D. Gianni Mazzali SDB"SEI TU IL DIO DELLA MIA SALVEZZA"
22 febbraio 2015 | 1a Domenica - Tempo di Quaresima B | Omelia
Per tante persone la solitudine è un peso e può portare a situazioni pesanti e devastanti di depressione. Sembra strano eppure nel grande frastuono di oggi, nell'accavallarsi di tante voci, di tante proposte allettanti, quanti uomini, quante
donne, quanti giovani e spesso anche tanti bambini si sentono soli, impotenti, quasi vittime di un'esistenza pesante e insopportabile. C'è bisogno di un respiro che ridoni fiato, di un orizzonte che si schiuda, di una Parola che ci conforti e che ci sostenga nel ricostruire la speranza in un Dio che ci è costantemente accanto.
Dio vuole essere nostro fedele alleato
La pagina del Genesi propone alla nostra attenzione la descrizione di un momento cruciale per la preistoria della nostra umanità. Dio sembra davvero essersi stancato dell'uomo, la cui ribellione lo sta distruggendo, disintegrando personalmente e socialmente. Risulta tuttavia sconcertante questa determinazione di Dio di distruggere un'umanità deviata, ribelle, quasi capovolgendo il suo provvidenziale progetto. In questo buio che ci lascia interdetti, in questa incomprensibile e pianificata "negazione" della creazione, di cui il Creatore sembrerebbe volersi disfare, Dio continua a voler bene all'uomo al punto da dichiarare di voler essere suo alleato. Afferma di voler operare una restaurazione, quasi un nuovo creato, di ogni essere che popola la terra: "Ecco io stabilisco la mia alleanza con voi (…) e non ci saranno più le acque del diluvio per distruggere ogni carne".
E' davvero confortante questa determinazione di Dio di voler segnare indelebilmente il mondo e la vita dell'uomo con il segno colorato ed immenso di un'alleanza senza fine. Dio si impegna ad essere il nostro alleato, nonostante noi, nonostante le nostre debolezze, la nostra colpevole confusione, il nostro insensato orgoglio. Non vi è abisso umano, non vi è sconfitta o disperazione su cui non appaia, non tracci i suoi contorni luminosi e colorati l'arcobaleno di un Dio che si pone al nostro fianco: "Ricordati, Signore della tua misericordia e del tuo amore che è da sempre. Ricordati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore".
Un cammino di purificazione
Dio ha pazientato nei giorni di Noè e, come abbiamo visto, ha ribadito la sua volontà di stare con l'uomo, accanto a lui. Il diluvio in effetti è stato devastazione, morte, ma soprattutto il sofferto cammino di trasformazione, di purificazione di un'umanità segnata dalla forza distruttrice del male e del peccato. E' un mistero difficile da dipanare razionalmente, eppure l'umanità rinnovata dal diluvio ha continuato a fare il male, a sperimentare l'ingiustizia, l'odio, la violenza, la perversione, la capacità di autodistruggersi. Con inspiegabile determinazione Dio ha continuato a rinnovare le sue alleanze, a ribadire e a dimostrare concretamente la sua vicinanza, il suo amore. Anche la nuova, grande alleanza, quella definitiva che Dio ha firmato nella morte e risurrezione di Gesù, suo Figlio, si misura ancor oggi con il male dell'uomo e il male del mondo. Ciascuno di noi sperimenta, nei diversi passaggi della sua vita, delle sue esperienze la forza del bene, ma egualmente la fragilità, la debolezza, la devastazione fisica e morale del male. Nell'esperienza delle tentazioni di Gesù da parte di Satana viene rappresentata la vicenda altalenante che ci fa oscillare tra il male e il bene, tra l'alleanza con Dio e l'attrattiva ammaliante e seducente del diavolo.
Vivere la Quaresima significa in un certo modo immergerci nell'esperienza del diluvio che ha purificato l'umanità. Vivere la Quaresima è consentire all'esperienza del nostro Battesimo di esprimere tutta la sua efficacia: che Dio ci ha fatto suoi alleati, anzi ci ha adottati come figli, che il male del mondo e dell'uomo non è invincibile e che, aiutandoci nella comunione di una vera comunità noi siamo l'umanità nuova, il segno visibile, l'arcobaleno di Dio sulla terra.
Credere al Vangelo
E' difficile nascondere una certa confusione. Non tutto appare chiaro. Dio ha voluto rinnovare un'umanità che continua, anche oggi, ad essere recalcitrante, che non lo ha assecondato e non lo asseconda, di un'umanità che vive oggi contraddizioni ed enormità di violenze e di male che ci lasciano sgomenti e che non siamo in grado di spiegare. Non nascondiamo che tante cose del mondo di oggi ci inquietano addirittura ci terrorizzano. Lo stesso piccolo mondo della nostra vita personale, le nostre conquiste e le nostre sconfitte, i nostri disagi, la speranza e la disperazione, spesso ci risultano enigmatici. Dobbiamo riconoscere che il dubbio e il disorientamento spesso ci perseguitano e ci attanagliano. Abbiamo bisogno di credere oltre noi stessi, di affidarci ad una energia, ad una vita che ci vengano donate gratuitamente e rispettosamente. E Gesù, il Figlio di Dio, il Salvatore continua in questo nostro mondo luminoso ed oscuro, ad essere buona notizia, ad essere forza per i deboli e gli sconfitti, speranza per chi ha smarrito la fiducia in sé e negli altri, ad essere quell'Amore appagante di cui tutti abbiamo bisogno.
