D. Mario MORRA SDB "A chi rimetterete i peccati saranno rimessi, e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi"
12 aprile 2015 | 2a Domenica di Pasqua - Anno B | Omelia
2a Domenica di Pasqua - Domenica della Divina Misericordia
Dopo la Pasqua, Gesù appare diverse volte alle donne, agli Apostoli, ai discepoli, per aiutarli a credere nella sua risurrezione, e la Liturgia di queste Domeniche, attraverso i brani degli Atti degli Apostoli e del Vangelo, aiuta anche noi a crescere nella fede in Gesù Risorto.
La stessa sera del giorno di Pasqua, Gesù appare ai discepoli riuniti nel cenacolo, a porte chiuse, per timore dei Giudei; li saluta augurando loro la pace e mostra loro i segni della
passione e morte, le ferite delle mani, dei piedi e del costato, per dimostrare loro che è proprio lui.
Soprattutto trasmette agli Apostoli la missione cha ha ricevuta dal Padre.
"Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi… A chi rimetterete i peccati saranno rimessi, e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi".
Gesù affida agli Apostoli, e per mezzo loro, alla Chiesa il compito di continuare la missione che Lui ha ricevuto dal Padre, affinché la salvezza, acquistata attraverso la croce, giunga agli uomini di tutti i tempi.
Per questo mostra loro i segni, ormai gloriosi, delle piaghe della sua Passione; per questo alita su di loro, e trasmette loro lo Spirito Santo, perché abbiano il potere di perdonare i peccati agli uomini pentiti.
Il dono dello Spirito è il primo frutto della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù.
La Bibbia raffigura Dio creatore che infonde la vita nel primo uomo fatto di terra, alitando in lui il suo spirito vitale: "Il Signore Dio soffiò nelle sue narici un alito di vita". Gesù, con il dono dello Spirito Santo, comunica agli Apostoli ed alla Chiesa la sua vita di risorto, ed insieme il potere di far risorgere gli uomini dalla morte del peccato, per renderli creature nuove.
Papa Francesco, per rispondere proprio a questa missione che Gesù ha affidato alla Chiesa, dice:
"…ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: "Siate misericordiosi come il Padre" (cfr Lc 6,36). E questo specialmente per i confessori! Tanta misericordia!"
…"Sono convinto che tutta la Chiesa, che ha tanto bisogno di ricevere misericordia, perché siamo peccatori, potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione ad ogni uomo e ad ogni donna del nostro tempo. Non dimentichiamo che Dio perdona tutto, e Dio perdona sempre. Non ci stanchiamo di chiedere perdono. Affidiamo fin d'ora questo Anno alla Madre della Misericordia".
Il brano del Vangelo, che abbiamo ascoltato, ci riporta l'episodio dell'apostolo Tommaso che non è presente alla prima apparizione di Gesù Risorto, ed esige di vedere e di toccare le piaghe di Gesù, prima di credere nella sua Risurrezione.
Dobbiamo essere grati a Tommaso, perché la sua incredulità aiuta la nostra poca fede!
Otto giorni dopo, Gesù appare nuovamente ed a Tommaso, questa volta presente, fa toccare le sue piaghe e lo esorta ad avere fede in Lui.
Tommaso, confuso, fa la sua bella professione di fede: "Mio Signore e mio Dio", ma Gesù aggiunge a nostra esortazione: "Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno".
Importante non è "vedere", (quanti hanno visto le opere ed i miracoli di Gesù e non hanno creduto); importante è prestare fede alla testimonianza degli Apostoli che "hanno visto, hanno mangiato e bevuto con Lui, dopo la risurrezione"; importante è essere docili all'azione dello Spirito Santo che rende testimonianza per mezzo degli Apostoli.
Perché la fede sia una beatitudine, cioè fonte di felicità, deve nascere da Dio, come ci dice S. Giovanni nella seconda lettura: "Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio". Chi ha fede in Gesù Cristo ama Dio e osserva i suoi comandamenti, "e i suoi comandamenti non sono gravosi";
Chi ha fede in Gesù Cristo ama anche il prossimo, per amore di Dio, e può realizzare con i fratelli quella comunione di vita che era propria della primitiva Comunità cristiana: "Erano un cuor solo ed un'anima sola" ci dicono gli Atti degli Apostoli riportati dalla 1a lettura.
Questo amore che proviene dalla fede in Gesù Risorto, è la forza che vince il mondo: "Questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo, la nostra fede".
Domandiamoci allora: quale è la nostra fede? È fede che si esprime nell'amore di Dio e nell'osservanza dei suoi comandamenti?
È fede che si traduce in atti concreti di solidarietà con il prossimo, che ci aiuta ad essere nella nostra famiglia, nella nostra comunità, un cuor solo ed un'anima sola con i fratelli e con le sorelle?
Professiamo con Tommaso la nostra fede in Gesù: "Mio Signore e mio Dio", ma domandiamo anche con Tommaso "Signore Gesù, aumenta, rafforza e purifica la mia fede".
