D. Severino GALLO sdb "IL NOSTRO BATTESIMO

     11 gennaio 2015 | battesimo di Gesù- Anno B | Omelia
Nella domenica immediatamente dopo l'Epifania i tre cicli liturgici (A - B - C), al Vangelo portano la scena del battesimo di Gesù, che, a sua volta, richiama il nostro Battesimo di cristiani.

Il Battesimo è l'avvenimento fondamentale e decisivo della nostra vita spirituale.
E' "il fatto più felice della nostra esistenza" (Beato PAOLO VI).

Quest'importantissimo atto religioso ebbe le sue prefigurazioni e le sue promesse fin dall'antico Testamento.
Il diluvio, per esempio, viene visto da San Pietro in funzione battesimale (1 Pt. 3,20 s.)
San Paolo fa le medesime riflessioni in rapporto al passaggio del Mar Rosso (cfr. 1 Cor. 10,1 s.).
I profeti enunciano esplicitamente un'effusione di acqua purificatrice (cfr. Zac. 13,1) che, secondo Ezechiele, è il dono dello Spirito Santo (cfr. Ez. 36,24-28).
Lo stesso Gesù volle essere battezzato da Giovanni Battista non solamente per dare inizio ufficiale al suo apostolato, ma per inaugurare, attraverso il Battesimo, il nuovo popolo di Dio.
Naturalmente l'importanza del Battesimo va desunta soprattutto dagli effetti che esso produce nell'anima.
Un'analisi biblica e teologica ci porta a concludere che tali effetti sono frutto di quell'avvenimento unico e irrepetibile che è la morte e risurrezione di Gesù.

Il Battesimo c'innesta vitalmente in questa dinamica della redenzione, producendo in noi un'assoluta purificazione e una sostanziale elevazione soprannaturale.
Perciò un effetto del Battesimo è la purificazione dei nostri peccati.
Anticamente questo sacramento veniva praticato per immersione nell'acqua per indicare appunto, in modo tangibile, il processo di purificazione: era come l'uomo vecchio che veniva sepolto per dare luogo all'uomo nuovo in Gesù.

Riguardo agli effetti positivi invece va notato che proprio per il Battesimo incomincia una nuova nascita (cfr. Gv. 3,5), una nuova creatura (cfr. 2 Cor. 5,17), nasce il figlio adottivo di Dio: ogni battezzato entra in comunione con tutta la SS. Trinità con la Chiesa.

Per questo, fede e Battesimo non sono solo due mezzi di salvezza legati fra loro dalla volontà di Gesù (cfr. Mt. 28,19), ma costituiscono l'asse del dialogo fra Dio e l'uomo: Dio viene a noi donandosi nella carità; nel Battesimo siamo noi che rispondiamo a Lui con la nostra fede.
Il battezzato quindi è il punto terminale dove sfocia la pienezza della vita trinitaria, donataci gratuitamente senza che noi ne avessimo alcun diritto, né titoli di convenienza.

RIFLESSIONI PASTORALI:

Facciamo alcune riflessioni morali:

1. Il primo impegno morale è il ringraziamento.

E' veramente necessario che l'autenticità e l'originalità della nostra nuova esistenza sia vissuta in una grande riconoscenza a Dio per la santità già a noi conferita come suoi figli adottivi.
A che cosa ci avrebbe giovato il nascere nella vita naturale, se non avessimo avuto la felice sorte di rinascere con il Battesimo alla vita soprannaturale?
E tale ringraziamento va espresso, profeticamente, con novità di vita e di mentalità, soprattutto mediante la carità fraterna.

2. Un secondo impegno: il Battesimo ci vuole santi ed immacolati nella fede.

Quando siamo portati al fonte battesimale, alla porta della chiesa si svolge un grazioso dialogo tra il Sacerdote e il battezzato (rispondono i padrini…):
Sac.: NN. Che cosa vieni a chiedere alla Chiesa di Dio?
R.: La fede.
Sac.: Che cosa ti offre la fede?
R.: La vita eterna.

Bellissimo! Nulla di più semplice e nulla di più importante di questo fondamentale dialogo: la fede è la chiave d'ingresso; è la condizione iniziale, indispensabile per raggiungere la salvezza eterna.

3. Questa fede equivale anche a fiducia nella Chiesa.

Il Battesimo stabilisce fra noi e la Chiesa una comunione visibile e misteriosa, storica ed escatologica.
La Chiesa è un mistero, come noi, come Gesù. In lei c'è dell'umano, del visibile, del conoscibile.
E' una società che ha un capo: il Papa; e dei membri: i fedeli. Ma al di là di queste forme esteriori, dobbiamo vedere con gli occhi della fede ciò che racchiude di vita nascosta, di impenetrabile e di misterioso: cioè la sua anima.
Essa è lo stesso Gesù continuato, prolungato, compiuto.

E' Gesù che penetra e pervade i suoi membri e innesta in loro la vita divina. "La Chiesa è Gesù Cristo - dice Bossuet - ma Gesù Cristo che si espande e si comunica".
Non stacchiamola mai da Lui e lo stesso fremito d'amore che abbiamo per Lui, portiamolo verso la Chiesa.
Diceva S. Caterina da Siena:"Sì, noi dobbiamo, per amore di Gesù Crocifisso, accenderci d'amore per la S. Chiesa".
A Ginevra sulla lapide tombale del grande Card. Mermillod c'è questa semplice espressione: "Dilexit Ecclesiam": amò la Chiesa". Stupendo elogio!

"Per il Battesimo e la Cresima, sono impegnato a far crescere il Corpo mistico di Gesù: la Chiesa".
Sono parole del Dott. Marcello Candia (1916-1983), un missionario laico, chiamato "l'uomo più buono del Brasile", "un rivoluzionario a tempo pieno", "un pazzo del Vangelo", che aveva imparato dalla mamma visitatrice dei poveri.
Succeduto al padre nella direzione di una fiorente industria, dopo venticinque anni di onesti affari in tutto il mondo, sentì il cuore in subbuglio, pensando ai miserabili di Dakar, Cairo, Smirne, Calcutta, dei bairros del Brasile.
Si domandò: "Che cosa devo dare io, che da ragazzo ho portato i pacchi di mia madre ai poveri della città?"
Vende la sua industria, parte per il Brasile, fonda due ospedali a Macapà e a Marituba.- Diceva: "Il laico è in contatto con strati sociali che sfuggono al sacerdote.
Un medico, un impresario sono i benvenuti dove il prete non può arrivare… Non c'è solo da portare il Battesimo ai pagani; bisogna aiutarli a inserire nella loro società i valori cristiani".

Marcello Candia si è lasciato travolgere dal suo Battesimo: ha amato la Chiesa e ha donato per lei la sua vita. Questi sono i modelli da imitare.

L'esempio della sua mamma, che lo mandava a portare i pacchi ai poveri, spingerà anche noi a donare la nostra vita ai poveri, ad imitazione della Madonna, che a Banneux ha voluto chiamarsi "Madonna dei poveri.

                                                                                  D. Severino GALLO sdb

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