P. EPHRAIM MEDITAZIONE BATTESIMO DI GESU'

MEDITAZIONE
Ci troviamo di fronte a una sorpresa di Dio. Lo Spirito scende sotto forma di, o come una
colomba. Per i cristiani abituati a leggere e interpretare tanto le immagini quanto i testi (si tratta
della funzione pedagogica dell'iconografia), va da sé che lo Spirito abbia l'aspetto di una
colomba. Ma questo simbolo non è utilizzato in nessun'altra parte della Bibbia. Allora, per capire

bene questo intervento nel momento della teofania, cioè della manifestazione luminosa di Dio,
dobbiamo indagare quale fosse il significato della colomba nella cultura ebraica, nel suo
immaginario e nella sua memoria. I testi della Scrittura ci forniscono diverse piste:
- l'amore, l'immagine dell'anima innamorata che tuba, la coppia e la sua fecondità. A questo
significato è ricorso san Bernardo nel suo commento del Cantico, quando dice che la colomba
nelle fenditure della roccia è l'anima che si nasconde amorosamente nelle piaghe di Cristo;
- le lacrime, i singhiozzi della colomba, i gemiti e la nostalgia dell'esule;
- la pura messaggera appartenente a un altro mondo. Essa appare, nel suo stato d'innocenza,
dopo che il diluvio ha purificato la terra. "Chi sono quelle che volano come nubi e come colombe
verso le loro colombaie?" (Is 60,8).
E quando la colomba ha portato la luce nel mondo? Nei giorni di Noè (Gen 8,11), la colomba
ritorna da lui la sera con un ramoscello di olivo nel becco. Dove ha trovato un ramoscello
d'olivo? Rabbì Bebai ha detto: le porte dell'Eden le sono state aperte ed è proprio là che ha
potuto trovare il ramoscello d'olivo (Midrash Rabba).
Per il Midrash, la colomba ha oltrepassato le porte del cielo per andare a cercare nel giardino
dell'Eden, nel paradiso, il pegno del perdono, della riconciliazione fra Dio e l'umanità. Nel libro
dei Salmi, l'anima vorrebbe essere colomba per poter volare verso il riposo in Dio. Noi
raggiungiamo dunque questo luogo del deserto della Giudea in cui il cielo si è aperto e notiamo,
con l'esperienza degli apostoli e dei primi cristiani, che lo Spirito geme in noi per ristabilire la
relazione padre-figlio di Dio. Lo Spirito pianga nel dono delle lacrime, ci conceda la tristezza che
conduce al pentimento, faccia una breccia nel cielo perché le nostre preghiere possano giungere
al cielo, ci apra infine le porte del paradiso.
Lo Spirito scende sulle acque del battesimo rendendolo fecondo, così come lo Spirito scendeva
sulle acque primordiali perché sorgesse il Verbo, la voce divina che avrebbe creato ogni cosa.
In principio era il Verbo e tutto è stato fatto per mezzo di lui. Siamo all'alba di una nuova
creazione.
Ma torniamo alla tradizione, all'immagine della colomba per Giovanni Battista e per i suoi
contemporanei. Ho scelto un bel testo del Midrash shir rabba, un testo molto eloquente (1,15):
"I tuoi occhi sono colombe. Come la colomba tende il collo nel momento in cui la si sgozza, così
Israele".
"Per te ogni giorno siamo messi a morte, stimati come pecore da macello" (Sal 44,23).
Come la colomba è sacrificata in espiazione dei peccati, così Israele espia per tutti i popoli: i
settanta tori sacrificati da Israele nella festa di Succot corrispondono ai settanta popoli; il
sacrificio vuole preservare il mondo dalla distruzione per causa loro.
La colomba, per un ebreo che frequenta il tempio, è innanzitutto un animale destinato al
sacrificio per il suo stesso essere senza macchia, bianco immacolato, e per il fatto che non si
lamenta nel momento del sacrificio, ma, al contrario, tende il collo per farsi sgozzare in vista
della remissione dei peccati. Tutto ciò che abbiamo detto si applica perfettamente a colui che
Giovanni ha riconosciuto: "Ecco l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo".
Gli altri riferimenti delle Scritture alla colomba riguardano tutti il tempio e il sacrificio. Non
dimentichiamo le due colombe che Giuseppe ha portato ai sacerdoti. Lo Spirito designa Gesù
come la vittima espiatoria, proprio mentre risuona la voce del Padre: "Tu sei il Figlio mio
prediletto, in te mi sono compiaciuto". Per la prima volta, lo Spirito si rivela in forma di colomba
per rivelare la missione salvifica del Figlio.
P. EPHRAIM

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