S.ROMANO IL MELODE" Maria seguiva, consumata dal dolore,"
MEDITAZIONE
Come pecora che contempla il proprio agnello trascinato al macello, Maria seguiva, consumata
dal dolore, insieme alle altre donne, gridando così: "Dove vai, figlio mio? Per quale ragione fai
questa rapida corsa? Vi sono altre nozze a Cana, è forse là che tu ti affretti per far loro del vino
con l'acqua? Posso accompagnarti, figlio mio, o è meglio che ti aspetti?
Concedimi una parola, Verbo, non passarmi davanti in silenzio, tu che mi hai conservata pura,
tu che sei mio figlio e mio Dio! Non mi aspettavo, figlio mio, di vederti in questo stato, e non
avrei mai creduto che gli empi sarebbero giunti a tale furore, che avrebbero alzato le mani su
di te ingiustamente. Poiché i loro piccoli ti gridano ancora: ‘‘Tu sei benedetto'', il cammino
ingombro di palme dichiara il tuo onore davanti a tutte le acclamazioni di questi criminali. E per
quale ragione oggi si è compiuto il peggio? Voglio sapere, ahimé! Perché la mia luce si spegne,
perché si mette in croce mio figlio e il mio Dio.
Tu cammini, figlio mio, verso una morte ingiusta e nessuno condivide la tua sofferenza. Pietro
non ti accompagna, lui che ti diceva: ‘‘Se anche dovessi morire con te, non ti rinnegherò''. Ti ha
abbandonato Tommaso che esclamava: ‘‘Andiamo anche noi a morire con lui'' (Gv 11,16). Ed
anche gli altri, gli intimi, i figli che dovevano giudicare le dodici tribù: dove sono in questo
momento?
Di tutti loro nemmeno uno; ma solo tu muori per tutti, figlio mio, da solo. È il prezzo per aver
salvato tutti gli uomini, per aver servito tutti gli uomini, figlio mio e mio Dio".
ROMANO IL MELODE
Come pecora che contempla il proprio agnello trascinato al macello, Maria seguiva, consumata
dal dolore, insieme alle altre donne, gridando così: "Dove vai, figlio mio? Per quale ragione fai
questa rapida corsa? Vi sono altre nozze a Cana, è forse là che tu ti affretti per far loro del vino
con l'acqua? Posso accompagnarti, figlio mio, o è meglio che ti aspetti?
Concedimi una parola, Verbo, non passarmi davanti in silenzio, tu che mi hai conservata pura,
tu che sei mio figlio e mio Dio! Non mi aspettavo, figlio mio, di vederti in questo stato, e non
avrei mai creduto che gli empi sarebbero giunti a tale furore, che avrebbero alzato le mani su
di te ingiustamente. Poiché i loro piccoli ti gridano ancora: ‘‘Tu sei benedetto'', il cammino
ingombro di palme dichiara il tuo onore davanti a tutte le acclamazioni di questi criminali. E per
quale ragione oggi si è compiuto il peggio? Voglio sapere, ahimé! Perché la mia luce si spegne,
perché si mette in croce mio figlio e il mio Dio.
Tu cammini, figlio mio, verso una morte ingiusta e nessuno condivide la tua sofferenza. Pietro
non ti accompagna, lui che ti diceva: ‘‘Se anche dovessi morire con te, non ti rinnegherò''. Ti ha
abbandonato Tommaso che esclamava: ‘‘Andiamo anche noi a morire con lui'' (Gv 11,16). Ed
anche gli altri, gli intimi, i figli che dovevano giudicare le dodici tribù: dove sono in questo
momento?
Di tutti loro nemmeno uno; ma solo tu muori per tutti, figlio mio, da solo. È il prezzo per aver
salvato tutti gli uomini, per aver servito tutti gli uomini, figlio mio e mio Dio".
ROMANO IL MELODE
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