D. Mario MORRA SDB"Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto"
La festa del Battesimo di Gesù che oggi celebriamo, è un po' il punto di collegamento tra le manifestazioni (Epifanie) di Gesù, ai pastori, ai Magi, allo stesso Giovanni Battista, ed il
periodo della vita pubblica, durante il quale Gesù inizia e porta avanti la predicazione del suo Vangelo e che si concluderà con la Passione e Morte sul Calvario.
L'episodio del Battesimo riferito dall'Evangelista Marco è importante perché pone in risalto la Persona e la Missione di Gesù.
"Gesù venne a Nazareth di Galilea e fu battezzato da Giovanni nel Giordano".
Gesù riceve il battesimo da Giovanni; questo non significa certo che Gesù sia inferiore a Giovanni, perché viene da lui battezzato, né che Gesù abbia bisogno di essere battezzato come un qualunque uomo peccatore. Giovanni stesso va predicando a gran voce che dopo di lui viene uno al quale non è degno neppure di sciogliere i legacci dei sandali, e dice: "Io vi ho battezzato con acqua, ma Egli vi battezzerà con lo Spirito Santo".
Il Battesimo che Gesù vuole ricevere è un segno della sua immersione piena nella realtà umana, e della sua solidarietà con tutti gli uomini peccatori; è un gesto che anticipa la sua immolazione sulla croce.
Il suo immergersi nell'acqua ed il suo riemergere è una prefigurazione del suo immergersi nella morte e del suo riemergere alla vita gloriosa con la risurrezione.
Sul Calvario Gesù prende di fatto su di sé i peccati di tutti gli uomini, e pagando di persona, offre a tutti la possibilità della vita nuova.
Il Battesimo di Gesù è quindi un segno del nostro Battesimo, che è, nello Spirito Santo, un'immersione nel mistero di morte e di risurrezione di Gesù.
Con Lui moriamo al peccato, e con Lui partecipiamo alla sua vita di risorto, vita nuova, vita divina.
Nel Battesimo Gesù "vide aprirsi i cieli... e lo Spirito discendere dal cielo su di lui in forma di colomba": è un'immagine questa assai efficace per dirci che Gesù è il Messia promesso e invocato dai Profeti; Isaia infatti aveva invocato, lo ricordiamo: "Oh se tu squarciassi i cieli e discendessi!"
A Gesù viene donata, tramite lo Spirito Santo, una speciale investitura, o consacrazione, che lo accredita come Messia, inviato e consacrato da Dio, e gli garantisce l'assistenza divina durante tutta la sua vita pubblica.
La voce che viene dal cielo e proclama: "Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto" ci indica che Gesù è il Figlio unigenito del Padre, l'inviato dal Padre, il Messia, il Salvatore promesso, che dovrà compiere la sua missione non nel segno del successo o della gloria umana, ma nel segno della sofferenza, dell'umiliazione, della croce, e prendere sulle proprie spalle i peccati di tutti gli uomini e sostituirsi ad essi.
Il Battesimo di Gesù, con tutto ciò che lo accompagna, è pertanto una splendida rivelazione di Gesù e della sua missione di salvezza, ma è anche una magnifica rivelazione di quello che è il nostro battesimo.
Anche per noi si sono aperti i cieli: Dio ha guardato anche a noi con benevolenza di Padre ed ha stabilito con noi un rapporto di amicizia.
Anche su di noi è sceso lo Spirito Santo che ci ha rigenerati a vita nuova, e consacrati ad una missione di salvezza, per continuare l'opera compiuta da Gesù nel mondo.
Siamo diventati figli di Dio per adozione, per partecipazione cioè alla figliolanza divina di Gesù, figli amati, prediletti, noi pure, del Padre.
Siamo stati chiamati a condividere il destino di Gesù, che è destino di risurrezione e di gioia, anche se la strada passa attraverso la croce e la sofferenza.
Dobbiamo pertanto ringraziare Dio Padre che ci ha avvolti con il suo amore infinito in Cristo Gesù, e dobbiamo impegnarci a rispondere a tanto amore, vivendo in pieno il nostro battesimo che ci rende discepoli di Gesù.
Maria, la Madre di Gesù e madre nostra, accompagni il nostro sforzo di ogni giorno nel vivere con coerenza il nostro battesimo, per essere degni del Figlio suo.
D. Mario MORRA SDB
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