GIOVANNINI Attilio sdb"Rifare il mondo. "

22 febbraio 2015 | 1a Domenica - T. Quaresima B | Appunti per la Lectio
*Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra
*Il Signore si pentì di aver fatto l'uomo sulla terra Effettivamente, se guardiamo questo mondo dove un miliardo di persone muore di fame di
malattie e di miseria, mentre le loro terre sono espropriate per produrre biocarburanti; e dove la finanza internazionale è padrona di causare crisi che fa poi pagare tutta ai poveri; e dove le cupole abbattono i prezzi (del petrolio, del riso...) incuranti di gettare nella bancarotta intere nazioni; e dove si riempiono i paesi poveri dei rifiuti tossici dei paesi ricchi; e dove si riempiono di armi e denaro i movimenti estremisti più disparati; e dove si pratica su scala mondiale lo sfruttamento e la tortura di donne e bambini; e dove la corruzione, la truffa, il trafugamento dei capitali all'estero, ecc. sono normali... allora non viene voglia di affogare questo mondo e cancellarlo, di modo che non se ne parli più?
Così di sicuro hanno pensato che Dio potesse fare gli autori della Genesi. Dio aveva creato un mondo perfetto e bellissimo; l'uomo l'aveva ridotto uno schifo. Meritava di essere annullato.
Ora però Dio non rinnega la sua opera, e gli autori della Genesi scoprono che Dio ha una sua strategia. Se l'umanità finisce per castigare se stessa precipitando nella catastrofi auto prodotte, lui però salva un piccolo resto con cui ripartire da capo. C'è sempre un'arca, su cui portare via un nucleo prescelto e riprovare con loro.
Per es., di mezzo agli idolatri Dio prende un piccolo popolo della steppa, gli ebrei, e lo fa portatore avanzato del monoteismo.
E quando questo popolo si corrompe e finisce in esilio, lui riporta un resto di loro nella terra dei padri e lo rieduca alla fede per mezzo di una legge rigorosa e santa.
Se più avanti essi scivolano nel legalismo, nel ritualismo, nel settarismo, Dio suscita un resto di "anawim", di umili pieni di fede, che preparano il revival e mantengono la speranza.
Proprio da questo piccolo resto sorgerà Gesù, che lancerà il Regno di Dio tra i poveri di Dio.
Se alla fine anche Gesù non riuscirà a tirar fuori il suo popolo dal legalismo, si coltiverà però un piccolo resto di discepoli, che dopo la sua morte darà inizio alla nuova ekklesia, la nuova comunità dei figli di Dio pieni di Spirito.
Così l'alleanza non va mai perduta. E finché si sta in essa, finché si scommette su di essa, si vede il progetto di Dio andare avanti, pur tra ostacoli e sofferenze.
Ah sì, quello del mondo nuovo è sempre un parto travagliato. La giustizia deve sempre rompere un guscio di indifferenza e sospetto per schiudersi. La novità di Dio deve sempre superare la sclerosi del vecchio uomo per affermarsi. Ma niente paura. Il primo a passare per la porta stretta è stato Gesù stesso, che ha dovuto attraversare il deserto per giungere ad essere servito dagli angeli; ha abbracciato la penitenza per riconquistare l'Eden e fraternizzare con le bestie selvatiche in una natura riconciliata.
Un piccolo resto: messaggio quanto mai necessario al nostro tempo, in cui il popolo cristiano sta diventando sempre più minoranza, il clero sempre più ristretto, il costume cristiano sempre più trascurato.
Dio prenderà il nostro piccolo resto per farlo principio di una nuova e più alta esperienza di fede, di una alleanza più stretta. Occorre solo non perdere la corsa, saltare in tempo sull'arca della salvezza che di volta in volta Dio ci offre. Ad es., prendere sul serio questa quaresima, che ricalca i 40 giorni di Gesù nel deserto, e combattere con lui le tentazioni del mondo, le seduzioni delle passioni, le stanchezze...
Gesù ci esorta:
*Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno!
(Lc 1232). Non lasciamocelo scappare!
GIOVANNINI Attilio sdb

Commenti

Post più popolari