Card. GIOVANNI SALDARINI MEDITAZIONE"Il tempo è compiuto"
MEDITAZIONE
"Il tempo č compiuto". Vi sono tanti tempi ("Kronoi") in cui Dio prepara quello che verrā; ma
poi vi è un tempo ("Kairos"), il suo, in cui tutto č portato alla pienezza, "la pienezza del tempo"
(Gal 4,4). Cristo è questa pienezza.
Egli introduce il "definitivo" nella storia e discrimina un "prima" e un "adesso". Perciō Paolo puō
scrivere che con Gesų "il tempo si è fatto breve"
(1Cor 7,29). Gli "ultimi tempi" sono ormai
inaugurati.
"Inaugurati" vuol dire che non vi è pių un altro tempo "ultimo" che vada al di lā di Cristo, ma
vuol dire anche che non si puō restare al di qua di Cristo. Vuol dire ancora che, se sono stati
inaugurati, devono adesso essere sviluppati. Difatti si dilatano e diventano "tempi della Chiesa",
che vanno dalla risurrezione-ascensione fino alla parusia (NdR: il ritorno sulla terra di Gesų alla
fine dei tempi).
La decisiva importanza dei tempi della Chiesa sta proprio nel fatto che essi rappresentano il
"tempo favorevole" (cf. 2Cor 6,2) per la decisione.
Convertirsi, passando a credere al vangelo, significa propriamente un vero mutamento di era,
un passaggio da un tempo ormai concluso, quello della promessa, al tempo senza fine della
realtā.
Anche noi discepoli siamo mandati a proclamare che il "tempo è compiuto". La Chiesa deve far
sapere a tutti che il tempo della "visita di Dio", l'ultima visita, è quella di Gesų Cristo ed esso
è in atto fino alla fine dei tempi. Non ce n'è un altro da aspettare.
Si tratta di non perdere il "giorno della salvezza".
Card. GIOVANNI SALDARINI
"Il tempo č compiuto". Vi sono tanti tempi ("Kronoi") in cui Dio prepara quello che verrā; ma
poi vi è un tempo ("Kairos"), il suo, in cui tutto č portato alla pienezza, "la pienezza del tempo"
(Gal 4,4). Cristo è questa pienezza.
Egli introduce il "definitivo" nella storia e discrimina un "prima" e un "adesso". Perciō Paolo puō
scrivere che con Gesų "il tempo si è fatto breve"
(1Cor 7,29). Gli "ultimi tempi" sono ormai
inaugurati.
"Inaugurati" vuol dire che non vi è pių un altro tempo "ultimo" che vada al di lā di Cristo, ma
vuol dire anche che non si puō restare al di qua di Cristo. Vuol dire ancora che, se sono stati
inaugurati, devono adesso essere sviluppati. Difatti si dilatano e diventano "tempi della Chiesa",
che vanno dalla risurrezione-ascensione fino alla parusia (NdR: il ritorno sulla terra di Gesų alla
fine dei tempi).
La decisiva importanza dei tempi della Chiesa sta proprio nel fatto che essi rappresentano il
"tempo favorevole" (cf. 2Cor 6,2) per la decisione.
Convertirsi, passando a credere al vangelo, significa propriamente un vero mutamento di era,
un passaggio da un tempo ormai concluso, quello della promessa, al tempo senza fine della
realtā.
Anche noi discepoli siamo mandati a proclamare che il "tempo è compiuto". La Chiesa deve far
sapere a tutti che il tempo della "visita di Dio", l'ultima visita, è quella di Gesų Cristo ed esso
è in atto fino alla fine dei tempi. Non ce n'è un altro da aspettare.
Si tratta di non perdere il "giorno della salvezza".
Card. GIOVANNI SALDARINI
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