissima Mamma.

Il Vangelo ci racconta che furono i pastori i primi uomini ad accorrere e a riconoscere il "principe della pace", e lo trovarono con Maria e Giuseppe, nella semplicità e nella povertà. La via evangelica alla pace parte dal basso e dalle piccole cose, dalle virtù semplici e interiori dell'anima, accompagnate da una vita coerente.
Costruire la pace non vuol dire imporla dall'alto, rinunciando alle capacità umane, nei singoli e nella collettività. La pace si costruisce partendo dal proprio cuore.
La Madre di Dio
E' di buon auspicio per quest'inizio dell'anno celebrare una festa della Madonna, anzi la festa che ricorda la prerogativa principale ed il titolo essenziale di Maria, la Madre del Signore.


L'avvocato Orvieto riferiva di aver assistito ad una scena pietosa nel vestibolo di un moderno brefotrofio. Un'assistente sociale cercava di convincere una donna ad affidare il suo bambino a quell'istituto, perché lì avrebbe avuto tutte le cure necessarie: sarebbe stato al caldo, avrebbe avuto il cibo più che sufficiente, sarebbe stato ben vestito… in una parola: non gli sarebbe mancato nulla.
Ma improvvisamente la donna interruppe l'assistente dicendo: - Va bene tutto questo, ma quando chiederà la mamma, che cosa gli darete?
Ecco: persino il Verbo di Dio, per salvarci, ebbe bisogno di una Mamma e se la creò perfetta, Immacolata. Ma Egli sapeva che anche noi avremo avuto bisogno di una Mamma, e perciò ci ha preparato la Madonna come Madre della Chiesa e Mamma nostra.
La differenza tra Gesù e noi nei riguardi di Maria Santissima consiste nel fatto che Egli fu realmente dato alla luce qui in terra dalla Madonna, mentre noi siamo i suoi figli adottivi.

Ella è realmente Madre di Dio, essendo Madre dell'unica persona di natura umana e divina.
Secondo Graham Green, i dogmi della Madre di Dio e della verginità della Madonna sono la chiave di volta del mistero dell'Incarnazione e di tutta la cristologia. Infatti chi nega la Madre di Dio, per ciò stesso respinge l'umanità del Verbo; e chi nega la verginità della Madonna respinge perciò stesso la divinità di Gesù.
Di qui si può dedurre che la devozione mariana è segno di costante verità e salvaguardia d'ortodossia, nonostante ogni velleità di dubbio e di sconforto.

Eppure anche la maternità adottiva della Madonna nei nostri riguardi è garanzia di salvezza e segno di predilezione che ci anima nei momenti più trepidi della nostra esistenza.
Madre nostra
Sul Calvario ognuno di noi fu adottato dalla Madonna quale figlio. Questa verità deve essere ripetuta spesso, perché, proprio quando siamo prostrati ai piedi della Croce, nel dolore più lancinante e nell'aridità più disperata, allora le braccia di questa tenera Mamma vengono a cingerci il collo e ci aiutano a risollevarci e a continuare il cammino.

"Quando diciamo che la Madonna è la nostra Mamma, affermiamo una grande verità.
Infatti nel grande corpo mistico della Chiesa, noi siamo le membra e Gesù è il capo. Ora se Ella è madre del capo, dovrà esserlo anche delle membra.
Sul Calvario Gesù, nell'agonia suprema, a questa donna impietrita dal dolore, mormorò le parole dell'ultimo dono: "Ecco tuo figlio". Poi, con le braccia sanguinanti e la testa china, a Giovanni, unico avanzo della Chiesa dispersa, disse: "Ecco tua Madre".

In quel momento Ella divenne la madre di tutti i credenti.
Perché, notiamo bene, la parola onnipotente di Dio realizza e crea sempre tutto quello che significa.
E mi spiego: un giorno Dio disse: "Sia fatta la luce" e la luce fu. Un altro giorno disse: "Facciamo l'uomo" e Adamo comparve sulla terra.

Gesù si trovava su di un lago in tempesta: diede una voce e le acque tornarono tranquille. Disse ad un amico morto da quattro giorni: "Lazzaro, vieni fuori" e quello risuscitò
Una sera prese un pezzo di pane e disse ai suoi discepoli: "Mangiatene tutti: questo è il mio Corpo" e quel pane cambiò sostanza.
Appeso ad una croce disse a Maria: "Ecco tuo figlio" ed Ella divenne Madre del mondo intero.
Dio raccolse tutte le acque in un sol luogo e lo chiamò Oceano; riunì tutte le grazie in un solo cuore e lo chiamò Maria.

Maria è dunque il punto finale dove convergono tutta l'umanità e tutta la storia.
Abbiamo quindi sempre fiducia in questa nostra dolcissima Mamma".
Noi sappiamo benissimo di quali e di quanti sacrifici sia capace una buona mamma: è disposta a rinunciare alla propria vita pur di salvare quella dei propri figli.
La tormenta scoppiò improvvisamente e sorprese una mamma con i suoi piccoli figli lontano dall'abitato. I bambini, uno di sette, l'altro di quattro anni, stanchi per il lungo cammino piangevano per il freddo e la neve spruzzata da raffiche di vento.

Non c'era anima viva, non c'era via di scampo. La madre allora scavò una buca nella neve, vi rannicchiò i suoi due piccoli figli; si tolse lo scialle e li ricoprì per bene. Poi fece arco su di loro, proteggendoli con grande amore, come chioccia i pulcini… Più tardi fu trovata morta assiderata, ma i suoi due figli erano salvi. Un gelo così intenso poté uccidere la madre, ma non estinguere il suo amore materno.

A Sersale (Catanzaro) una colonna spezzata ricorda sul posto Carmela Borelli, l'eroica madre, morta il 12 febbraio 1929.
Ebbene, la Madonna sul Calvario soffrì per noi un martirio ancora più tremendo. Il suo amore per noi fu più eroico. Infatti educata nella mitezza, vissuta nella solitaria casetta di Nazaret, Ella che forse non vide mai flagellare o inchiodare alcuno in croce, vide per la prima volta esercitare tale crudeltà sul suo Figlio.
Siccome la Madonna ha sofferto tanto e perciò ci ama immensamente, noi dobbiamo aver in Lei somma fiducia e completo abbandono.
Facciamo quindi nostre le parole di un santo Salesiano, di cui è stata introdotta la causa di beatificazione: Don Giuseppe Quadrio. Egli si trovava all'inizio dell'anno che lo avrebbe portato al Sacerdozio. Nel suo diario scrisse così:
"Da solo, senza di Te al fianco, o Mamma, non me la sento; ho paura, sono sicuro del fallimento.
Senza di Te temo per il mio Sacerdozio e per l'onore di Gesù e tuo.
Vieni con me, Mamma!
Vieni ad abitare nella mia casa; vieni a stare con me quest'anno.
Mamma, senza di Te non ce la faccio, ho paura! Lo vedi che sono ancora un ragazzo e già sono vicino al Sacerdozio?
Vieni, Mamma: vogliamoci bene ed aiutiamoci. Io farò il possibile per farti onore nella disputa della tua Assunzione; e Tu pure fatti onore, se no qui si va a finire male. D'accordo?
Mamma! Te lo ripeto mille volte il giorno, come un povero ragazzo che si è smarrito, te lo griderò senza posa: Mamma, Mamma! Mi ascolterai?".

Anche per noi sia questo il grido di tutto l'anno: Mamma! Mamma! Vieni a vivere in me e sarò felice!            


                                                                                  D. Severino GALLO sdb

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