"Non so in quale inesplicabile modo avvenga che chi ama se stesso e non Dio, non ama se stesso, mentre chi ama Dio e non se stesso, questi ama se stesso". (Sant'Agostino, In Io. Ev. tr. 123, 5)
D. Gianni Mazzali SDB
Per tante persone la solitudine è un peso e può portare a situazioni pesanti e devastanti di depressione. Sembra strano eppure nel grande frastuono di oggi, nell'accavallarsi di tante voci, di tante proposte allettanti, quanti uomini, quante
donne, quanti giovani e spesso anche tanti bambini si sentono soli, impotenti, quasi vittime di un'esistenza pesante e insopportabile. C'è bisogno di un respiro che ridoni fiato, di un orizzonte che si schiuda, di una Parola che ci conforti e che ci sostenga nel ricostruire la speranza in un Dio che ci è costantemente accanto.
Dio vuole essere nostro fedele alleato
La pagina del Genesi propone alla nostra attenzione la descrizione di un momento cruciale per la preistoria della nostra umanità. Dio sembra davvero essersi stancato dell'uomo, la cui ribellione lo sta distruggendo, disintegrando personalmente e socialmente. Risulta tuttavia sconcertante questa determinazione di Dio di distruggere un'umanità deviata, ribelle, quasi capovolgendo il suo provvidenziale progetto. In questo buio che ci lascia interdetti, in questa incomprensibile e pianificata "negazione" della creazione, di cui il Creatore sembrerebbe volersi disfare, Dio continua a voler bene all'uomo al punto da dichiarare di voler essere suo alleato. Afferma di voler operare una restaurazione, quasi un nuovo creato, di ogni essere che popola la terra: "Ecco io stabilisco la mia alleanza con voi (…) e non ci saranno più le acque del diluvio per distruggere ogni carne".
E' davvero confortante questa determinazione di Dio di voler segnare indelebilmente il mondo e la vita dell'uomo con il segno colorato ed immenso di un'alleanza senza fine. Dio si impegna ad essere il nostro alleato, nonostante noi, nonostante le nostre debolezze, la nostra colpevole confusione, il nostro insensato orgoglio. Non vi è abisso umano, non vi è sconfitta o disperazione su cui non appaia, non tracci i suoi contorni luminosi e colorati l'arcobaleno di un Dio che si pone al nostro fianco: "Ricordati, Signore della tua misericordia e del tuo amore che è da sempre. Ricordati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore".
Un cammino di purificazione
Dio ha pazientato nei giorni di Noè e, come abbiamo visto, ha ribadito la sua volontà di stare con l'uomo, accanto a lui. Il diluvio in effetti è stato devastazione, morte, ma soprattutto il sofferto cammino di trasformazione, di purificazione di un'umanità segnata dalla forza distruttrice del male e del peccato. E' un mistero difficile da dipanare razionalmente, eppure l'umanità rinnovata dal diluvio ha continuato a fare il male, a sperimentare l'ingiustizia, l'odio, la violenza, la perversione, la capacità di autodistruggersi. Con inspiegabile determinazione Dio ha continuato a rinnovare le sue alleanze, a ribadire e a dimostrare concretamente la sua vicinanza, il suo amore. Anche la nuova, grande alleanza, quella definitiva che Dio ha firmato nella morte e risurrezione di Gesù, suo Figlio, si misura ancor oggi con il male dell'uomo e il male del mondo. Ciascuno di noi sperimenta, nei diversi passaggi della sua vita, delle sue esperienze la forza del bene, ma egualmente la fragilità, la debolezza, la devastazione fisica e morale del male. Nell'esperienza delle tentazioni di Gesù da parte di Satana viene rappresentata la vicenda altalenante che ci fa oscillare tra il male e il bene, tra l'alleanza con Dio e l'attrattiva ammaliante e seducente del diavolo.
Vivere la Quaresima significa in un certo modo immergerci nell'esperienza del diluvio che ha purificato l'umanità. Vivere la Quaresima è consentire all'esperienza del nostro Battesimo di esprimere tutta la sua efficacia: che Dio ci ha fatto suoi alleati, anzi ci ha adottati come figli, che il male del mondo e dell'uomo non è invincibile e che, aiutandoci nella comunione di una vera comunità noi siamo l'umanità nuova, il segno visibile, l'arcobaleno di Dio sulla terra.
Credere al Vangelo
E' difficile nascondere una certa confusione. Non tutto appare chiaro. Dio ha voluto rinnovare un'umanità che continua, anche oggi, ad essere recalcitrante, che non lo ha assecondato e non lo asseconda, di un'umanità che vive oggi contraddizioni ed enormità di violenze e di male che ci lasciano sgomenti e che non siamo in grado di spiegare. Non nascondiamo che tante cose del mondo di oggi ci inquietano addirittura ci terrorizzano. Lo stesso piccolo mondo della nostra vita personale, le nostre conquiste e le nostre sconfitte, i nostri disagi, la speranza e la disperazione, spesso ci risultano enigmatici. Dobbiamo riconoscere che il dubbio e il disorientamento spesso ci perseguitano e ci attanagliano. Abbiamo bisogno di credere oltre noi stessi, di affidarci ad una energia, ad una vita che ci vengano donate gratuitamente e rispettosamente. E Gesù, il Figlio di Dio, il Salvatore continua in questo nostro mondo luminoso ed oscuro, ad essere buona notizia, ad essere forza per i deboli e gli sconfitti, speranza per chi ha smarrito la fiducia in sé e negli altri, ad essere quell'Amore appagante di cui tutti abbiamo bisogno.
"Non so in quale inesplicabile modo avvenga che chi ama se stesso e non Dio, non ama se stesso, mentre chi ama Dio e non se stesso, questi ama se stesso". (Sant'Agostino, In Io. Ev. tr. 123, 5)
D. Gianni Mazzali SDB
Commenti
Posta un commento