Enzo Bianco, sdb"NOI I CRISTIANI, BATTEZZATI IN CRISTO"

11 gennaio 2015 |Battesimo di Gesù - Anno B | Omelia
Il personaggio in quel momento famoso in Palestina era Giovanni detto il Battista, cioè il battezzatore. Diceva alla gente, riguardo a sé e a Gesù: "Lui deve crescere, e io diminuire". E venne il giorno decisivo, quando Gesù si recò da lui sulle rive del Giordano, e gli chiese di essere battezzato. Allora Giovanni lo additò alla gente
come il Messia.

* Il Battista in quel giorno completava la sua missione, poi non gli rimarrà che diminuire. Fino all'eliminazione totale, con un drammatico battesimo di sangue, come sappiamo: decapitato nella fortezza di Macheronte, per comando di Erode Antipa, per i begli occhi di Salomè. Ma di lui rimane per sempre l'elogio superlativo scandito da Gesù: "Tra i nati di donna, NESSUNO È PIÙ GRANDE DEL BATTISTA".
Dunque, quel giorno: sulla riva del fiume Giordano. Quello che accadde ci riguarda da vicino, dato che siamo stati battezzati anche noi. Anche noi coinvolti.

IL BATTESIMO, ALLORA

Vediamo che cos'era il battesimo allora. Battezzare, parola greca, all'inizio significava immergere nell'acqua, semplicemente lavare. Poi era diventato un rito religioso suggestivo, ricco di gesti simbolici, con cui la gente di buona volontà esprimeva in pubblico il pentimento dei peccati, il bisogno di purificazione, e il desiderio di una vita in armonia con Dio.

Così il battesimo era diventato simbolo di morte e di rinascita, e veniva compiuto per IMMERSIONE NELLE ACQUE DI UN FIUME. Il penitente, scendendo lungo la sponda, voltava le spalle a tutto un mondo, il suo passato. L'acqua suggestionava con la sua massa imponente e misteriosa. Immergersi in essa esprimeva la volontà di chiudere con una certa fase dell'esistenza, con un certo modo di pensare e di fare, con ciò che si era praticato fino ad allora. Il risalire sull'altra sponda significava voler approdare a vita nuova, ricominciare l'esistenza con nuovi orientamenti e su nuove basi.
Questo rito di purificazione richiedeva una disposizione interiore sincera, comportava il risveglio della coscienza, una visione del mondo rinnovata, una decisa volontà di bene.

QUEL GIORNO, GESÙ

Tre evangelisti su quattro hanno raccontato con molti particolari il battesimo di Gesù, segno che lo ritenevano avvenimento di rilievo.
Gesù aveva lasciato il suo villaggio, Nazaret, e stava per iniziare la vita pubblica. Si presenta al Battista, e gli chiede di essere battezzato. Il Battista, naturalmente, si rifiuta. E protesta: "Io ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?". Ma alla fine non può sottrarsi alla richiesta di Gesù, e compie il rito.

* Che bisogno aveva Gesù del battesimo? Lui non era il senza peccato? Quale passato torbido doveva cancellare? In realtà Gesù innocente, con l'immergersi nel fiume Giordano rigonfio d'acqua simbolo della morte, SI FA CARICO DI TUTTI I PECCATI DEL MONDO, esprime la volontà di espiarli (e sarà la croce). Così Gesù associa a sé tutti i peccatori.
Poi, la sua risalita sull'altra sponda del fiume significa per Gesù l'approdo alla vita nuova, la fiducia che il Padre avrebbe ricambiato la sua obbedienza filiale con la vittoria sulla morte e il dono della risurrezione.

* Gesù apriva così NUOVE PROSPETTIVE DI VITA per sé e per i suoi fratelli. Per il mondo. Chi viene battezzato s'immerge nella morte di Cristo, e risorge con lui come nuova creatura. L'uomo nasce semplicemente uomo. Ma il battesimo, primo dei sacramenti, lo inserisce in quella nuova realtà che è il corpo mistico di Cristo, la Chiesa. Il cristiano è reso da Gesù libero dal peccato, e giusto, per un'esistenza di discepolo e di figlio.
                                                                                   Enzo Bianco, sdb

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