GIOVANNINI Attilio sdb"La grandezza del cristiano.

4 gennaio 2015 | 2a Domenica di Natale- Anno B | Appunti per la Lectio Divina
2a Domenica di Natale - Anno B 2014
*Benedetto Dio il Padre
Con questo solenne esordio la Lettera agli Efesini annuncia le grandi cose, le potenti meraviglie della bontà di Dio, che le comunità cristiane già conoscono e che debbono sempre vivere in mezzo a un mondo oscuro e perverso.

Efeso, città cosmopolita, mette i cristiani a confronto, da un lato, con i culti misterici orientali, dall'altra con il giudaismo integralista della diaspora. A questi cristiani l'autore richiama la grandezza e superiorità della loro fede, che va difesa con l'unità fraterna e maturata con la meditazione della Parola, sotto l'illuminazione dello Spirito.
Ogni lettera degli ebrei cominciava sempre con una preghiera, con una lode al Signore. Anche la Lettera agli Efesini lo fa, in questo suo stile ridondante e carico, che rivela l'entusiasmo della fede. Il suo benedire non è convenzionale e scontato, ma convinto, vibrante, alto… È un canto, quasi un salmo.

*Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, l'origine di tutta la vita e la speranza, è il principio di tutta la benedizione ascendente e discendente.
Quella ascendente è la gloria che gli viene dalle sue creature adoranti e riconoscenti.
Quella discendente è la grazia, il favore, il bene e la vita che lui effonde.
Un fiume di grazia, che è "spirituale, nei cieli, in Cristo":

*spirituale: non un semplice beneficio naturale o di cose materiali…
*nei cieli: non riguarda la semplice esistenza terrena, perché ormai siamo già almeno con un piede nel regno della vita eterna;

*in Cristo: perché Cristo, che siede ora alla destra del Padre, ci ha associati a sé, ci ha portati lassù con lui.
E così fin dalle prime frasi la Lettera ci colloca davanti al Padre Figlio Spirito, da cui tutto discende, il centro in cui tutto prende senso, il compimento di ogni promessa.
Ma perché il Padre ci ha riempiti di tanto bene? Che cosa abbiamo fatto per ottenere questa enorme benedizione?
Lo stupefacente è che non abbiamo nessun titolo, nessun merito, nessun diritto. Ci è stato dato in modo totalmente gratuito e preveniente. Perché Dio ci ha

*scelti, cioè liberamente voluti, per sua assoluta iniziativa,
*prima della creazione del mondo, cioè indipendentemente da ogni vicenda contingente o da ogni nostra mossa; per essere

*santi e immacolati, cioè per stare in amicizia davanti a lui.
Un essere santi e senza macchia davanti a lui, grande sogno del nostro cuore, che si realizza in un solo modo:

*nell'amore.
Il male è mancanza d'amore. E il nostro cuore ferito è molto incapace di amore. Ma Dio compie il miracolo di rendere il nostro cuore simile al suo: capace di amare gratuitamente. Ci fa così connaturali a lui, da poterci chiamare figli suoi. Ci dà la figliolanza, la condizione di partecipi del suo Figlio.
Ecco il grande progetto di Dio: rivelare il suo infinito piacere d'amare, dispiegandolo verso di noi, dentro di noi, attraverso di noi.
L'amore di cui è fatto Dio, cioè l'amore del Padre verso il Figlio e del Figlio verso il Padre, si rende visibile in noi, che ne diventiamo specchio e riproduzione, come dice anche il prologo del Vangelo di Giovanni:

*A quanti l'hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio
Tutto questo è così grande che facciamo fatica a crederlo. E perciò la Lettera chiede:

*lo Spirito ci apra gli occhi del cuore,
siano illuminati per farci comprendere qual è la speranza della sua chiamata
qual è l'enormità del suo amore, che ci fa partecipi di se stesso. Non di quello che ha, ma di quello che è.
Davvero benedetto sia il Padre, e Gesù, e lo Spirito che ci hanno colmati di ogni predilezione, come un giorno vedremo, nella pienezza della sua gloria, che ha preparato per noi.

GIOVANNINI Attilio sdb

Commenti

Post più popolari