FRATI MINORI DELL'UMBRIA"AVERE LO SPIRITO DEL SIGNORE"

«Avere lo Spirito del Signore», la realtà che fonda l'intera vita spirituale, si manifesta in un preciso atteggiamento che san Francesco chiama il "fare penitenza". Con questa espressione il Poverello indica quell'atteggiamento di conversione continua che deve contraddistinguere la vita del cristiano, quel
capovolgimento che porta l'uomo da una vita istintiva incentrata sul proprio io a una vita interamente soggetta e abbandonata alla volontà, alla signoria di Dio».

Francesco, alla fine della sua vita, ritiene di poter condensare tutto il suo cammino cristiano proprio nell'espressione “far penitenza”, quando inizia il suo Testamento dicendo: «Il Signore dette a me, frate Francesco, di incominciare a far penitenza così: quando ero nei peccati...».

Anche la vita dei suoi frati è talvolta da lui indicata con l'espressione “far penitenza”; come quando prescrive ai suoi di non chiedere lettere di privilegio presso la Curia romana, per nessun motivo, neppure per una più efficace predicazione, e aggiunge che «dovunque non saranno accolti, fuggano in altra terra a far penitenza, con la benedizione di Dio».

Qui l'espressione “far penitenza” è usata come la formula riassuntiva di tutta la vita dei frati; ed è bene ricordare che essi, prima di avere un nome preciso, erano comunque conosciuti come i "penitenti di Assisi".Francesco esorta a «far frutti degni di penitenza», a «perseverare nella vera fede e nella penitenza, perché nessuno può salvarsi in altro modo» e pone proprio in questo atteggiamento un chiaro criterio di riferimento per tutti i cristiani, dividendo la lettera che indirizza a tutti i fedeli in due parti, intitolate proprio "Di coloro che fanno penitenza" e "Di coloro che non fanno penitenza".

Questa "penitenza" costituisce anche l'oggetto tipico della predicazione di Francesco, insieme all'annuncio di pace; già il primo biografo del Santo, descrivendo gli inizi della sua predicazione, ne enuncia il contenuto riassumendolo in un invito alla penitenza sempre preceduto da un annunzio di pace.In questi due semplici contenuti può esser riconosciuto il nucleo della predicazione cristiana: la pace è l'elemento oggettivo, l'annuncio del Regno, la buona novella di Gesù, mentre la penitenza è l'elemento soggettivo, la conversione personale, la fede che opera nella carità proprio per accogliere la pace, dono del Signore.

Ritroviamo così nella predicazione di penitenza e pace i due elementi fondamentali di ogni predicazione cristiana: l'elemento di grazia, che proviene dall'alto, e l'elemento delle risposta fedele, che proviene dalla vita del credente.

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