D. Mario MORRA SDB"Siamo venuti dall'oriente per adorare il re"

6 gennaio 2015 | Epifania del Signore - Anno B | Omelia
EPIFANIA DEL SIGNORE:
Quante volte anche noi abbiamo ammirato lo stupendo spettacolo del sorgere del sole: la cerchia imponente di montagne che circonda Torino, dal Monviso al Monterosa, bianche di neve, si colora di rosa, mentre tutto all'intorno è ancora nell'oscurità. A mano a mano che il sole
si alza, la luce scende ad illuminare le valli e la pianura, cacciando le tenebre e la nebbia.
Ad una simile visione si riferisce il profeta Isaia contemplando Gerusalemme, posta sull'alto, illuminata dalla luce del Signore, faro per tutti i popoli.
"Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, le tenebre ricoprono la terra, nebbia fitta avvolge le nazioni; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. Cammineranno i popoli alla tua luce".

Di quale luce parla il Profeta?
Il Vangelo di Matteo ci dice: "Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode", alcuni stranieri pagani (probabilmente studiosi del cielo e dei suoi fenomeni) arrivano a Gerusalemme per "adorare il re dei Giudei che è nato".
È l'Epifania, la manifestazione, la rivelazione del Signore; Gesù si fa conoscere a tutti i popoli.
Come abbiamo detto nella preghiera di inizio, è Dio che "con la guida della stella ha rivelato alle genti il suo unico Figlio". Gesù è la luce che si rivela alle genti!
Le genti, o i Gentili, come li chiama S. Paolo, sono tutti i popoli della terra, dai quali si distingue il popolo di Israele, come unico "Popolo eletto" di Dio.
Nell'episodio evangelico dei Magi si manifesta per la prima volta una grande verità: quel mistero - come lo chiama S. Paolo - che era rimasto nascosto precedentemente sia agli Ebrei che agli altri popoli, cioè che Cristo è l'unico salvatore di tutti gli uomini, è oggi rivelato.
Se per un verso Gesù è "il re dei Giudei", il Messia, discendente di Davide, nato a Betlemme, per altro verso Egli è destinato ad essere "luce per illuminare le genti", "salvezza preparata da Dio davanti a tutti i popoli".
Ecco il vero messaggio della festa di oggi: Gesù non è venuto soltanto "per qualcuno", è venuto per tutti. Egli non appartiene, in monopolio, a nessun popolo e a nessuna religione.
Egli è l'unico, grazie al quale tutti gli uomini possono "partecipare alla stessa eredità" della vita eterna di Dio. (2a lett.)
Manifestandosi al mondo nella persona di Gesù, Dio ha manifestato nello stesso tempo il suo progetto: Egli "vuole che tutti gli uomini siano salvi, e arrivino alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore tra Dio e gli uomini, l'uomo Gesù Cristo, che ha dato se stesso in riscatto per tutti" (1Tim 2, 4-6).
Ecco perché la Chiesa, la comunità di coloro che credono in Cristo, è "cattolica", cioè universale, per natura sua: è aperta a tutti i popoli, è formata di fatto da credenti di ogni razza, lingua, colore e nazione, al di là di tutte le divisioni politiche e culturali.
La festa dell'Epifania è un invito a superare ogni forma di campanilismo, di nazionalismo, di razzismo, di chiusura nel proprio piccolo mondo, per formarsi una mentalità, aperta alle dimensioni del mondo intero, in uno spirito di solidarietà e di fraternità, senza frontiere e nel pieno rispetto di ogni persona e di ogni cultura.
L'Epifania è la festa missionaria per eccellenza, la festa della chiamata di tutti i popoli alla fede. È quindi anche la festa della nostra chiamata alla fede; anche noi siamo stati chiamati ad entrare in quel disegno di salvezza, che Dio ha voluto per tutti gli uomini.
Anche noi, a nostra volta, dobbiamo essere luce per gli altri con la professione della nostra fede e con le buone opere, secondo l'esortazione che ci viene da San Paolo: "Comportatevi perciò come i figli della luce; il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità" (Ef 5, 8).
Gli altri vedendo le buone opere nostre glorifichino il Padre e si sentano portati ad aderire anche essi al Vangelo di Gesù che salva.
La Madonna come ha presentato Gesù Bambino all'adorazione dei pastori nella Notte di Natale, così oggi lo presenta all'adorazione dei Magi.
ChiediamoLe di presentarlo ogni giorno anche a noi, come nostro Salvatore.


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