D. Mario Maritano SDB Giovedì Santo (Messa in Cena Domini) (02/04/2015)
Commento su Gv 13,14-15
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Giovedì Santo (Messa in Cena Domini) (02/04/2015)
«Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Gv 13,14-15
Come vivere questa Parola?
Gesù trascorre l'ultimo periodo della sua vita terrena con i suoi discepoli e dimostra il suo amore con un esempio concreto: si mette a lavare i loro piedi e li invita a fare altrettanto, non esclude nessuno (nemmeno Giuda, prossimo al tradimento). Egli ci insegna che amare gli altri è "servirli", è volere bene "sino alla fine", sempre in ogni circostanza, perché nulla deve fermare il nostro amore.
Anche a noi Gesù chiede di imitare il suo gesto di servizio, di essere vicini soprattutto agli ultimi, ai poveri (in senso materiale e spirituale): ricordiamoci che come Gesù siamo venuti sulla terra per servire e non per essere serviti (cf Mt 20,18)
Signore, fa' che il tuo amore mi avvolga e mi faccia stupire, e non mi avvicini a nessuna persona senza comunicargli la carità che ci trasforma e ci salva
La voce di un vescovo (in via di beatificazione)
«'Si alzò da tavola, depose le vesti e si cinse un asciugatoio': ecco la Chiesa del grembiule. Chi vuole disegnare la Chiesa come il cuore di Gesù sente, la dovrebbe disegnare con l'asciugatoio ai fianchi. Qualcuno potrebbe obiettare che è un'immagine troppo da serva, troppo banale, una fotografia da non presentare ai parenti quando vengono a prendere il tè in casa. Ma la Chiesa del grembiule è la Chiesa che Gesù predilige perché Lui ha fatto così. Diventare servi del mondo».
Mons. Tonino Bello, La Chiesa del grembiule.
D. Mario Maritano SDB
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Giovedì Santo (Messa in Cena Domini) (02/04/2015)
«Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Gv 13,14-15
Come vivere questa Parola?
Gesù trascorre l'ultimo periodo della sua vita terrena con i suoi discepoli e dimostra il suo amore con un esempio concreto: si mette a lavare i loro piedi e li invita a fare altrettanto, non esclude nessuno (nemmeno Giuda, prossimo al tradimento). Egli ci insegna che amare gli altri è "servirli", è volere bene "sino alla fine", sempre in ogni circostanza, perché nulla deve fermare il nostro amore.
Anche a noi Gesù chiede di imitare il suo gesto di servizio, di essere vicini soprattutto agli ultimi, ai poveri (in senso materiale e spirituale): ricordiamoci che come Gesù siamo venuti sulla terra per servire e non per essere serviti (cf Mt 20,18)
Signore, fa' che il tuo amore mi avvolga e mi faccia stupire, e non mi avvicini a nessuna persona senza comunicargli la carità che ci trasforma e ci salva
La voce di un vescovo (in via di beatificazione)
«'Si alzò da tavola, depose le vesti e si cinse un asciugatoio': ecco la Chiesa del grembiule. Chi vuole disegnare la Chiesa come il cuore di Gesù sente, la dovrebbe disegnare con l'asciugatoio ai fianchi. Qualcuno potrebbe obiettare che è un'immagine troppo da serva, troppo banale, una fotografia da non presentare ai parenti quando vengono a prendere il tè in casa. Ma la Chiesa del grembiule è la Chiesa che Gesù predilige perché Lui ha fatto così. Diventare servi del mondo».
Mons. Tonino Bello, La Chiesa del grembiule.
D. Mario Maritano SDB
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