Luca Desserafino sdb"Che devo fare, Signore?"
25 gennaio 2015 | 3a Domenica - T. Ordinario B | Omelia
3a Domenica del Tempo Ordinario - B
* Gio 3,1-5.10 - I Niniviti si convertirono dalla loro condotta malvagia.
* Dal Salmo 24 - Rit.: Fammi conoscere, Signore, le tue vie.
* 1 Cor 7,29-31 - Passa la scena di questo mondo.
* Canto al Vangelo - Alleluia, alleluia. Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, ci conceda lo spirito di sapienza, perché possiamo conoscere qual è la speranza della nostra chiamata. Alleluia.
* Mc 1,14-20 - Convertitevi e credete al Vangelo.
In questa III Domenica del Tempo Ordinario la liturgia di quest'anno ci fa festeggiare con più solennità la Conversione di San Paolo; questa festa, istituita in Galilea nel secolo VIII in occasione della traslazione di alcune reliquie dell'apostolo, entrò nel calendario romano solo sul finire del secolo X.
La "conversione" di san Paolo sta alla base di molti e importanti elementi della sua dottrina, in particolare del tema della potenza della grazia divina, capace di trasformare il feroce Saulo persecutore della Chiesa nell'apostolo delle genti. Questa conversione è certamente uno dei più importanti avvenimenti della storia della Chiesa, che è debitrice a Paolo dello slancio dell' evangelizzazione tra i pagani, e della prima riflessione teologica sul messaggio cristiano.
La prima lettura, tratta dagli Atti degli Apostoli, ci narra l'inizio della conversione di san Paolo. Saulo intento a perseguitare i primi cristiani, con tutti i permessi dei capi religiosi, incontra sul suo cammino Gesù Cristo stesso che gli sbarra la strada e lo chiama a seguirlo. Paolo stesso ci racconta in prima persona questi avvenimenti della sua vita, fa memoria di quell'incontro che gli riorienta la sua vita, lo converte. Un ebreo osservante e impegnato nella ricerca della Verità, la trova sulla sua strada, anzi è Ella stessa che lo abbaglia e si fa "visibile".
La meraviglia di Paolo è che questa Verità non è una Dottrina, una Legge, ma è una persona concreta e viva. Gesù una volta svelatosi ai suoi occhi gli indica un maestro, gli indica chi a nome della primitiva comunità credente è abilitato ad accoglierlo e a donargli il Battesimo. E', infatti, Anania che accoglie Paolo andandogli incontro e battezzandolo a nuova vita.
La seconda lettura, tratta dalla seconda lettera ai Corinzi, ci ricorda che il "tempo è ormai breve", quale tempo? Il tempo per la conversione, a cui tutto il resto deve essere posto in secondo piano. Proprio questo è il senso del non finalizzare tutte le esperienza umane, esse sono supporto al fine, non sono il fine, il fine è la nostra conversione che attuandosi nell'amore del Padre ha la sua forma nel Figlio e passa tramite lo Spirito. Infatti "passa la scena di questo mondo", la creazione tende a un fine, in essa si è manifestato e già opera in chi apre la sua vita all'incontro dell'amore e della comunione.
Anche il breve passo del Vangelo di Marco, ci ricorda che quanti crederanno alla Parola, come lo è stato per Paolo e per molti con lui e dopo di lui, entrerà effettivamente nella comunità dei salvati, in quella comunità dove si è "assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere", testimoniata dalla prima comunità cristiana di Gerusalemme, modello di ogni comunità cristiana.
Questa è la chiamata, la vocazione di tutta l'umanità, di ogni creatura. La testimonianza dei battezzati è per tutti un segno visibile di quest'amore che dal Padre provieme e che si è manifestato nella storia del Figlio e legato alla nostra storia per mezzo dello Spirito.
La conversione, tema che da sempre nella tradizione cristiana è al centro della vita e ne è una dimensione essenziale, interpella tutti i credenti a confrontarsi con essa nella personale vicenda vitale di ognuno.
Convergere, letteralmente dal dizionario della lingua italiana: dirigersi insieme, muovendo da punti diversi, verso un unico punto.
Ogni uomo, ogni credente, ogni battezzato è chiamato a convertirsi, a morire al proprio egoismo, a rendersi conto della vera meta, del vero fine, in modo da convergere, dirigersi insieme verso l'unico punto: l'amore del Padre che in Gesù ci è stato donato.
