SAN GREGORIO MAGNO" "Io non sono il Cristo"

MEDITAZIONE
L'umiltà di Giovanni Battista ci è insegnata nel Vangelo. Certo la sua virtù e il suo merito erano
abbastanza grandi perché lo si prendesse per Cristo. Ma Giovanni preferì restare agli occhi della
gente ciò che era, piuttosto che innalzarsi vanamente nell'opinione
altrui al di sopra del suo
stato. Senza dubbio dicendo: "Io non sono il Cristo" (Gv 1,20), negando con forza ciò che non
era, non negò affatto ciò che era. Così, dicendo sinceramente la verità, egli è divenuto parte di
colui del quale ha rifiutato di usurpare il nome.
Così, poiché non ha voluto prendere il nome di Cristo, è divenuto uno dei membri di Gesù Cristo.
Riconoscendo con tutta umiltà la sua umile condizione, egli ha meritato di partecipare alla
grandezza del suo Maestro. Negando di essere il profeta Elia in persona, gli è dato non solo di
annunciare la venuta del Salvatore, ma di mostrarlo presente, lui che dichiara oggi ciò che è:
"Io sono voce di uno che grida nel deserto" (Gv 1,23).
Voi lo sapete, l'unico Figlio di Dio si chiama Verbo, cioè la Parola del Padre. Ora, voi lo sapete
anche dalla vostra esperienza, quando si parla, la voce risuona prima che sia udita la parola.
Così Giovanni può affermare di essere la voce, che precede il Verbo, la Parola.
Egli viene prima del Signore, come una voce, poiché attraverso il suo ministero, il Verbo, la
Parola di Dio, si fa udire dagli uomini. Ed è al deserto che egli grida, poiché annuncia al paese
di Giuda, abbandonato al deserto da molto tempo, che viene la consolazione del suo Redentore.
Come, attraverso la sua nascita, egli ha preceduto quella del Signore, così egli preannuncia,
battezzando, il battesimo che darà Cristo, dopo di lui.
Come egli è stato suo precursore attraverso la predicazione, così egli lo è nel suo battesimo,
semplice figura del sacramento.
Ed egli annuncia un mistero: Cristo sconosciuto tra gli uomini!

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