D. Gianni Mazzali SDB "CRISTO, NOSTRA SPERANZA, E' RISORTO"

5 aprile 2015 | 1a Domenica: S. Pasqua - Tempo di Pasqua B  | Omelia
Nella notte il silenzio esplode: Cristo risorge dai morti. La risurrezione di Gesù è tutto per noi cristiani, è il cuore della nostra fede, è la radice salda della nostra speranza, è la ragione forte del nostro amore. La Pasqua di Risurrezione ci fa toccare con mano la realtà viva del nostro battesimo: con Gesù abbiamo faticato e sofferto nella passione, con Gesù sulla croce abbiamo sperimentato la morte, il trionfo apparente del male, con Gesù Risorto ci è donata una nuova vita.
Testimoni della risurrezione
Giovanni narra, con la delicatezza e nitidezza di una esperienza vissuta personalmente, la corsa mattutina in compagnia di Pietro,
verso la tomba. Vanno di fretta i due, sconvolti dalla parole di Maria di Magdala. Pietro vorrebbe correre più forte, ma è trattenuto non tanto dall'età quanto dal peso del macigno del suo tradimento. Se davvero tutto è finito per Gesù, lui si sente mancare, non ha fatto nulla per salvarlo, per aiutarlo ed ora è perso, umiliato ed impotente. Giovanni corre più spedito, più leggero. Ricorda le ultime parole rivoltegli dal Signore dalla croce e sente di portare con sé una grande responsabilità. Si rende conto della fatica e del ritardo di Pietro e lo attende sul limitare della tomba.
Rivelatrice ed egualmente velata di mistero è la frase che il giovane apostolo riferisce di sé: "vide e credette". Giovanni ci rivela il senso profondo della sua testimonianza che egli consegna a noi che non eravamo presso la tomba quel mattino. Egli è stato testimone oculare di una esperienza che lo ha cambiato, una visione, un contatto, un segno che hann suscitato la sua fede. Due parole che guidano e indicano il nostro percorso di credenti nella risurrezione di Gesù. Vediamo con gli occhi dei testimoni oculari che ci trasmettono la loro esperienza e crediamo perché poniamo la nostra fiducia in ciò che testimoniano, ma soprattutto in Lui, il Risorto, il Vivente. In ogni Eucaristia noi vediamo e crediamo.

Le cose di lassù

Le luci del mattino di Pasqua ci fanno vivere la freschezza, la realtà radicale del nostro battesimo. Nel brano ai Colossesi, proclamato oggi, Paolo attualizza il senso profondo della nostra identità cristiana, del nostro essere in Cristo, addirittura del nostro essere Cristo. C'è un passaggio purificatore, c'è una esperienza di morte che costituiscono il nostro battesimo: "voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio". Come per Gesù il nostro mistero pasquale comprende la croce e la morte. Siamo saliti con lui sulla croce, abbiamo inchiodato il peccato. Abbiamo gridato al Padre e siamo morti alla potenza e seduzione del male. In Cristo Risorto, apparso nella luce e nella pienezza della vita, ora anche noi siamo nella gloria, siamo immersi in Dio. La gioia intima e coinvolgente della Pasqua corrisponde ad un nostro anelito esistenziale: puntare verso l'alto, sentire il fascino di una vita bella, di un amore che ci libera, di un frammento di cielo che ci appartiene. In Gesù Risorto siamo già cittadini del Paradiso.

Il suo amore è per sempre

Sul limitare della tomba ci siamo immedesimati in Giovanni, ma non possiamo non considerare la presenza di Pietro. La Parola oggi pone in primo luogo in risalto proprio la figura di Pietro e ci fa riflettere sulle sue parole, sulla sua testimonianza. Pietro ci ricorda che Gesù si è chinato sulle sofferenze degli uomini "benedicendo e risanando" e lottando contro il diavolo. E' chiaro che Pietro è solidale con coloro che, nonostante il potere del male, sono stati risanati da Gesù. E' la prima personale e preziosa testimonianza di chi, convertito, può confermare i fratelli nella fede.
Facendo leva sulla sua personale esperienza di Gesù, Pietro ufficializza il nucleo centrale della testimonianza dei discepoli: "noi siamo testimoni": testimoni dei brevi anni della missione di Gesù, ma soprattutto della sua morte e risurrezione, intimi del Risorto.
Pietro, il traditore, la pietra della Chiesa, si rende garante soprattutto dell'amore perenne di Dio che, nel nome di Gesù, continua a sconfiggere la forza nefasta dl peccato e a coinvolgerci tutti nell'energia soave e forte del suo amore "che è per sempre".

"La Resurrezione è iniziata quando ciò che era di più orrendo diventa sorgente di grazia" (Jean Vanier)

D. Gianni Mazzali SDB

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