D. Gianni Mazzali SDB" COME CI PARLA DIO"

1 febbraio 2015 | 4a Domenica - T. Ordinario B  | Omelia
Se ci pensiamo bene spesso oggi ci ritroviamo come in un campo magnetico, attratti da due poli opposti, da forze contrastanti, da messaggi di segno spesso contrario. E' la netta percezione di essere sballottati, spesso anche strumentalizzati e condizionati in un tempo in cui paradossalmente tutti noi rivendichiamo la nostra libertà. La comunicazione è diventata talmente dilagante da essere un'ossessione e in certi momenti
di lucidità abbiamo la netta sensazione di "parlarci addosso", quasi di esibirci in uno spasmodico esercizio di auto comunicazione. La Parola ci invita oggi a metterci in ascolto per realizzare un dialogo, forse meno evidente ed appariscente, ma profondamente vero, con Dio e con il Suo modo di comunicare e di agire.

Parole di Dio e parole di uomo

Dialogare con Dio è davvero impegnativo. Quante persone denunciano la difficoltà della preghiera, si autoaccusano per il loro modo inadeguato di mettersi in rapporto con Lui, per la loro superficialità e le loro distrazioni. Tutti abbiamo la netta sensazione che quando cerchiamo di pronunciare parole e pensieri rivolti a Dio siamo assaliti da troppe parole e preoccupazioni che riguardano noi e non Lui. Il problema vero però non è questo, perché in qualche modo è comprensibile che la nostra vita interferisca con la nostra preghiera, anzi non potrebbe essere che così. Il problema vero è essere assordati dalle nostre parole, dai nostri ragionamenti e chiuderci in un orizzonte piccolo ed asfissiante che in fondo ci deprime. Abbiamo bisogno di ascoltare parole che non siano nostre, ma che vengano direttamente da Dio, consapevoli che, se il nostro ascolto non è aperto, sincero, invece di raggiungere il pensiero e il cuore di Dio, continuiamo ad autoascoltarci vanamente. Ci sono uomini, i profeti di ieri e di oggi, che Dio suscita proprio perché parlino in suo nome e le loro parole siano, a tutti gli effetti parole di Dio, quelle di cui abbiamo veramente bisogno.

Autenticamente di Dio e dell'uomo

Nel tentare di esprimere concretamente la nostra fede è possibile dare l'impressione di un forte contrasto, quasi di un dualismo di realtà contrapposte: le cose di Dio e le cose dell'uomo, come prima abbiamo detto delle parole di Dio e delle parole semplicemente umane. Talvolta in maniera esasperata esprimiamo il nostro bisogno di autonomia, di indipendenza in quelle realtà, in quei valori che sono profani, secolari, che non hanno a che vedere con la religione. Vi sono espressioni della vita personale e sociale che non riguardano la religione, non sembrano impegnare l'uomo nel suo rapporto con Dio: la politica, l'economia, il mondo complesso delle comunicazioni, la tecnica, la stessa educazione. Lo stesso Paolo, nel brano che oggi è stato proclamato sembra quasi avallare questo forte contrasto, questa incomunicabilità: la preoccupazione per le cose di Dio è altra cosa rispetto alla cura delle cose del mondo.
Ci dobbiamo ricalibrare e capire che il senso profondo della Parola punta ad illuminare una grande armonia. Rivendicare l'autonomia e la dignità in se stessa dei valori umani non può portare lacerazione nella nostra consapevolezza e nel nostro agire. Ci fa invece apprezzare la magnanimità di Dio con cui possiamo rapportarci autenticamente soltanto se siamo cresciuti e continuiamo a crescere nella qualità umana della nostra vita.

L'energia di sconfiggere il male

Il significato e l'esercizio dell'autorità rappresentano un tratto perenne del comportamento di ogni uomo in ogni epoca. Ognuno di noi ha il suo campo, la sua sfera di esercizio dell'autorità e fermamente desidera che sia riconosciuta. La violenza, la sopraffazione sono espressioni esasperate e devianti dell'esercizio del potere e dell'autorità. Anche la debolezza la pusillanimità esprimono in negativo il sottrarsi ad un diritto-dovere di affermare la propria identità e dignità. E' arricchente rilevare che la pagina del Vangelo che abbiamo ascoltato presenta l'autorità di Gesù come autorevolezza, come uno spontaneo e convinto riconoscimento in lui di un potere che proviene dall'interno della sua persona, che viene apertamente riconosciuto e che si comunica e si irradia da sé. Gesù si impone, contrasta il male, lo spirito del male attraverso la forza e la chiarezza della sua energia interiore. Anche il diavolo si piega, riconosce e si sente smascherato nelle sue trame.
Smascherare il male in noi e negli altri si può realizzare soltanto con un dinamismo, una forza e una rettitudine che vengono dal di dentro. Il male può essere svelato e sconfitto solo dall'energia riconoscibile e riconosciuta di chi vive il bene. La bontà non è esibizione, è trasparenza concreta di un cuore che ama.
"Il vero valore di un essere umano è rivelato dalla sua capacità di raggiungere la liberazione da se stesso". (Albert Einstein)

D. Gianni Mazzali SDB

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