PADRE TIZIANO SOFIA SDB" Gli scomunicati per legge: i lebbrosi"

VI^ dom. T.O. - B 15 febbraio 2015
Quando c'è fiducia in Cristo, si può guarire da tutto.
L'ultimo lebbroso che ho visto l'ho incontrato in Brasile nell'
Amazzonia del Rio Madeira. Monconi di naso, mani, piedi. Si rotolava
per terra per muoversi. Impuro! Una minuscola capanna, qualche pia

persona che gli buttava qualcosa da mangiare da lontano. Si tratta di
una malattia altamente infettiva. Mortale.
Castigati da Dio, come pensavano gli_amici di Giobbe?
Dio non può castigare nessuno, perchè è AMORE. Ci vuole allenare.
Dio ama tutti indistintamente, con preferenza per "i lebbrosi", per
coloro che sono coscienti di esserlo. Non importa se la lebbra è nel cuore
o nel corpo. E' sempre malattia mortale.
I lebbrosi non hanno alcun diritto. Debbono vivere fuori mura, fuori
accampamento, fuori casa. Ma non FUORI DIO AMORE!...
La loro gioia una volta guariti è superiore a tutte le gioie che possono
avere gli altri. Può tornare a casa sua, in famiglia il lebbroso
dell'Arnazzonia? Non credo. Impossibile. Ma sicuramente l'aspetta la
casa e la famiglia di Dio.
Oggi la lebbra corporea ha le medicine adatte. Ma è fondamentale
l'igiene e un certo periodo di isolamento. C'è anche una cosiddetta
"lebbra bianca", anche questa curabile, ma pur sempre infettiva. Fa
meno paura perchè colpisce un po' ovunque il corpo, ma quasi mai le
terminazioni degli arti.
E la lebbra "spirituale" che colpisce l'anima umana?
1Ai dottori proprio non interessa. E' la Chiesa che si preoccupa più di tutti,
perchè ha gli interventi adatt. per curarla.
Il problema sorge quando i colpiti da essa non hanno nessuna
intenzione, nessuna voglia di lasciarsi guarire. Convivono con essa.
Colpisce la mente e il cuore, gli occhi dell'anima.
NON DEVE MAI MANCARE l'intervento diretto del Medico delle nostre
anime: Gesù Cristo, che ha a sua volta stretti collaboratori nel Papa, i
vescovi, i sacerdoti; e come terapia obbligatoria i Sacramenti.
Accorato l'invito di Paolo per una buona terapia, in particolare la
"riabilitazione spirituale":
- evitare di contagiare gli altri con la nostra condotta: "Agite in
modo da non scandalizzare nessuno". (1Cor 10-32)
- Sa bene Paolo che certi comportamenti lebbrosi possono
contagiare; gli Ebrei in un modo, i pagani in un altro e i cristiani
con una vita anti-evangelica-pratica. Una vita da "sbattezzati", da
viziosi. Da "carnali".
- Ed era la terapia di ricupero più pratica ed efficace:
"Comportatevi come me, che in ogni cosa cerco di piacere a tutti.
NON CERCO IL MIO BENE PERSONALE, ma quello di tutti, PERCHE'
TUTTI SIANO SALVI".
- Voi imitate me, perchè io imito Cristo: fa parte della terapia
cristiana. Si è guariti dalla lebbra, soprattutto dalla più pericolosa
che è l'egoismo, solo se ci lasciamo guarire da Cristo per poi
imitarlo nel vivere quotidiano.
Un pericolo mortale: credersi puri, senza lebbra. E' grave presunzione.
Abbiamo messo da parte un particolare del Vangelo:
"Venne da Gesù un lebbroso, CHE LO SUPPLICAVA IN GINOCCHIO E
GLI DICEVA:
SE VUOI, PUOI PURIFICARMI!
Oggi ci si mette in ginocchio davanti a un discepolo di Cristo che ha il
potere di mondarci con la Parola:
"Io ti assolvo da tutti i tuoi peccati!"...
Perchè la cosiddetta "confessione" o riconciliazione non è per niente
voluta? Semplicemente per la nostra presunzione:
- io non ho peccati, e se li ho mi aggiusto direttamente con Dio. Gesù
non è di questo parere.
"MOSTRATI AL SACERDOTE", il quale doveva controllare I'effettiva
guarigione per permettere all'ex-lebbroso di tornare a vivere "dentro
l'accampamento", in città, con il popolo, a casa sua.
- Se poi vado dal sacerdote, ma continuo con la mia presunzione,
dimostrando ben poca voglia di pentirmi, tanto... so già che ritorno alla
lebbra, allora il sacerdote deve stare bene attento a controllare la reale
2o presunta volontà di vivere da "puro".
- Gesù dà "la penitenza": Offri per la tua purificazione quello che Mosé
ha prescritto. Dobbiamo pur contro-bilanciare con tanto bene almeno
quanto pesa il male fatto. Presunzione: non devo niente a nessuno!...
Il lebbroso guarito "si mise a proclamare e a divulgare l'avvenuta sua
guarigione". Il Sacerdote dovrebbe suggerire al "miracolato assolto" un
"Lodiamo il Signore, perche è buono". E l'ex-penitente dovrebbe
dichiarare (= confessare!): "Eterna è la sua misericordia!". Ma pochi
sacerdoti richiedono questa "confessione" e se lo si fa, nessuno sa cosa
rispondere. E dire che c'è un documento della Chiesa che lo chiede! E
allora?
Esame di coscienza sincero: mi sento lebbroso e mi rivolgo a Cristo? Mi
getto in ginocchio umilmente davanti a Dio? Se sì, continuo una vita da
lebbroso o da sano-purificato? IMITO PAOLO CHE A SUA VOLTA IMITAVA
CRISTO? Confessiamo bugie, mai la nostra presunzione farisaica!!

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