GIOVANNINI Attilio sdb" Il tempo è arrivato."

25 gennaio 2015 | 3a Domenica - T. Ordinario B | Appunti per la Lectio
Ninive. capitale dell'Assiria, famosa nella storia per il suo imperialismo spietato e tremendo (erano i... nazisti dell'antichità), fu il nemico peggiore di Israele. Distrutta nel 612 a C. da Medi e Caldei.
Giona invece è un personaggio (storico) del post-esilio, ma il racconto che leggiamo sotto il suo nome non è storico, è allegorico-simbolico-didattico. Insomma, è un testo più
sapienziale che profetico, elaborato probabilmente nel III° secolo a C. per lanciare alcuni messaggi importanti.
La trama del racconto è nota: inviato dal Signore a Ninive a predicare la conversione, Giona non ci sta e fugge dalla parte opposta. Dio blocca la sua fuga con una tempesta di mare e lo riporta indietro nella bocca del famoso pesce, e lo rispedisce a Ninive. Giona a denti stretti proclama alla grande città che sta per essere castigata, a meno che non si converta. Incredibilmente, dal re fino all'ultimo uomo, Ninive fa penitenza. Ciò non rallegra l'integralista Giona, che preferiva la punizione esemplare e vendicativa dell'odiata città.
Giona chiaramente rappresenta Israele (quello arroccato del dopo esilio), e Ninive i popoli pagani. Il messaggio è che la misericordia del Signore non ha confini, perché tutto il mondo è suo e la sua volontà di salvezza riguarda tutte le sue creature. L'invito alla conversione è buono sia per i pagani idolatri, sia per Israele risentito e critico verso il suo Dio.
L'altro messaggio subito attaccato a questo è la potenza della Parola. Se il profeta, inviato a denunciare il male nella sua città, si mette perciò contro corrente e finisce per lo più isolato se non perseguitato, la Parola rimane efficace per forza propria. Il profeta può essere schiacciato, può rassegnarsi a non essere ascoltato; la Parola non può essere fermata.
In tutto questo il libro di Giona apre la strada al Vangelo. Anche il messaggio di Gesù è quello della misericordia universale. Anche Gesù si ritrova in opposizione all'Israele arroccato nell'integralismo di scribi e farisei. Anche il suo messaggio sfonderà di più tra i pagani che tra i giudei.
Più nel dettaglio, come Dio chiama Giona a fare il suo portavoce, così Gesù chiama gli apostoli e li fa pescatori di uomini. Il ribaltamento della sentenza di morte in occasione di salvezza per la città peccatrice è pari all'effetto pesca: da tecnica di morte a salvezza per il pescato. In entrambi i casi la decisione divina, che dovrebbe essere di condanna senza appello, si rivela volta al perdono. In entrambi i casi Dio mostra la sua avversione assoluta al male, ma concede il tempo della conversione. Tempo abbastanza lungo, ma non tanto da sprecare (il Regno è vicino!).
Uguale invito è espresso dall'apostolo Paolo:

*Il tempo si è fatto breve...
*e passa la figura di questo mondo.
Vale a dire: non dispiacetevi di perdere qualcosa dei divertimenti e dei piaceri del mondo, perché essi sono momentanei, effimeri e lasciano solo il vuoto. E anche le sofferenze di quaggiù alla fine sono passeggere. Quindi

*Cercate il Regno e la sua giustizia (la santità, l'amore...) e il resto vi sarà dato.
Il tempo è breve: non rimandate sempre la conversione. Le scuse per non pregare, non partecipare, non leggere la Parola... sono suggerimenti diabolici. Alla fine il tempo mancherà!
GIOVANNINI Attilio sdb

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