Umberto DE VANNA sdb" Immacolata Concezione"

  08 dicembre 2014 | Immacolata Concezione B | Omelia
 - Anno B 2014
Per cominciare
Siamo in Avvento, uno dei tempi forti dell'anno liturgico, quattro settimane che ci conducono ad accogliere il Figlio di Dio nel suo Natale. Ci accompagna Maria Immacolata, modello a cui ogni cristiano può fare riferimento per accogliere l'immenso Dio che entra nella nostra umanità.
La Parola di Dio
Genesi 3,9-15.20. È il famoso racconto del primo peccato
entrato nel mondo per la debolezza e l'infedeltà di Adamo ed Eva. Essi rompono il patto d'amore che il creatore ha voluto iniziare creando l'uomo. Il peccato rompe gli equilibri e trasforma in profondità la vita dell'uomo. Ma proprio nel momento del castigo, si parla di una donna che schiaccerà la testa al "serpente", una donna assolutamente libera che non cederà alla tentazione.
Efesini 1,3-6.11-12. L'inizio della lettera di Paolo agli Efesini è molto più di un saluto e un augurio. Paolo afferma che Dio ha pensato a noi prima della creazione del mondo, e ci ha pensati "santi e immacolati", conformi all'immagine del suo figlio Gesù, figli di Dio ed eredi dei suoi progetti.
Luca 1,26-38. I tempi sono maturi e un angelo di Dio si presenta a Maria, la "piena di grazia", e le annuncia che è stata scelta per essere madre dell'atteso messia. Maria accoglie la parola dell'angelo e dice "sì" alla richiesta di Dio. La sua disponibilità è la prima vera risposta positiva dell'umanità ai progetti di Dio.

Riflettere

o Ormai anche i bambini delle elementari sanno che il primo capitolo del libro Genesi non è un racconto storico. Ma non è una favoletta per ingenui, perché contiene molte verità sull'uomo. Una di queste è certamente la realtà dell'ingresso del peccato nel mondo e con il peccato uno sconvolgimento profondo dei rapporti degli uomini con Dio e tra di loro.
o Un'altra verità, questa volta consolante, è che il peccato non avrà l'ultima parola, perché proprio nel momento più tragico, il creatore non solo maledice il serpente, ma promette che ci sarà una donna che gli schiaccerà il capo e che darà origine a una stirpe nuova che gli sarà nemica. Questa donna è Maria.
o Tutto questo è stato definito solennemente nel 1854 da Pio IX. Maria è la donna nuova uscita dalle mani del creatore senza peccato. Queste le parole pronunciate nella definizione dogmatica: "La beatissima vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia e un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia di peccato originale".
o La verità di fede conferma una convinzione antica della chiesa e conclude le discussioni e le ricerche che per secoli hanno impegnato e diviso grandi teologi, da sant'Anselmo a san Bernardo, san Tommaso e tanti altri.
aI grandi teologi del passato furono perplessi di fronte all'immacolata concezione di Maria, perché temevano di togliere qualcosa a Gesù, lui che è veramente la prima pietra del nuovo popolo di Dio, il sì definitivo ai progetti di Dio sull'umanità.
o Se si vuole, il dogma è stato in qualche modo confermato dalle apparizioni di Lourdes pochi anni dopo, nel 1858. La signora che si presenta a Bernardetta le dice di essere l'"Immacolata Concezione", ma la ragazzina non ha la più pallida idea di che cosa significhi. Lo dice al parroco, che invece lo sa bene e da quel momento comincia a ritenere vere le apparizioni.
o Maria è stata dunque preservata da ogni macchia della colpa originale. È un privilegio tutto suo. Dio poteva scegliersi la madre e ha voluto che fosse pienamente libera, ma senza peccato.
o Questo privilegio di Maria non l'allontana da noi, perché ha vissuto la sua vita nella normalità della società del suo tempo. Fidanzata con il giovane Giuseppe, con il quale ha progettato una famiglia, insieme a lui ha dato il suo consenso a una nascita imprevista e piena di incognite, un figlio che l'angelo ha presentato come "grande e figlio dell'Altissimo".
o L'essere Madre di Dio non risparmiò a Maria le difficoltà di ogni giorno, molto simili a quelle delle donne del suo tempo. Anzi, Maria ha conosciuto la povertà e l'esilio, e soprattutto la terribile sofferenza di vedere il proprio figlio, sconfitto e umiliato, morire sulla croce.
o Per questo è lecito pensare che Maria sia stata anche lei provata nella fede, come ciascuno di noi. Ma ha sempre risposto di sì a ciò che si stava realizzando e in lei Dio ha trovato la piena disponibilità a riprendere l'alleanza compromessa dal peccato.
o In questo modo Maria è diventata la nuova Eva, e ha dato inizio a una nuova umanità di uomini fedeli a Dio. Riportando nel mondo quell'armonia che Dio aveva sognato all'inizio della creazione.

