Enzo Bianco, sdb"I NOSTRI PROGETTI NEL PROGETTO DI DIO

21 dicembre 2014 | 4a Domenica di Avvento - Anno B | Omelia
È stato detto: "Come una mamma si avvicina alla culla unicamente per trovarvi il suo bambino, così il cristiano si avvicina alla Bibbia unicamente per trovarvi il Signore Gesù" (Martin Lutero). Noi cristiani ci accostiamo alla Bibbia, e Gesù ci parla.
Riflettendo sulla Parola del Signore che abbiamo udito, veniamo a scoprire che Dio ha sugli uomini un progetto grandioso: un progetto che nel Natale è giunto a svolta decisiva due-mila anni fa,
e oggi coinvolge anche noi.
* Ecco, dunque: progettare è sempre un dilatare il futuro, e il progetto di Dio, gran-dioso, comporta per l'uomo l'entrare nell'eternità. Le Letture della messa ci hanno presen-tato, a nostra istruzione, alcuni progetti umani - del re Davide, della Madonna, di san Giu-seppe - che sono stati assorbiti e dilatati in quello di Dio. A noi capire.

Davide voleva costruire un tempio

Davide, di cui parla la Prima Lettura, aveva un progetto lodevole: voleva costruire un tem-pio e dare a Dio una solida casa in mezzo al suo popolo. Ma il profeta Natan gli spiega che sta sbagliando.

* Da ragazzo Davide era stato un semplice pastorello: il Signore lo aveva scelto, e tolto dal gregge, per farlo re. Si era trovato capo di un piccolo popolo, poche tribù ancora semi-nomadi. Pieno di fiducia nel Signore aveva sconfitto i suoi nemici, organizzato il popolo, e fondato una capitale, Sion (Gerusalemme). Si era anche costruito una bella reggia, con materiale pregiato, il profumato legno del cedro.

* Ora Davide vuole sdebitarsi col Signore, che - detto col linguaggio di quel popolo nomade - abita tra loro sotto una ruvida tenda: la Tenda del convegno, contenente l'Arca dell'alleanza. Ha confidato il suo progetto al profeta Natan, e ricevuto quella risposta, in-sieme ironica e affettuosa: "Forse tu mi costruirai una casa perché io vi abiti?". Ma cosa ti sei mai messo in testa… "Il Signore ti annuncia che invece sarà lui a fare a te una casa!"
La parola "casa" aveva un doppio senso: poteva indicare un edificio, ma sulle labbra del profeta significava casato. Una discendenza, una dinastia, come oggi diciamo Casa Savoia.

* E di fatto - ora noi sappiamo - il progetto di Dio troverà il suo culmine nel casato di Da-vide, con Gesù che risulterà figlio putativo di Giuseppe, un discendente del casato di Davi-de. Perciò l'Angelo dice a Maria che il suo Figlio avrà una doppia paternità: "Sarà chiamato figlio dell'Altissimo", e "Il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre".
Così il progetto del re Davide si era dilatato, assorbito nel progetto di Dio.

I progetti di Maria e Giuseppe

Vangelo. Si può supporre che i due giovani fidanzati di Nazaret, Maria e Giuseppe, avesse-ro anch'essi i loro progetti. Personali. Semplicemente umani.

- Giuseppe, giovanotto solido, con un buon mestiere, pensava a formarsi una famiglia. Quanto a Maria, in quei tempi i genitori combinavano tutto loro, al di sopra dei progetti e dei sogni delle figlie.
Ma di sicuro i fidanzati Maria e Giuseppe non si aspettavano quel figlio, protagonista nel progetto di Dio. E venuto al mondo in quelle circostanze. In quel modo. Comunque Maria aveva accolto subito la proposta e aveva risposto all'angelo dell'Annuncio, con trepidazione e con gioia: "Ecco… avvenga per me secondo la tua parola".

- Col suo sì - ci ha spiegato Paolo nella Seconda Lettura - Maria si è collocata nel "miste-ro, avvolto nel silenzio per secoli eterni, ma ora manifestato". È entrata nel progetto di Di-o, e in esso si è pienamente realizzata.
Così i progetti dei due giovani di Nazaret, all'inizio solo umani, si sono intrecciati col progetto di Dio, e si sono dilatati nelle prospettive della Provvidenza.

