don Paolo Zamengo SDB"Cercare, trovare, rimanere "

 Gv 1, 35-42
La conversione è risposta a una chiamata. Non ci si converte da soli. All’inizio di ogni percorso di fede c’è sempre una parola che tocca il cuore, c’è un fratello che conduce a Gesù.  i Magi hanno incontrato una stella. Per Andrea e Giovanni, la stella di orientamento è stato Giovanni il Battista.
Quando i due fratelli (Andrea e Giovanni) sentono e percepiscono la presenza del Signore si alzano e corrono
dietro a lui e Gesù, dopo un po’, “si voltò e vedendo che lo seguivano, disse: Che cercate?”

C’è un gioco di sguardi. Il Battista fissa lo sguardo su Gesù, Gesù vede Andrea e Giovanni e li invita ad andare a vedere dove abita e loro vanno e vedono. Più avanti ancora Gesù fissò lo sguardo su Pietro e gli dà un nome nuovo che gli cambia la vita.

È decisivo incontrare qualcuno che ti conduce, che ti porta, che ti guida. Da soli non si va lontano. Samuele fu aiutato dal sacerdote Eli, Giovanni e Andrea furono aiutati dal Battista, Pietro dal fratello Andrea. Abbiamo bisogno di qualcuno che risvegli il cuore e accompagni all’incontro con il Signore.

E il Signore non si attarda in spiegazioni teoriche perché ha una vita da comunicare, un’amicizia da offrire, una vita da condividere. “Venite e vedrete”.  “I due andarono e videro dove abitava e si fermarono con lui fino alle quattro del pomeriggio”. Dove abitava, come viveva. Non cercavano l’indirizzo di casa ma di stare con lui attirati dal fascino della sua persona, sentire un cuore che batteva così intensamente tanto che  restò impressa anche l’ora di questo incontro.

Non ci è dato sapere il contenuto dell’incontro: c’è un vuoto narrativo, c’è un segreto da decifrare. Vince l’indicibilità dell’esperienza.  Per nostra fortuna il silenzio dice più di mille parole. Dobbiamo contemplare il comportamento di Andrea. Uscito dalla casa di Gesù, incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: “abbiamo trovato il Messia” e lo condusse da Gesù.

L’esperienza vissuta provoca nel suo cuore una gioia indicibile, incontenibile che genera il bisogno della condivisione. Grazie ad Andrea anche Pietro viene raggiunto da Gesù. E Gesù mette il suo sigillo nella storia di Pietro: “Tu sei Simone, figlio di Giovanni: ti chiamerai Cefa”. Prima ancora che Pietro se ne renda conto ha già ricevuto la sua chiamata. La sua vita è trasformata e segnata per sempre.

Dice il vangelo: “Fissando lo sguardo su di lui”. Vedere, fissare, chiamare, abitare”. È questa l’esperienza spirituale con Gesù.  Esperienza che continua ancora oggi e per noi. Gesù ci guarda, ci vede, ci fissa, ci ama, ci chiama, ci chiede di giocarci la vita con lui per il suo vangelo. Andiamo. Restiamo.

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