D. Severino GALLO sdb"NOSTALGIA DI CANDORE"

,08 dicembre 2014 | Immacolata Concezione - B | Omelia
"Tota pulchra es, Maria, et macula originalis non est in te:
sei tutta bella, o Maria, e la macchia originale non esiste in te";
così oggi la Chiesa saluta la Madonna.
Su questa bassa e fangosa terra c'è ancora una visione di bellezza che affascina e incanta i nostri
sguardi: sono le cime immacolate dei monti; in mezzo a tanto fango di corruzione e di peccato una divina visione di cielo rapisce i nostri cuori: è l'Immacolata Mamma di Gesù.

Il cuore umano ha una divina nostalgia di candore e di purezza: è per questo che restiamo incantati davanti all'innocenza dell'infanzia; di fronte al bimbo innocente, anche l'odio più brutale si placa, come dinanzi all'Immacolata Mamma di Gesù si spezzano i cuori più induriti e si convertono i peccatori più ostinati.
Il candore è il divino cacciatore delle nostre anime. La Madonna Immacolata è Colei che affascina divinamente i nostri cuori.
Nel Paradiso terrestre, un brutto giorno, successe una terribile tragedia: quel pugno di polvere - che era Adamo - violò il comando di Dio, gustando del frutto proibito.
E tosto, il re del creato si vide scoronato della gemma più preziosa con la perdita della grazia santificante (= peccato originale) e con questa, tutte le altre conseguenze: concupiscenza, cioè inclinazione al male, ignoranza, malattie e morte.

Queste brutte cose Adamo le meritò non solo per sé, ma anche per tutti i suoi figli, che siamo noi. Eppure, in quello stesso giorno, Dio fece una delle più grandi promesse; infatti, rivolgendosi al serpente tentatore e ingannatore, disse: "Inimicitias ponam inter te et mulierem: porrò inimicizia tra te e la donna…".
Ecco in queste parole preannunziata Colei che "con piede verginale avrebbe schiacciato il capo dell'infernale serpente".
Quando Dio deliberò di farsi uomo, dovette scegliersi una Mamma. E' questo l'unico esempio, nella storia, di un Figlio che abbia scelto la propria Mamma.
Se ci fosse stata concesso di esistere prima della nostra mamma, certamente noi l'avremmo creata come la donna più perfetta del mondo - creatura così bella che sarebbe stata dolcemente invidiata da tutte le altre donne - l'avremmo fatta così gentile e caritatevole, che tutte le altre madri avrebbero desiderato di imitare le sue virtù.

Perché allora pensare che Dio avrebbe fato diversamente?
Quando gli furono fatti gli elogi per il ritratto della madre, il pittore americano Whistler, rispose: "Sapete com'è: si cerca di fare la propria mammina meglio che si può".
Noi amiamo pensare che anche Dio, sommo pittore e architetto dell'universo, quando divenne Uomo, volle fare la Sua Mamma meglio che poteva e la creò perfetta.
I due capolavori di Dio sono la creazione dell'uomo e la sua seconda creazione, cioè la redenzione.
Prima di creare l'uomo, Dio creò un giardino di delizie - bello come soltanto Iddio poteva crearlo. Quando l'uomo, in quel terribile giorno, si ribellò gustando del frutto proibito, Dio stabilì di creare l'uomo una seconda volta, redimendolo; ma prima di fare questo, Egli creò un altro giardino.

Questo però non sarebbe stato un giardino terrestre, ma un giardino umano; sarebbe stato un giardino sulle cui porte la parola "peccato" non sarebbe mai stata scritta; un giardino nel quale la mala erba della ribellione non sarebbe mai cresciuta per soffocare i fiori della divina grazia; un giardino così puro, che il Divin Padre non avrebbe esitato a mandarvi a vivere il proprio Figlio e questo giardino incantato, fu la nostra Benedetta Mamma.
Come l'Eden era stato il Paradiso della creazione, così Maria sarebbe stata il paradiso dell'incarnazione, e in Lei, come in un giardino si sarebbero celebrate le prime nozze di Dio e dell'uomo.
Più ci si avvicina al fuoco, più forte diviene il calore; più ci si avvicina a Dio, più grande è la purezza. Ma siccome mai nessuno fu più vicino a Dio della Mamma di Gesù, I'Uomo-Dio, così non esiste nessuno che sia più puro di Lei.

