don Roberto Seregni " Dio ha tanto amato il mondo"

IV Domenica di Quaresima - Laetare (Anno B) 
Vangelo: Gv 3,14-21 
Chissà se quella cenere leggera e potente ha trovato uno spazio libero e disponibile per intrufolarsi nei nostri cuori e nelle nostre teste...
Chissà se il fuoco che ha consumato gli ulivi ha infiammato la nostra vita di passione e di disponibilità...
Chissà se siamo riusciti a metterci in testa che Dio non vuole i nostri sacrifici di mortificazione ma la nostra esistenza vivificata dallo Spirito...

Mentre leggevo e meditavo il bellissimo brano che la liturgia ci regala questa settimana, mi è tornato alla memoria un incontro.
Qualche tempo fa, mentre ero in fila col carrello della spesa davanti alla cassa di un supermercato, ho incrociato una signora che mi ha confidato che pochi giorni prima aveva subito un grosso furto. Alla fine del racconto, sottolineando di essere una donna molto credente, mi disse: "Caro don, se lassù qualcosa esiste, prima o poi li farà morire tutti quei mascalzoni!".
Inutile trascrivere il mio stupore. Ma davvero Dio è così? Davvero Dio è questo giustiziere implacabile?
Gesù - per fortuna! - sembra proprio pensarla diversamente. Il Volto di Dio che il Rabbì è venuto a rivelarci è ben diverso da quello che a volte riempie le nostre fantasie religiose: "Dio ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio... non per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi" (vv. 16-17).
Sono sempre più convinto che il vero problema non è se crediamo o non crediamo in Dio, ma in quale Dio crediamo!
Il Rabbì di Nazareth ci parla di un Dio follemente innamorato dell'uomo, di un Padre che dona quanto ha di più prezioso per farci passare dal buio del nostro peccato alla luce del suo amore.
Coraggio, discepoli! L'incontro con la Parola deve purificare ed evangelizzare l'immagine di Dio che ci abita. La rivelazione del Figlio amato ci salva innanzitutto da una falsa immagine di Dio e ci fa scoprire il volto del Padre che non condanna e non punisce, ma lascia libero ciascuno dei suoi figli di accogliere o rifiutare la luce che è venuta nel mondo (v. 19).
Buona settimana
don Roberto

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