Luca Desserafino sdb
3a Domenica del Tempo Ordinario - B
* Gio 3,1-5.10 - I Niniviti si convertirono dalla loro condotta malvagia.
* Dal Salmo 24 - Rit.: Fammi conoscere, Signore, le tue vie.
* 1 Cor 7,29-31 - Passa la scena di questo mondo.
* Canto al Vangelo - Alleluia, alleluia. Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, ci conceda lo spirito di sapienza, perché possiamo conoscere qual è la speranza della nostra chiamata. Alleluia.
* Mc 1,14-20 - Convertitevi e credete al Vangelo.
In questa III Domenica del Tempo Ordinario la liturgia di quest'anno ci fa festeggiare con più solennità la Conversione di San Paolo; questa festa, istituita in Galilea nel secolo VIII in occasione della traslazione di alcune reliquie dell'apostolo, entrò nel calendario romano solo sul finire del secolo X.
La "conversione" di san Paolo sta alla base di molti e importanti elementi della sua dottrina, in particolare del tema della potenza della grazia divina, capace di trasformare il feroce Saulo persecutore della Chiesa nell'apostolo delle genti. Questa conversione è certamente uno dei più importanti avvenimenti della storia della Chiesa, che è debitrice a Paolo dello slancio dell' evangelizzazione tra i pagani, e della prima riflessione teologica sul messaggio cristiano.
La prima lettura, tratta dagli Atti degli Apostoli, ci narra l'inizio della conversione di san Paolo. Saulo intento a perseguitare i primi cristiani, con tutti i permessi dei capi religiosi, incontra sul suo cammino Gesù Cristo stesso che gli sbarra la strada e lo chiama a seguirlo. Paolo stesso ci racconta in prima persona questi avvenimenti della sua vita, fa memoria di quell'incontro che gli riorienta la sua vita, lo converte. Un ebreo osservante e impegnato nella ricerca della Verità, la trova sulla sua strada, anzi è Ella stessa che lo abbaglia e si fa "visibile".
La meraviglia di Paolo è che questa Verità non è una Dottrina, una Legge, ma è una persona concreta e viva. Gesù una volta svelatosi ai suoi occhi gli indica un maestro, gli indica chi a nome della primitiva comunità credente è abilitato ad accoglierlo e a donargli il Battesimo. E', infatti, Anania che accoglie Paolo andandogli incontro e battezzandolo a nuova vita.
La seconda lettura, tratta dalla seconda lettera ai Corinzi, ci ricorda che il "tempo è ormai breve", quale tempo? Il tempo per la conversione, a cui tutto il resto deve essere posto in secondo piano. Proprio questo è il senso del non finalizzare tutte le esperienza umane, esse sono supporto al fine, non sono il fine, il fine è la nostra conversione che attuandosi nell'amore del Padre ha la sua forma nel Figlio e passa tramite lo Spirito. Infatti "passa la scena di questo mondo", la creazione tende a un fine, in essa si è manifestato e già opera in chi apre la sua vita all'incontro dell'amore e della comunione.
Anche il breve passo del Vangelo di Marco, ci ricorda che quanti crederanno alla Parola, come lo è stato per Paolo e per molti con lui e dopo di lui, entrerà effettivamente nella comunità dei salvati, in quella comunità dove si è "assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere", testimoniata dalla prima comunità cristiana di Gerusalemme, modello di ogni comunità cristiana.
Questa è la chiamata, la vocazione di tutta l'umanità, di ogni creatura. La testimonianza dei battezzati è per tutti un segno visibile di quest'amore che dal Padre provieme e che si è manifestato nella storia del Figlio e legato alla nostra storia per mezzo dello Spirito.
La conversione, tema che da sempre nella tradizione cristiana è al centro della vita e ne è una dimensione essenziale, interpella tutti i credenti a confrontarsi con essa nella personale vicenda vitale di ognuno.
Convergere, letteralmente dal dizionario della lingua italiana: dirigersi insieme, muovendo da punti diversi, verso un unico punto.
Ogni uomo, ogni credente, ogni battezzato è chiamato a convertirsi, a morire al proprio egoismo, a rendersi conto della vera meta, del vero fine, in modo da convergere, dirigersi insieme verso l'unico punto: l'amore del Padre che in Gesù ci è stato donato.
Luca Desserafino sdb
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