Questa purezza noi la chiamiamo Immacolata Concezione.
La parola "Immacolata" deriva dal latino e significa: "Non macchiata". Concezione vuol dire che nel momento stesso in cui fu concepita, la Mamma di Gesù, in virtù dei meriti della redenzione del Suo Divin Figlio, fu preservata dalla macchia del peccato originale.
Ci è ben noto che noi tutti nasciamo con la macchia d'origine, la quale ci viene tolta nel S. Battesimo. Non fu così per Maria Santissima.

Gesù, essendosi scelto una Mamma perfetta, non permise che fosse contaminata da questa macchia neppure per un solo istante della sua esistenza. La creò invece tutta raggiante della divina grazia.
Di qui le parole dell'Angelo: "Ave, gratia plena… Dominus tecum: ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te".
La Madonna fu in ogni istante la tutta pura, la tutta santa, l'Immacolata.
L'onda fangosa del peccato originale si arrestò dinanzi a Lei, come si arrestarono le acque del Giordano al passaggio dall'Arca Santa: la Madonna doveva diventare la culla dorata di Gesù, perciò non poté mai essere contaminata dall'empia bava di satana.
Con questo non vogliamo dire che la Madonna non abbia avuto bisogno di redenzione. Come tutti i discendenti di Adamo, anch'Ella fu salvata da Gesù, ma fu salvata in modo totale e completissimo: con effetto addirittura preventivo; fu prevenuta dal cadere.
E' il massimo della salvezza, ed era giusto che questo tratto di delicatezza, che questo privilegio, fosse riservato da Dio a Sua Mamma.
Il dogma dell'Immacolata Concezione non vuol dire altro se non questo: tutti gli uomini contrassero il peccato originale, la Madonna no.

NB/ Quanto segue tra parentesi si potrebbe omettere…

(E' un dogma che non ha assolutamente a che fare con quello della verginità di Maria, il quale riguarda tutt'altro campo. Il dogma dell'Immacolata Concezione riguarda più l'integrità dell'anima che non quella del corpo.
Si riferisce infatti al momento in cui ebbe inizio l'esistenza di Maria e non a quello in cui, molto più tardi, Ella divenne Mamma di Gesù. Che la Madonna in quest'ultima circostanza sia rimasta vergine è anche un dogma di fede, ma il dogma dell'Immacolata è un altro: esso significa che Maria Santissima era già piena di grazia fin dal primo istante della sua vita. Ecco la consolante verità di fede, di cui è oggetto l'Immacolata nostra Mamma).

Dio, dovendo scegliersi una Mamma, la creò Immacolata: è assai eloquente il fatto. Dio, che è purissimo spirito, aborre da tutto ciò che è macchia, da ciò che è peccato.
Quale lezione per noi, poveri impasti di miserie e di fango; per noi che riteniamo il peccato veniale come cosa da poco. Rispecchiamoci nell'Immacolata Madonna e risolviamo.

