Padre Tiziano SOFIA sdb|"L'impegnativa giornata di Cristo e dei suoi discepoli"
8 febbraio 2015 | 5a Domenica - T. Ordinario B | Omelia
Noi sacerdoti siamo criticati perchè lavoriamo poco. Gesù, Paolo, gli Apostoli, i Missionari lavorarono e lavorano duramente. In parte è vero. Ma quanto costa la preparazione interiore, lo studio, la preghiera...Sto scrivendo alle 5 del mattino!
Le letture di oggi
- Dice Giobbe: "I giorni dell'uomo sulla terra sono un tormento, sono giorni di duro lavoro..." (Giobbe 7,1).
- Dichiara Paolo: "Guai a me se non annunzio Cristo!" (1Cor 9,16).
- Marco: "Così Gesù viaggiò per tutta la Galilea predicando nelle sinagoghe e scacciando i demoni" (1, 39).
Solo a Giobbe, a Paolo, a Gesù tocca passare giornatacce di duro lavoro, sotto il sole, a piedi ovunque, senza perdere tempo prezioso?
Quanti poveri assomigliano a Giobbe! Ma quanti anche si godono la vita alle spalle degli altri... - In tutte le categorie c'è chi lavora duramente e chi fa il bamboccione.
Papa Francesco sta fustigando "senza pietà" gli operai della vigna del Signore, che sono soprattutto laici, mica solo preti e vescovi. Se conosciamo la vera vita cristiana, non possiamo stare un solo secondo inerti, sul divano.
L'esempio di Gesù prima e di Paolo poi è trascinante.
Gesù lo fa gratuitamente e si accontenta di quello che gli offrono. Certamente non passa le notti in hotel da cinque stelle! Quante notti sul monte a pregare... E di giorno sotto il forte sole della Palestina, sempre in giro a fare il suo dovere chiestogli dal Padre: predicare e guarire. Alla sera, una cena frugale e una pietra per cuscino. Neppure un materasso! E quando morirà, è su un durissimo legno verticale. Tre chiodi lo sostengono. Non morirà in una modernissima clinica privata!
Paolo: lavoro per amore di Dio... senza paga umana!
Paolo: in uno scritto si permette una forte polemica facendo una lunga lista di inaudite difficoltà e sofferenze provate nei suoi viaggi. Ai Corinzi spiega a puntino il suo metodo pastorale. Secondo la tradizione ebraica e secondo gli insegnamenti di Gesù, avrebbe diritto di essere "pagato" per vivere con dignità. Predica, predica, predica, ma ecco la novità: non vuole nulla in cambio. Si mantiene lavorando da fabbricante di tende militari.
"A chi mi critica rispondo così: Non ho anch'io il diritto di mangiare e bere a vostre spese? Non ho anch'io il diritto di portare con me una moglie credente come hanno gli altri apostoli, i fratelli del Signore e Pietro? Da quando in qua un soldato presta servizio nell'esercito a sue spese? E chi pianta una vigna non ne mangia forse l'uva? E chi conduce un gregge, non beve il latte di quel gregge? ... Dice la Bibbia: Non mettere la museruola al bue che trebbia il grano. lo non faccio uso di questo diritto, anzi sopporto ogni specie di difficoltà per eliminare qualsiasi ostacolo all'annunzio di Cristo. Preferisco morire piuttosto di fare uso del diritto d'essere mantenuto. Mi è stato imposto di annunziare Cristo. Compio semplicemente il mio dovere. Se dovessi annunziare la Parola di mia spontanea volontà, sarebbe giusto che ricevessi una paga.
La mia soddisfazione? ANNUNZIARE CRISTO GRATUITAMENTE, senza usare i diritti che la predicazione del Vangelo mi darebbe" (1Cor, cap. 9).
Guai a me se non annuncio Cristo!
E' una pagina biblica poco conosciuta. Troppo lunga? Aiuta tanti cristiani a rivedere la propria posizione. Per vocazione ogni cristiano deve impegnarsi ad evangelizzare: sacerdoti, genitori, insegnanti, religiosi. Se non lo facciamo, lo confessiamo?... E' un peccato veniale o mortale?...
Certamente i giorni sulla terra sono un duro lavoro, ci sta dicendo Giobbe. Come giustifichiamo tanto tempo perduto in stupidaggini, in chiacchiere inutili? Non ci sta fustigando a dovere Papa Francesco? Non spetta solo a lui predicare ed evangelizzare. Chiamati ad essere Chiesa, automaticamente dobbiamo diventare evangelizzatori in qualsiasi ambiente Dio ci ponga. Dovremmo dire anche noi: "Guai a me se non annunzio Cristo!"
Famiglie cristiane che non evangelizzano, comunità parrocchiali o religiose che non evangelizzano! Don Bosco non si lasciava sfuggire mai neppur la più piccola occasione per evangelizzare con la sua "parolina all'orecchio". Troppi cristiani bestemmiano invece di annunziare Cristo. Troppi cristiani non evangelizzano perchè non accettano più di essere evangelizzati, soprattutto la domenica, che sta diventando giorno dello sport e dello shopping. Sicuramente Gesù nelle lunghe notti di preghiera avrà pregato anche per noi. Non vuole che cadiamo nella tentazione di diventare dei cristiani dormienti.
Caro Giobbe, insegnaci qualcosa di importante per oggi! Caro Paolo, trasmettici un poco della tua PARRESIA, che è impegno serio a lavorare per Cristo evangelizzando! Caro Gesù, non più "pensaci tu!". Svegliaci e sgridaci quanto basta per essere degni tuoi discepoli.