Attualizzare

a La scena dell'annunciazione ha colpito la fantasia di molti artisti, tutti i grandi pittori, che l'hanno raffigurata a modo loro. Pochi però esprimono il mistero che si è celebrato in quel dialogo tra l'angelo e Maria.
a Una ragazzina di 14 anni si mette a disposizione e accetta di diventare la Madre del Figlio di Dio. Il Creatore l'ha preparata per questo giorno, ma chiede ugualmente il suo consenso. In questo dialogo s'intrecciano due libertà: quella di Dio, che ha scelto di entrare nell'umanità incarnandosi nel ventre di una donna e quella di Maria, che, nella sua libertà, risponde di sì alla proposta impegnativa di Dio.
a "Il Signore è con te", le dice l'angelo Gabriele. Queste parole confermano una vicinanza di Dio con l'umanità che non è mai venuta meno e che ha cercato di realizzarsi attraverso tante figure della storia del popolo eletto, da Adamo a Noè, da Abramo a Mosè, che pure non hanno funzionato, dal momento che per ottenere un sì senza riserve, è dovuto giungere tra noi il Figlio di Dio in persona e c'è voluto il consenso di una donna amata da Dio in modo del tutto speciale.
a Il saluto dell'angelo scombussola i progetti di Maria (e di Giuseppe). La vita ci mette a volte di fronte a certe situazioni che mandano all'aria tutti i nostri progetti. In questi momenti non è facile accettare la volontà di Dio e rispondere con docilità. Ma il Signore non lascia sola Maria e non lascia soli noi e ci consegna la sua parola che rassicura: "Non avere paura, nulla è impossibile a Dio!".
a L'incarnazione è iniziativa del Padre, ma tutto è opera dello Spirito Santo, il grande assente della nostra vita, che è invece protagonista assoluto dei momenti centrali della storia della salvezza, dalla creazione alla Pentecoste.
a Maria dà inizio con il suo sì a un nuovo corso della storia della salvezza, a quel popolo nuovo che troverà espressione nella comunità che è la chiesa, nata dalla predicazione degli apostoli. La chiesa nasce dal sì di Maria, che è così la prima cristiana, la sempre fedele, il modello di ogni vero discepolo.
a "Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente", dirà Maria, che, portando ormai in grembo lo stesso Dio, corre a servire l'anziana Elisabetta.
a Maria vivrà interamente a servizio di questo figlio, e Gesù si metterà obbediente alla sua scuola, condividendo ciò che lei stessa andava vivendo: l'amore per la bellezza della creazione, l'attenzione verso tutti, specialmente i più poveri. Come non riconoscere nella sensibilità e nella ricchezza umana di Gesù anche quella di Maria (e di Giuseppe)?
a La festa dell'Immacolata non è però soltanto l'occasione di celebrare Maria, ma ci coinvolge. Perché Maria ci è modello nel rispondere con fedeltà a Dio, che non ha voluto fare a meno della collaborazione degli uomini nella realizzazione dei suoi progetti.
a La festa dell'Immacolata ci coinvolge perché, come ci dice Paolo, anche noi "siamo stati scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati". Anche noi siamo chiamati: diventare "lode della sua gloria" a condurre una vita che piaccia a Dio.
a In Gesù e Maria la storia riprende il suo cammino, di un'umanità che non si mette a competere con Dio, ma collabora con lui a rendere possibili i suoi sogni.

Il giorno dell'Immacolata nasce il Santo dei giovani

L'8 dicembre 1841, festa dell'Immacolata, Don Bosco scende in sacrestia, nella chiesa di San Francesco d'Assisi, per celebrare la messa. In un angolo della sacrestia c'è un ragazzotto. Il sacrestano lo chiama per servire messa, ma lui dice che non ne è capace e questi lo bastona. Don Bosco rimprovera il sacrestano e fa amicizia con il ragazzo. Dicono insieme un'Ave Maria. Si chiama Bartolomeo Garelli, è orfano, analfabeta, ed è il primo dei suoi ragazzi. La domenica seguente Bartolomeo ritorna da Don Bosco ma non è più solo: conduce con sé altri sei compagni. Nasce di qui l'avventura di Don Bosco e il suo primo oratorio per i ragazzi.
Umberto DE VANNA sdb

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