don Roberto Rossi"In Gesù nasce e rinasce la gioia"

III Domenica di Avvento (Anno B) - Gaudete (14/12/2014)
Vangelo: Gv 1,6-8.19-28 
Il Signore ci vuole nella gioia, nella pace, nell'amore. A volte, per qualcuno, c'è quasi la paura di pronunciare la parola "gioia". Come si fa? In questo mondo, con tutti i problemi e i drammi che ci sono? Io stesso nella mia vita, nella mia famiglia, quante tensioni, anche per piccole cose'

Il Signore è venuto e viene perché abbiamo la gioia. "La mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena". Certo, non la gioia degli idoli umani, dell'egoismo, della sopraffazione e dell'inganno, ma la gioia del cuore, dell'amore, del dono di sé.
Già il profeta Isaia applicava al Messia queste parole e preannunciava queste realtà: "Lo Spirito del Signore è su di me, mi ha consacrato, mi ha mandato a portare il lieto annunzio (papa Francesco direbbe "la gioia del vangelo") ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l'anno di grazia del Signore". Nella misura in cui ci sentiamo in queste situazioni, sappiamo che Gesù, il Salvatore, è venuto per noi e opera tutto questo.
Allora ecco che il testo ci suggerisce il modo giusto di vivere: "Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio".
L'apostolo Paolo ne fa un comando e ci dice come è possibile vivere nella gioia: "Fratelli, siate sempre lieti, ve lo ripeto, siate lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie. Questa è la volontà di Dio. Non spegnete lo Spirito. "I frutti dello Spirito sono: amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé".
Siamo chiamati ad accogliere la gioia del Signore, la gioia del vangelo e a portarla a tutti gli altri.
"Lo Spirito del Signore è sopra di me, mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annunzio". Se la gioia la portiamo agli altri, cominciando dai poveri, cresce abbondantemente dentro di noi.
Gli esempi sono tanti. Cominciando da Giovanni Battista: E' umile, schietto, chiaro, sa stare al suo posto, compie la sua missione e indica efficacemente Gesù, perché è Gesù il Salvatore.
Non siamo noi a portare la gioia, la salvezza. È il Signore, ma perche giunga agli altri e illumini la nostra vita, siamo chiamati a fare la nostra parte. Anche fossimo una voce che grida nel deserto, nelle desertificazioni della nostra umanità. Ma il deserto fiorirà.
Abbiamo la testimonianza della gioia e della forza in tanti malati, sofferenti, perseguitati. C'è la gioia in chi trova strade e modi di "uscire", di andare agli altri, semplicemente per salutare, amare, offrire un sorriso e un volto diversi.

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