padre TIZIANO SOFIA"VERO RE O REUCCIO DA BURLA? "
29 marzo 2015 I DUE SCHIERAMENTI OPPOSTI Domenica delle palme
La nostra vegetazione in Italia, almeno al nord, non permette di
recidere tanti rami di palme. Quando si scende in piazza per
qualsiasi evenienza, usiamo stendardi, bandiere, striscioni,
megafoni, pugni alzati.
Domenica delle palme, che? Non credo che a Gerusalemme ce ne
fossero tante, come pure ulivi. Marco parla di fronde, di rami di qualsiasi
pianta. Segno di allegria e di festa.
UNA FESTA CHE ANDRA' a FINIRE MOLTO MALE.
"I capi dei sacerdoti e gli scribi crercavano il modo
di catturare Gesù CON UN INGANNO per farlo morire". Marco.
Davvero re, o REUCCIO DA BURLA?
* II popolo voleva un re a tutti i costi. Erode proprio non gli andava
giù. Un re all'altezza di Davide almeno.
* Gesù aveva parecchie caratteristiche per esserlo, almeno per il
popolino, da Lui sfamato e guarito tante volte. Era questo che
aspettava.
* Dalla parte contraria, si preferiva essere conniventi con i Romani
che garantivano sicurezza e un certo potere. Erode stava dalla
sua, ma più o meno seguiva la stessa linea. Vero reuccio da
burla.
LA PASQUA EBRAICA era la "settimana nazionale" del popolo, attorno al
Dio di Israele. Le presenze superavano il milione. Gesù ha il coraggio di
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prendere una strana iniziativa: organizza una "marcia trionfale"' di
popolo. Lui seduto su di un puledro d'asina (animale pregiato per queste
manifestazioni). II popolo a fargli festa, con sbandieramento di rami e
strada tappezzata di mantelli che tutti portavano per il freddo del
mattino e della sera.
GESU' PROVOCA LA SUA CONDANNA. O meglio: per la prima volta
accetta di farsi conoscere per quello che è: RE da parte di Giuseppe
discendente di Davide. Ma anche DIO perchè i fatti e gli insegnamenti lo
avevano rivelato tante volte in tre anni. Quindi ordina lui stesso di
portargli il puledro:
"IL SIGNORE NE HA BISOGNO, MA LO RIMANDERA' QUI SUBITO". E'
l'ordine dato da Gesù agli apostoli. Chissà chi era il padrone di
quell'asino! Beato lui! Gliel'avremo prestato noi? Sicuramente non
era uno del partito opposto.
Due frasi dettero molto fastidio ai capi:
+ benedetto colui che viene nel nome del Signore!
+ Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Era impossibile che finisse bene quella giornata!
Le caratteristiche di quello strano Re:
+ Per dono di Dio dirà una parola buona agli sfiduciati.
+ Ha un "orecchio" molto attento per ascoltare tutti.
+ Non è un personaggio che si tiri indietro. E' capace di affrontare dure
situazioni senza opporre resistenza.
+ Non rifiuta di presentare la schiena scoperta ai flagellatori, o le
guance con barba ai "barbari".
+ Accetta sputi e insulti in faccia. Così Isaia, oggi.
Come mai tanta "fierezza"? - "IL SIGNORE DIO MI ASSISTE!".
Commento di Isaia: "Per questo rese la faccia dura come pietra". La sua
avventura finirà BENE. Finì da Re risorto.
E veniamo a noi.
Chi è il re per me? Posso vivere senza il "mio Re"?
REX: colui che "regge", dirige, guida, conduce, porta a termine, traina.
Pensiamo al locomotore di una Freccia Rossa; traina vagoni e vagoni. Ma
bisogna che siano agganciati ad esso. E' l'unica condizione per i
viaggiatori in carrozza "agganciata".
Devo "agganciarmi" a un popolo, che a sua volta "in comunione" si
aggancia a Cristo, il RE. Ma non posso acclamarlo re oggi, festa delle
Palme, e venerdì - qualsiasi momento - gridargli: IN CROCE! - Egli
arriverà alla STAZIONE FINALE, AL REGNO, dopo la Risurrezione. Ci
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arriverò anch'io a patto che gli rimanga agganciato liberamente,
coscientemente, per mia scelta.
Ci agganciamo a Lui nel battesimo, anzi "ci aggancia". Posso s-ganciarmi
quando voglio. Posso - per suo dono - ri-agganciarmi nella confessione.
Ma bisognerà pur arrivare a una dichiarazione "mia", e solo mia, di
fedeltà assoluta e di obbedienza al Re. Come del resto il nostro RE si
agganciò alla volontà di suo Padre: LA RISURREZIONE SUA e
dell'UMANITA' a una sola condizione, quella di fare TUTTA la volontà
del Padre. Non in cose relativamente fattibili, ma in una tragica morte,
non voluta da Cristo ("Padre, se è possibile, allontana da me questa
morte-calice"), ma voluta da suo Padre come segno inequivocabile del
suo amore per noi.
Ritengo Cristo un reuccio da burla come fecero parecchi, come fanno
molti oggi, oppure lo dichiaro "mio RE" a tutti gli effetti, anche a costo di
mettere in croce volontariamente qualsiasi mio progetto di vita che sia
contro un comandamento qualsiasi, ma soprattutto quello
dell'AMORE?
Saremo giudicati sull'amore, è scritto. Amore che è legame invisibile,
ma realissimo che Cristo è venuto a riportare sulla terra, dopo la rottura
iniziale. Amore verso tutto e tutti, a tutti i costi. Solo così è festa del MIO
RE, oggi.
