D. Mario MORRA SDB "Gesù, Profeta di Dio"

1 febbraio 2015 | 4a Domenica - T. Ordinario B | Omelia
La pagina del Vangelo di Marco, che abbiamo ascoltato, è dominata dalla figura gigantesca di Gesù che insegna con autorità, e comanda allo spirito immondo di lasciare libero quel povero uomo posseduto da lui. Gesù si rivela "il Profeta di Dio", quel Profeta promesso da Dio al popolo
d'Israele ai tempi di Mosè: "Io susciterò un profeta e gli porrò in bocca le mie parole, ed egli dirà loro quanto gli comanderò" (come ci dice la 1a lettura) Gesù non è semplicemente un profeta, ma è il profeta per eccellenza che porta a compimento tutte le profezie di Dio e le realizza in se stesso. Non è solo il portavoce di Dio, che dice quanto Dio gli comanda, ma Lui ed il Padre formano una cosa sola; tra Lui ed il Padre vi è perfetta identità di pensiero e di volere, tanto che Gesù può dire "la mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato" (Gv 4,34) Gesù è il Profeta che insegna con autorità, a differenza degli scribi e dei dottori della legge che fanno sempre solo riferimento ad altri. La sua autorità gli proviene dal fatto che Egli è il Figlio di Dio, la Sapienza del Padre, insegna una dottrina nuova e la conferma con i miracoli, come quello di liberare l'indemoniato dalla potenza del male. Gesù mette in guardia gli Apostoli, i discepoli e quindi anche noi, dai falsi profeti: "Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci"; ed insegna come smascherarli: "li riconoscerete dai loro frutti. L'albero cattivo non può dare frutti buoni" (Mt 7, 15-18)
Nel Vangelo inoltre Gesù ci dà un ulteriore criterio per smascherare i falsi profeti: sono falsi profeti quelli che insegnano una dottrina diversa dalla sua. Al demonio che, attraverso l'indemoniato, contraddice quanto Gesù sta insegnando nella sinagoga di Cafarnao, Gesù comanda perentorio "Taci! Esci da quell'uomo. E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui".
Ne consegue che sono veri Profeti di Dio solo quelli che insegnano la dottrina di Gesù, cioè la Chiesa, il Papa, i Vescovi, i genitori e gli educatori. Se vogliamo essere sicuri di seguire Gesù, Profeta di Dio, non dobbiamo fare altro che seguire gli insegnamenti che ci vengono dalla Chiesa, e da quanti il Signore ha posto a dirigere la nostra vita. A loro Gesù assicura: "Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me, e chi disprezza me disprezza Colui che mi ha mandato" (Lc 10, 16). Già a Mosè Dio aveva ammonito: "Se qualcuno non ascolterà le mie parole che egli (il profeta) dirà in mio nome, io gliene domanderò conto". Abbiamo pertanto la sicurezza che siamo nella verità e nel giusto se seguiamo quanto Gesù ci insegna attraverso i suoi rappresentanti.
Dobbiamo anche ricordare che ogni battezzato, e quindi ognuno di noi, è "profeta di Dio" perché è partecipe dell'ufficio profetico di Cristo. Il Battesimo ci costituisce "portavoce di Dio", banditori del vangelo di Gesù al mondo, attraverso la nostra parola, le nostre opere, attraverso la nostra vita. Quale dignità la nostra, ma quanta responsabilità! Ci incoraggiano, in questo, i tanti Santi e le tante Sante che sono a noi vicini, nostri fratelli e nostre sorelle che altro non hanno fatto se non seguire gli insegnamenti di Gesù con radicalità di vita e sono diventati per noi veri profeti, saggi maestri e modelli di santità.

Guardiamo a Don Bosco. Scopo della sua vita è stato quello di condurre i giovani, tutti i giovani, ma specialmente quelli più soli, a Gesù attraverso la devozione a Maria. Don Bosco è diventato l'Apostolo dei giovani, il Profeta dei giovani, portandoli, con il suo insegnamento ed il suo esempio, ad amare Gesù, in modo anche eroico, come hanno saputo fare San Domenico Savio, ragazzo di 15 anni, e tanti giovani generosi che Don Bosco ha indirizzato sulla via della santità. Ci aiuti Don Bosco a seguire il suo insegnamento di santità, che altro non è se non il Vangelo di Gesù che ci ripete: "Chi mi ama, mi segua", e saremo anche noi, nel nostro piccolo, profeti di Dio per il bene dei giovani.

D. Mario MORRA SDB

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