L'uomo, animale che progetta

Fra le tante definizioni date dell'uomo, ci sta bene anche questa: l'uomo è un animale che progetta. Dio gli ha dato intelligenza, fantasia, creatività per programmare. L'uomo spontaneamente elabora una personale visione del mondo, s'interroga sul proprio ruolo in mezzo agli altri, e traccia un itinerario per sé. Sapeva il filosofo Ernst Bloch: "L'uomo, con il mondo che lo circonda, è un compito da realizzare, è un'immensa riserva di avvenire".

* Quante cose abbiamo imparato riguardo ai progetti umani!
- Se essi mancano di concretezza: "I progetti sono promesse che la fantasia fa al cuore; e il cuore non rifiuta mai questi pericolosi regali" (Jean-Louis Vaudoyer). Rincara Woody Al-len, sarcastico: "Se volete far ridere Dio, raccontategli i vostri progetti per il futuro".
- Spesso i nostri obiettivi sono poca cosa. Avvertiva un educatore: "Se vuoi fare della tua vita un dirigibile, forse ne verrà fuori un palloncino. Ma se vuoi farne un palloncino, forse ne verrà fuori una bolla di sapone".
- Perciò ci vuole agilità nel correggere e cambiare: "Progetta il tuo futuro, ma con una ma-tita" (Jon Bon Jovi). Perché? Si può sempre cancellare, e sostituire con idee migliori.
- Però: "Se hai costruito castelli in aria, non è detto che il tuo lavoro debba andare spre-cato. Basta che ci metta sotto le fondamenta" (Anonimo).
- Comunque occorre guardare avanti: "Le vittorie di ieri sono meno importanti dei progetti di domani" (Anonimo). E soprattutto occorre guardare all'insù: "Se la tua piramide non culmina in Dio, non ha alcun senso" (Antoine de Saint-Exupéry).

I progetti dei cristiani

Il cristiano dovrebbe agganciare i suoi progetti a Dio. Evitare che siano terra terra, o gua-stati dell'egoismo. Evitare di rincorrere solo il tornaconto, i soldi, la macchina, la seconda casa, le ferie, ma aprirsi a Dio.

* Magari ci può capitare come a Davide: voler costruire magnifici templi al Signore, e di fatto il mondo è pieno di chiese, pagode, sinagoghe. Ma il Signore ci potrebbe dire press'a poco come a Davide: "Voi mi costruite una casa? E va bene. Ma guardate che sono io che vi raduno dalle vostre case, e per esempio vi raccolgo qui in comunione con me. E sono io che faccio di voi una casa di fratelli nella fede."
Il Signore potrebbe anche aggiungere: "Se quando tornate alle vostre case sentite il biso-gno di comportarvi bene, se diventate più giudiziosi, più sereni, meglio disposti a realizzare e costruire nelle vostre famiglie, sul lavoro e nella società, è perché io vi riunisco attorno a me, vi parlo, e vi propongo di entrare nel mio progetto, molto più bello dei vostri…".

Il progetto del Regno

In sostanza si tratta di compiere il progetto che Gesù nel Natale è venuto a inaugurare: si chiama Regno del Padre. Col ventaglio di obiettivi a vasto raggio che racchiude. Con in ci-ma i valori dello spirito, della solidarietà, dell'amore.
Non resta che rimboccarsi le maniche. Uno che vive di ricordi diventa vecchio. Uno che vi-ve di progetti resta giovane. Uno che si colloca nel progetto di Dio entra nell'eterno.

* E notare: Dio non annulla i nostri progetti: se sono buoni non li distrugge ma li assorbe, li potenzia, li trasfigura, li dilata. A noi non resta che sintonizzare la nostra radiolina sulla lunghezza d'onda di Dio. Non sbagliare i calcoli. Perché, come diceva un simpatico prover-bio antico, "Chi fa i conti senza Dio non sa l'aritmetica".
In sostanza, dire anche noi sì al progetto di Dio: un sì generoso come quello di Maria.
                                                                                   Enzo Bianco, sdb

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