La nostra vegetazione in Italia, almeno al nord, non permette di
recidere tanti rami di palme. Quando si scende in piazza per
qualsiasi evenienza, usiamo stendardi, bandiere, striscioni,
megafoni, pugni alzati.
Domenica delle palme, che? Non credo che a Gerusalemme ce ne
fossero tante, come pure ulivi. Marco parla di fronde, di rami di qualsiasi
pianta. Segno di allegria e di festa.
UNA FESTA CHE ANDRA' a FINIRE MOLTO MALE.
"I capi dei sacerdoti e gli scribi crercavano il modo
di catturare Gesù CON UN INGANNO per farlo morire". Marco.
Davvero re, o REUCCIO DA BURLA?
* II popolo voleva un re a tutti i costi. Erode proprio non gli andava
giù. Un re all'altezza di Davide almeno.
* Gesù aveva parecchie caratteristiche per esserlo, almeno per il
popolino, da Lui sfamato e guarito tante volte. Era questo che
aspettava.
* Dalla parte contraria, si preferiva essere conniventi con i Romani
che garantivano sicurezza e un certo potere. Erode stava dalla
sua, ma più o meno seguiva la stessa linea. Vero reuccio da
burla.
LA PASQUA EBRAICA era la "settimana nazionale" del popolo, attorno al
Dio di Israele. Le presenze superavano il milione. Gesù ha il coraggio di
1
prendere una strana iniziativa: organizza una "marcia trionfale"' di
popolo. Lui seduto su di un puledro d'asina (animale pregiato per queste
manifestazioni). II popolo a fargli festa, con sbandieramento di rami e
strada tappezzata di mantelli che tutti portavano per il freddo del
mattino e della sera.
GESU' PROVOCA LA SUA CONDANNA. O meglio: per la prima volta
accetta di farsi conoscere per quello che è: RE da parte di Giuseppe
discendente di Davide. Ma anche DIO perchè i fatti e gli insegnamenti lo
avevano rivelato tante volte in tre anni. Quindi ordina lui stesso di
portargli il puledro:
"IL SIGNORE NE HA BISOGNO, MA LO RIMANDERA' QUI SUBITO". E'
l'ordine dato da Gesù agli apostoli. Chissà chi era il padrone di
quell'asino! Beato lui! Gliel'avremo prestato noi? Sicuramente non
era uno del partito opposto.
Due frasi dettero molto fastidio ai capi:
+ benedetto colui che viene nel nome del Signore!
+ Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Era impossibile che finisse bene quella giornata!
Le caratteristiche di quello strano Re:
+ Per dono di Dio dirà una parola buona agli sfiduciati.
+ Ha un "orecchio" molto attento per ascoltare tutti.
+ Non è un personaggio che si tiri indietro. E' capace di affrontare dure
situazioni senza opporre resistenza.
+ Non rifiuta di presentare la schiena scoperta ai flagellatori, o le
guance con barba ai "barbari".
+ Accetta sputi e insulti in faccia. Così Isaia, oggi.
Come mai tanta "fierezza"? - "IL SIGNORE DIO MI ASSISTE!".
Commento di Isaia: "Per questo rese la faccia dura come pietra". La sua
avventura finirà BENE. Finì da Re risorto.
E veniamo a noi.
Chi è il re per me? Posso vivere senza il "mio Re"?
REX: colui che "regge", dirige, guida, conduce, porta a termine, traina.
Pensiamo al locomotore di una Freccia Rossa; traina vagoni e vagoni. Ma
bisogna che siano agganciati ad esso. E' l'unica condizione per i
viaggiatori in carrozza "agganciata".
Devo "agganciarmi" a un popolo, che a sua volta "in comunione" si
aggancia a Cristo, il RE. Ma non posso acclamarlo re oggi, festa delle
Palme, e venerdì - qualsiasi momento - gridargli: IN CROCE! - Egli
arriverà alla STAZIONE FINALE, AL REGNO, dopo la Risurrezione. Ci
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arriverò anch'io a patto che gli rimanga agganciato liberamente,
coscientemente, per mia scelta.
Ci agganciamo a Lui nel battesimo, anzi "ci aggancia". Posso s-ganciarmi
quando voglio. Posso - per suo dono - ri-agganciarmi nella confessione.
Ma bisognerà pur arrivare a una dichiarazione "mia", e solo mia, di
fedeltà assoluta e di obbedienza al Re. Come del resto il nostro RE si
agganciò alla volontà di suo Padre: LA RISURREZIONE SUA e
dell'UMANITA' a una sola condizione, quella di fare TUTTA la volontà
del Padre. Non in cose relativamente fattibili, ma in una tragica morte,
non voluta da Cristo ("Padre, se è possibile, allontana da me questa
morte-calice"), ma voluta da suo Padre come segno inequivocabile del
suo amore per noi.
Ritengo Cristo un reuccio da burla come fecero parecchi, come fanno
molti oggi, oppure lo dichiaro "mio RE" a tutti gli effetti, anche a costo di
mettere in croce volontariamente qualsiasi mio progetto di vita che sia
contro un comandamento qualsiasi, ma soprattutto quello
dell'AMORE?
Saremo giudicati sull'amore, è scritto. Amore che è legame invisibile,
ma realissimo che Cristo è venuto a riportare sulla terra, dopo la rottura
iniziale. Amore verso tutto e tutti, a tutti i costi. Solo così è festa del MIO
RE, oggi.
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