Enzo Bianco, sdb "POTENDO SCEGLIERSI LA SUA MAMMA"

08 dicembre 2014 | Immacolata Concezione - Anno B | Omelia
È dogma della fede cattolica, proclamato dal papa Pio IX, che "Maria è stata preservata da ogni macchia di peccato".
Questa certezza della fede ha attraversato i secoli, e ha stretto da sempre i cristiani con affetto attorno alla madre di Gesù. E per noi oggi è anche motivo di gioia, perché eviden-zia l'iniziativa del Signore, che promuove il bene nel cuore dell'uomo e del mondo.

" Sappiamo: tutti gli uomini attraversano l'esperienza del peccato, conoscono il fascino del male, l'attrazione di ciò che è proibito. Un'attrazione che è stata paragonata alla legge di gravitazione dei corpi, legge universale: non risparmia nessuno. Dicevano i proverbi dei nostri vecchi: Cade anche il cavallo, che ha quattro zampe. Dicevano: Dove c'è gente, ci sono panni sporchi. E diceva il saggio Pascal: "Ci sono due specie di uomini: i giusti, che si credono peccatori, e i peccatori che si credono giusti".
Ma ecco la sorpresa che Dio ci ha riservato in Maria: questa legge universale del peccato, dice la fede, ha avuto un'eccezione, appunto in Maria santissima. Maria è la senza peccato, Immacolata, piena di grazia.

" Potremmo pensare: bene, fortunata lei, ma la cosa non ci riguarda, purtroppo per noi non è così. Invece la cosa ci riguarda. Perché anche noi siamo chiamati - come Maria - a vivere senza macchia. Lo ha ricordato san Paolo ai cristiani di Efeso (Seconda Lettura di oggi): siamo stati "scelti per essere santi e immacolati" al cospetto di Dio.
Capire Maria è perciò anche capire il nostro destino di figli di Dio, chiamati come lei e sul suo esempio a un'esistenza senza macchia.

Perché quell'eccezione per Maria?

Intanto noi potremmo chiedere al Signore: perché quell'eccezione per Maria? Di fatto sia-mo alle soglie del mistero. Da duemila anni noi cristiani riflettiamo, e i teologi scrivono grossi libri... Ma vediamo una spiegazione semplice, terra terra, che va bene per i nostri Pierini, e va bene anche per noi adulti.

" Ecco: Gesù nei confronti della sua mamma terrena si trovò in una situazione inedita, del tutto diversa dalla nostra situazione di comuni mortali. Riguardo alla nostra esistenza, noi possiamo scegliere un bel nulla: non il giorno della nascita, né il luogo, e neppure i genito-ri. Un giorno ci accorgiamo di esserci, ed è tutto lì. Invece per Gesù fu tutto diverso.
Infatti - ci dice la fede - il Verbo incarnato, uomo-Dio, come uomo visse nel tempo come noi; ma come Verbo del Padre preesisteva da tutta l'eternità. Quindi ecco la situazione pa-radossale di questo figlio che - nel mistero di Dio - preesiste alla sua mamma!

" E possiamo aggiungere una considerazione umana. I bambini di questo mondo vo-gliono un bene enorme alle loro mamme: è legge di natura, al punto che quando non ac-cade si parla di figli snaturati. Non solo le vogliono bene, ma nella misura in cui possono cercano di ricolmarla di ogni bene.
Ora pensiamo al Verbo di Dio, che incarnandosi è nella condizione di potersi scegliere la sua madre. Potendo creare una mamma per sé, volete che non le abbia donato tutto ciò che di più sublime si può immaginare? Ebbene, il dogma dell'Immacolata Concezione di Maria - spiegato ai Pierini, ma anche a noi adulti - viene a dire che tutto questo il Verbo lo ha fatto.
Ha liberato Maria dal male morale, il peccato, e l'ha colmata di ogni bene. E così l'angelo può salutare Maria come "piena di grazia", cioè Immacolata.

LA colomba del poeta Trilussa

Che cosa dice tutto questo a noi? Noi che conosciamo l'esperienza del peccato. Dovremmo comportarci - lo diciamo ancora per Pierino, ma vale pur sempre per gli adulti - come fece la colomba di cui ha parlato il poeta romanesco Trilussa. In una poesiola ha raccontato la storia di una colomba, di un pantano, e di un rospo. Succede così:

"Incuriosita de sapé che c'era
una Colomba scese in un pantano,
s'inzaccherò le penne e bonasera.
Un Rospo disse: - Commarella mia,
vedo che, pure te, caschi ner fango…
- Però nun ce rimango… -
rispose la Colomba. E volò via. "

" Ecco: anche noi, se nella vita ci succede di inzaccherarci, dovremmo imitare la co-lomba di Trilussa. Un antico padre spirituale pregava: "O Dio, se non avessimo peccati, che ne faresti del tuo perdono?" (chassid Levi Yitzchak di Berditchev). Spiegava un altro: "È umano commettere peccati, diabolico persistervi, cristiano odiarli, divino abbandonarli" (Friedrich Logau).
E tutto questo perché noi nonostante i nostri ruzzoloni - come ci diceva san Paolo - siamo stati "scelti per essere santi e immacolati di fronte a Dio, nella carità".
Appunto come Maria, l'Immacolata.

                                                                                   Enzo Bianco, sdb

Commenti

Post più popolari