D. Gianni Mazzali SDB"PER GRAZIA SIETE STATI SALVATI, MEDIANTE LA FEDE"

15 marzo 2015 | 4a Domenica - Tempo di Quaresima B  | Omelia
La Parola di Dio ci aiuta a capire e ad interpretare oggi, alla luce della fede, il nostro percorso esistenziale fatto di luci e di ombre, di bontà, ma anche di malizia, di peccato, talvolta di ossessione e perversione nel male. Con uno sforzo di verità riconosciamo la nostra ambiguità
di fondo, le nostre contraddizioni e ci viene spontaneo ammettere la nostra debolezza, la nostra opacità, alla ricerca affannosamente la luce.

L'esperienza del peccato

La pagina del secondo libro delle Cronache, rappresenta, in modo sintetico e meditativo, il rapporto contraddittorio tra Dio e il suo popolo. Domenica scorsa abbiamo contemplato Yahweh, alleato di Israele, che indica le vie della fedeltà, del dialogo, dei grandi valori umani. La meditazione dei saggi di Israele, dopo l'esperienza dell'esilio a Babilonia, condensata nell'odierna pagina delle Cronache, sottolinea amaramente la ricorrente infedeltà del popolo, di tutte le sue classi sociali, responsabili di ogni azione malvagia e di una confusione interculturale deleteria e negativa per la vita della società. Il comportamento di Dio, così come viene descritto, è quello di un amante che non vuole "mollare" sul suo amore, sulla sua predilezione, ma viene puntualmente rifiutato, contraddetto, deriso. E' lo stesso amore che sfocia nell'ira e permette al male di devastare i singoli e il popolo. Il male, la pervicacia nel male, guadagna ad Israele l'esilio, la perdita della propria terra, della libertà, della sua stessa dignità civile, culturale e religiosa.
Il peccato è un'esperienza perenne dell'uomo e pertanto contemporanea. La nostra cultura, intrisa di esasperato libertarismo e di un umanesimo ripiegato e miope in alcune sue manifestazioni, avrebbe voluto esorcizzare il male, il peccato, come concetti ed espressioni umane sorpassate, retaggio di tempi oscuri. E ci riscontriamo, umiliati e storditi, vittime ed operatori di male. La democrazia non ha generato, come frutto maturo, la giustizia sociale. Siamo vittime ed operatori di soprusi, di sopraffazioni, di abusi. La disgrazia di tante famiglie nasce da una fedeltà più fragile, da un amore temporaneo, da una responsabilità egoista. L'ostentazione di ogni forma di esercizio della sessualità, senza freno, ci soffoca con un'ebbrezza effimera, ci rende più insicuri e ci avvilisce nel profondo. L'egoismo ci mortifica, rendendoci schiavi di noi stessi, ci svuota, ci fa sentire meschini, ci deprime. Mi chiedo se tante forme di depressione, così frequenti oggi, non abbiano la loro origine nel disorientamento, nell'insicurezza che l'esperienza del peccato genera in noi. Riconosciamo nei momenti di lucidità e di verità spirituale, un profondo bisogno di purificazione, di liberazione interiore.

Dio vuole che nessuno si perda

Profondo è il nostro anelito di liberazione ed è bello renderci conto che questo nostro movimento, che proviene dall'interno della nostra condizione umana, incontra sempre la determinazione costante di Dio, il suo Amore, la sua volontà di salvarci. Paolo lo sottolinea con trasporto e nitidezza: "Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete stati salvati". E' determinante capire e riconoscere che, con le sole nostre forze, nessuno di noi è in grado di vincere il peccato, la forza distruttrice del male. Gesù è al centro della nostra esperienza di peccato e della nostra liberazione. Gesù è l'espressione concreta di un Dio che continua a dimostrare la sua bontà verso di noi. Vuoi sapere quanto e come Dio è buono? Guarda a Gesù, accostati a Lui, contempla la sua vita, immedesimati con Lui. Ti rendi allora conto che il male che c'è dentro di te e attorno a te può essere sconfitto. Non commettere l'errore di compiacerti, quasi che tu, con la tua volontà, con i tuoi sforzi, abbia riportato vittoria. Inginocchiati, fa' un profondo atto di fede, di umiltà serena e liberante e riconosci che è l'Amore di Dio, la sua Energia che ti hanno guidato. Se ti senti più giusto, più solidale, più puto, più vero riconosci che ciò è avvenuto grazie ad un dono gratuito di Dio, attraverso il suo Figlio, Gesù "Per grazia infatti siete stati salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio".

Abbiamo bisogno di luce

Con quale chiarezza e trasporto Giovanni, dalla sua esperienza e dalla sua meditazione, ci parla dell'amore di Dio! Davvero l'Amore di Dio è un Amore impossibile! Ci ha donato Gesù, suo Figlio perché vuole abbracciare tutti gli uomini e non vuole che alcuno si perda. Talvolta siamo noi stessi ad autocondannarci, abbandonandoci al dubbio di poter vincere il male, la forza negativa del peccato. Ci dobbiamo rendere conto del pericolo di un'oscurità che ci avvolge, che ci acceca. E' l'illusione generata dal peccato. Abbiamo bisogno di luce e ne saremo abbagliati, posseduti, nella misura in cui riconosciamo, veri a noi stessi e a Dio, questo nostro fondamentale bisogno: che la luce sfolgorante di Dio, in Gesù, dissipi l'opacità del nostro peccato e ci renda uomini di luce.
"L'amore è una parola di luce, scritta da una mano di luce, su una pagina di luce" (K.Gibran)

D. Gianni Mazzali SDB

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