don Roberto Rossi "Tentazione e vittoria"

I Domenica di Quaresima (Anno B) (22/02/2015)
Vangelo: Mc 1,12-15
La Quaresima è ricca di significati per la vita della Chiesa e dei singoli cristiani.
E' un tempo di purificazione e conversione, tempo di santità e di grazia, tempo di fede forte e di carità operosa. Tutto questo è un tempo di grazia: il tempo di quaresima
e poi, innestati l'uno nell'altro, il tempo di pasqua: Quaranta giorni il primo, cinquanta il secondo. Circa cento giorni durante i quali la Chiesa tutta è come se avesse a disposizione un tempo prolungato di esercizi spirituali. Un tempo di deserto gioioso, di silenzio vitale, di solitudine rivolta alla conversione che invita a un'esistenza sobria, secondo le indicazioni del vangelo, per seguire Gesù, per una vita nuova, guidata dallo Spirito. La quaresima non è fine a se stessa, ma il luogo e il tempo ideale nel quale, come credenti, poter accogliere e vivere l'appello alla conversione che sfocia in una vita rinnovata dal di dentro, per una adesione forte e coerente al Signore Gesù, vincitore del peccato e della morte.
La vita di ciascuno è oggi molto impegnata: nel lavoro, nella famiglia, nei vari aspetti della nostra esistenza. Sembra che di spazi liberi non ce ne siano, La quaresima soprattutto vuole essere un momento per rimettere ordine alla vita, non a caso, ma ponendosi davanti al Signore. Non da soli, ma coi fratelli, con la Chiesa nell'ascolto della Parola di Dio che ci converte e diventa luce e forza.
Nel Vangelo che ricorda le tentazioni di Gesù nel deserto e l'inizio della sua vita pubblica, possiamo sottolineare due espressioni ben precise: "Lo Spirito sospinse Gesù nel deserto" "convertitevi e credete nel Vangelo".
Gesù non si affretta nelle opere della vita pubblica, nella ricerca dei peccatori, dei poveri, dei malati, ma sotto l'impulso dello Spirito Santo si ritira nel deserto, dove rimane quaranta giorni, digiunando, pregando, meditando, lottando. Tutto questo nella solitudine e nel silenzio.
Gesù ci indica una esperienza profonda. Trascorrere un tempo di deserto significa fare un po' di vuoto e di silenzio intorno a noi, ritrovare la via del nostro cuore, sottrarci al chiasso e alle sollecitazioni esterne, per entrare in contatto con la sorgente più profonda del nostro essere.
Ogni momento di raccoglimento è importante: anche essere qui in Chiesa o metterci a pregare in casa nostra è un distaccarci dalle nostra cose abituali, dalle nostre tensioni e trovare pace del cuore, gioia vera e nuova forza per la nostra vita.
Quando si parla di digiuno non si intende solo una sobrietà nel cibo, ma anche l'evitare spese inutili, per poter condividere con chi è in necessità. Oggi diventa necessario il digiuno dai rumori, dal chiasso e soprattutto dalle immagini, dalle forme di comunicazioni violente.
Gesù è sospinto dallo Spirito nel deserto per essere tentato: per esprimere il suo amore al Padre e per vincere il tentatore.
Il tempo è compiuto: E' con noi Gesù, il salvatore. L'atteso dei secoli, l'atteso di sempre è in mezzo a noi, è con noi, ci ama, dà tutto se stesso, ci salva.
"Convertitevi e credete al Vangelo". Convertirsi non è una minaccia, una cosa che rende tristi; al contrario è un'offerta incredibile, un invito alla libertà e alla gioia. E' la buona notizia di Gesù agli uomini di ogni tempo.
"Convertirsi": cercare di cambiare ciò che va cambiato: siamo fatto per cose grandi, belle, buone. Non fermarsi alla scusa: "Che male c'è?", ma chiedersi: "Che cosa posso fare di più e meglio, per amare il Signore, per amare le persone, cominciando dai più vicini?"
"Credere al vangelo": il vangelo è gioia, è verità, è vita, è salvezza per noi e per tutto il mondo, nei problemi che ci affliggono e nelle speranze che vogliamo coltivare.

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