Un giorno, una giovane collegiale chiese alla mamma un piccolo specchio. La mamma le mandò tre pacchetti. Nel retro del primo la giovane lesse: "Ecco ciò che sei": conteneva lo specchio. Nel secondo pacchetto trovò l'immagine di un teschio, con la scritta: "Ecco ciò che sarai!". Nel terzo trovò un'immagine della Madonna, con le parole: "Ecco ciò che devi essere".
La giovinetta baciò l'immagine della Madonna e disse: "Sì, o Maria, voglio essere pur e candida come Te". Questo deve essere anche il nostro impegno.
Noi abbiamo tanti mezzi per avvicinarci l candore dell'Immacolata. Due sono i principali: confessione e Comunione.
La confessione ci restituisce il candore perso per il peccato: l'anima nostra immersa nel palpitante Sangue di Gesù, ne esce più candida della neve. Oh, il candore di un'anima in grazia dopo una bella e santa confessione! E' un Paradiso in terra, è un 'immagine dell'Immacolata nostra Mamma.
La bianca Ostia poi, venendo in noi, centuplica questo candore, dandoci l'Autore stesso della purezza e della grazia: l'innocentissimo nostro Gesù.
Non è possibile che ci accostiamo tanto spesso a ricevere Gesù-Ostia, senza che riportiamo in noi una soavissima fragranza d'innocenza e di purezza. Noi diventiamo necessariamente il "bonus odor Christi". L'olezzante profumo di Gesù.
S. Francesco di Sales, nella sua amabile semplicità, fa un grazioso paragone a questo riguardo. Dice:
"… come sulle nostre montagne le lepri diventano tutte bianche, d'inverno, non vedendo né mangiando altro che neve, così, voi, anima devota, continuando a fare vostro cibo la bellezza, la bontà e la purezza stessa in questo divin Sacramento, diventerete tutta bella, tutta buona e tutta pura" (S. FRANCESCO DI SALES, La Filotea, Pia Società San Paolo, Alba 14.1.1944, p. 161.
Facciamone anche noi la prova!).

La purezza è virtù dei grandi, dei forti, degli eroi. E quelli che attraversiamo sono tempi eroici.
Ai giorni nostri o si è eroi con l'Immacolata, oppure si diventa vittime travolte nelle fangose onde del male. La lotta è troppo impegnativa: la fabbrica del peccato è assai ben organizzata, troppo organizzata.
Due sono i campi: da una parte la Chiesa ispiratrice di ogni bontà e bellezza con a capo il Papa, che cerca di portarci tutti sotto il candido manto dell'Immacolata; dall'altra parte c'è l'industria del peccato organizzato, che cerca di strappare dal cuore umano, soprattutto dal cuore di tanti piccoli innocenti, la perla più preziosa: il candore dell'anima.
Se sapeste quanti giovani della vostra stessa età sono rovinati nell'anima e nel corpo da furie infernali scatenate da satana in questo periodo di lotta.

Conviene saperlo per tenercene lontani e per sacrificarci e pregare per tante innocenze profanate.
Tempi eroici i nostri, e gli eroi non mancano davvero. Apre questa gloriosa schiera l'illibato, piccolo grande Santo, Domenico Savio; e dietro di lui tutti gli eroici giovani dei nostri Istituti, Collegi, Oratori. In una parola: i giovani tutti, di tutto il mondo cristiano. L'innamorato dell'Immacolata ci trascina tutti nella sua luminosa scia di purezza e di candore.
E non mancano gli eroi del sangue: i martiri immacolati. Siano essi vissuti in Ispagna durante la rivoluzione, o vivano tuttora in paesi rossi di nome e di sangue sparso generosamente per Gesù e per la Chiesa.

Assai vivo è il contrasto: accanto al candido manto dell'Immacolata, sta la rosseggiante porpora dei piccoli innocenti martiri. Ma è un contrasto divino: anche sull'altare, accanto alla candida Ostia, sta il vivo sangue di Gesù, primo e perpetuo Martire per i nostri peccati.
Apriamo gli occhi e sappiamo leggere profondamente nel libro della nostra fede: l'integrità e la purezza dell'anima ci costa necessariamente la vita del corpo.

In questa terribile lotta fra l'Immacolata nostra Mamma e l'infernale serpente, schieriamoci decisamente per una vita di candore, a costo anche del martirio: una vetta immacolata ripaga ben poche gocce di sangue sparso lungo il cammino. Siamo degni di tanti piccoli eroi nostri fratelli).

Un giorno fu domandato a S. Bernardetta Soubirous se era bella la Signora che le era apparsa nella grotta di Lourdes.
"Se era bella! - esclamò. Era talmente bella che, quando si è veduta una volta, non si desidera altro che di morire per andarla a rivedere per sempre"".
Anche per noi sia questo l'unico, più ardente desiderio: vivere innocenti e puri per andare a vedere e abbracciare per sempre l'Immacolata nostra Mamma.
"Regina sine labe originali concepta, ora pro nobis".

                                                                                  D. Severino GALLO sdb

Commenti

Post più popolari