Padre Tiziano SOFIA sdb |
Noi sacerdoti siamo criticati perchè lavoriamo poco. Gesù, Paolo, gli Apostoli, i Missionari lavorarono e lavorano duramente. In parte è vero. Ma quanto costa la preparazione interiore, lo studio, la preghiera...Sto scrivendo alle 5 del mattino!
Le letture di oggi
- Dice Giobbe: "I giorni dell'uomo sulla terra sono un tormento, sono giorni di duro lavoro..." (Giobbe 7,1).
- Dichiara Paolo: "Guai a me se non annunzio Cristo!" (1Cor 9,16).
- Marco: "Così Gesù viaggiò per tutta la Galilea predicando nelle sinagoghe e scacciando i demoni" (1, 39).
Solo a Giobbe, a Paolo, a Gesù tocca passare giornatacce di duro lavoro, sotto il sole, a piedi ovunque, senza perdere tempo prezioso?
Quanti poveri assomigliano a Giobbe! Ma quanti anche si godono la vita alle spalle degli altri... - In tutte le categorie c'è chi lavora duramente e chi fa il bamboccione.
Papa Francesco sta fustigando "senza pietà" gli operai della vigna del Signore, che sono soprattutto laici, mica solo preti e vescovi. Se conosciamo la vera vita cristiana, non possiamo stare un solo secondo inerti, sul divano.
L'esempio di Gesù prima e di Paolo poi è trascinante.
Gesù lo fa gratuitamente e si accontenta di quello che gli offrono. Certamente non passa le notti in hotel da cinque stelle! Quante notti sul monte a pregare... E di giorno sotto il forte sole della Palestina, sempre in giro a fare il suo dovere chiestogli dal Padre: predicare e guarire. Alla sera, una cena frugale e una pietra per cuscino. Neppure un materasso! E quando morirà, è su un durissimo legno verticale. Tre chiodi lo sostengono. Non morirà in una modernissima clinica privata!
Paolo: lavoro per amore di Dio... senza paga umana!
Paolo: in uno scritto si permette una forte polemica facendo una lunga lista di inaudite difficoltà e sofferenze provate nei suoi viaggi. Ai Corinzi spiega a puntino il suo metodo pastorale. Secondo la tradizione ebraica e secondo gli insegnamenti di Gesù, avrebbe diritto di essere "pagato" per vivere con dignità. Predica, predica, predica, ma ecco la novità: non vuole nulla in cambio. Si mantiene lavorando da fabbricante di tende militari.
"A chi mi critica rispondo così: Non ho anch'io il diritto di mangiare e bere a vostre spese? Non ho anch'io il diritto di portare con me una moglie credente come hanno gli altri apostoli, i fratelli del Signore e Pietro? Da quando in qua un soldato presta servizio nell'esercito a sue spese? E chi pianta una vigna non ne mangia forse l'uva? E chi conduce un gregge, non beve il latte di quel gregge? ... Dice la Bibbia: Non mettere la museruola al bue che trebbia il grano. lo non faccio uso di questo diritto, anzi sopporto ogni specie di difficoltà per eliminare qualsiasi ostacolo all'annunzio di Cristo. Preferisco morire piuttosto di fare uso del diritto d'essere mantenuto. Mi è stato imposto di annunziare Cristo. Compio semplicemente il mio dovere. Se dovessi annunziare la Parola di mia spontanea volontà, sarebbe giusto che ricevessi una paga.
La mia soddisfazione? ANNUNZIARE CRISTO GRATUITAMENTE, senza usare i diritti che la predicazione del Vangelo mi darebbe" (1Cor, cap. 9).
Guai a me se non annuncio Cristo!
E' una pagina biblica poco conosciuta. Troppo lunga? Aiuta tanti cristiani a rivedere la propria posizione. Per vocazione ogni cristiano deve impegnarsi ad evangelizzare: sacerdoti, genitori, insegnanti, religiosi. Se non lo facciamo, lo confessiamo?... E' un peccato veniale o mortale?...
Certamente i giorni sulla terra sono un duro lavoro, ci sta dicendo Giobbe. Come giustifichiamo tanto tempo perduto in stupidaggini, in chiacchiere inutili? Non ci sta fustigando a dovere Papa Francesco? Non spetta solo a lui predicare ed evangelizzare. Chiamati ad essere Chiesa, automaticamente dobbiamo diventare evangelizzatori in qualsiasi ambiente Dio ci ponga. Dovremmo dire anche noi: "Guai a me se non annunzio Cristo!"
Famiglie cristiane che non evangelizzano, comunità parrocchiali o religiose che non evangelizzano! Don Bosco non si lasciava sfuggire mai neppur la più piccola occasione per evangelizzare con la sua "parolina all'orecchio". Troppi cristiani bestemmiano invece di annunziare Cristo. Troppi cristiani non evangelizzano perchè non accettano più di essere evangelizzati, soprattutto la domenica, che sta diventando giorno dello sport e dello shopping. Sicuramente Gesù nelle lunghe notti di preghiera avrà pregato anche per noi. Non vuole che cadiamo nella tentazione di diventare dei cristiani dormienti.
Caro Giobbe, insegnaci qualcosa di importante per oggi! Caro Paolo, trasmettici un poco della tua PARRESIA, che è impegno serio a lavorare per Cristo evangelizzando! Caro Gesù, non più "pensaci tu!". Svegliaci e sgridaci quanto basta per essere degni tuoi discepoli.
Padre Tiziano SOFIA sdb |
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