Maria Ausiliatrice, Madre della Chiesa, Madre della Misericordia, presente nel Cenacolo con gli Apostoli, smarriti dopo la morte di Gesù, per sostenerli ed incoraggiarli, aiuti anche noi a crescere nella fede in Gesù Morto e Risorto, ed a seguirlo con fedeltà nell'osservanza del suo Vangelo
D. Mario MORRA SDB
2a Domenica di Pasqua - Domenica della Divina Misericordia
Dopo la Pasqua, Gesù appare diverse volte alle donne, agli Apostoli, ai discepoli, per aiutarli a credere nella sua risurrezione, e la Liturgia di queste Domeniche, attraverso i brani degli Atti degli Apostoli e del Vangelo, aiuta anche noi a crescere nella fede in Gesù Risorto.
La stessa sera del giorno di Pasqua, Gesù appare ai discepoli riuniti nel cenacolo, a porte chiuse, per timore dei Giudei; li saluta augurando loro la pace e mostra loro i segni della
passione e morte, le ferite delle mani, dei piedi e del costato, per dimostrare loro che è proprio lui.
Soprattutto trasmette agli Apostoli la missione cha ha ricevuta dal Padre.
"Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi… A chi rimetterete i peccati saranno rimessi, e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi".
Gesù affida agli Apostoli, e per mezzo loro, alla Chiesa il compito di continuare la missione che Lui ha ricevuto dal Padre, affinché la salvezza, acquistata attraverso la croce, giunga agli uomini di tutti i tempi.
Per questo mostra loro i segni, ormai gloriosi, delle piaghe della sua Passione; per questo alita su di loro, e trasmette loro lo Spirito Santo, perché abbiano il potere di perdonare i peccati agli uomini pentiti.
Il dono dello Spirito è il primo frutto della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù.
La Bibbia raffigura Dio creatore che infonde la vita nel primo uomo fatto di terra, alitando in lui il suo spirito vitale: "Il Signore Dio soffiò nelle sue narici un alito di vita". Gesù, con il dono dello Spirito Santo, comunica agli Apostoli ed alla Chiesa la sua vita di risorto, ed insieme il potere di far risorgere gli uomini dalla morte del peccato, per renderli creature nuove.
Papa Francesco, per rispondere proprio a questa missione che Gesù ha affidato alla Chiesa, dice:
"…ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: "Siate misericordiosi come il Padre" (cfr Lc 6,36). E questo specialmente per i confessori! Tanta misericordia!"
…"Sono convinto che tutta la Chiesa, che ha tanto bisogno di ricevere misericordia, perché siamo peccatori, potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione ad ogni uomo e ad ogni donna del nostro tempo. Non dimentichiamo che Dio perdona tutto, e Dio perdona sempre. Non ci stanchiamo di chiedere perdono. Affidiamo fin d'ora questo Anno alla Madre della Misericordia".
Il brano del Vangelo, che abbiamo ascoltato, ci riporta l'episodio dell'apostolo Tommaso che non è presente alla prima apparizione di Gesù Risorto, ed esige di vedere e di toccare le piaghe di Gesù, prima di credere nella sua Risurrezione.
Dobbiamo essere grati a Tommaso, perché la sua incredulità aiuta la nostra poca fede!
Otto giorni dopo, Gesù appare nuovamente ed a Tommaso, questa volta presente, fa toccare le sue piaghe e lo esorta ad avere fede in Lui.
Tommaso, confuso, fa la sua bella professione di fede: "Mio Signore e mio Dio", ma Gesù aggiunge a nostra esortazione: "Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno".
Importante non è "vedere", (quanti hanno visto le opere ed i miracoli di Gesù e non hanno creduto); importante è prestare fede alla testimonianza degli Apostoli che "hanno visto, hanno mangiato e bevuto con Lui, dopo la risurrezione"; importante è essere docili all'azione dello Spirito Santo che rende testimonianza per mezzo degli Apostoli.
Perché la fede sia una beatitudine, cioè fonte di felicità, deve nascere da Dio, come ci dice S. Giovanni nella seconda lettura: "Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio". Chi ha fede in Gesù Cristo ama Dio e osserva i suoi comandamenti, "e i suoi comandamenti non sono gravosi";
Chi ha fede in Gesù Cristo ama anche il prossimo, per amore di Dio, e può realizzare con i fratelli quella comunione di vita che era propria della primitiva Comunità cristiana: "Erano un cuor solo ed un'anima sola" ci dicono gli Atti degli Apostoli riportati dalla 1a lettura.
Questo amore che proviene dalla fede in Gesù Risorto, è la forza che vince il mondo: "Questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo, la nostra fede".
Domandiamoci allora: quale è la nostra fede? È fede che si esprime nell'amore di Dio e nell'osservanza dei suoi comandamenti?
È fede che si traduce in atti concreti di solidarietà con il prossimo, che ci aiuta ad essere nella nostra famiglia, nella nostra comunità, un cuor solo ed un'anima sola con i fratelli e con le sorelle?
Professiamo con Tommaso la nostra fede in Gesù: "Mio Signore e mio Dio", ma domandiamo anche con Tommaso "Signore Gesù, aumenta, rafforza e purifica la mia fede".
Maria Ausiliatrice, Madre della Chiesa, Madre della Misericordia, presente nel Cenacolo con gli Apostoli, smarriti dopo la morte di Gesù, per sostenerli ed incoraggiarli, aiuti anche noi a crescere nella fede in Gesù Morto e Risorto, ed a seguirlo con fedeltà nell'osservanza del suo Vangelo
D. Mario MORRA SDB
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