don Alberto Brignoli " Qualcuno ha già rotolato via la pietra per noi"

Veglia Pasquale nella Notte Santa (Anno B) (04/04/2015)
Vangelo: Mc 16,1-8 
"Mettiamoci una pietra sopra": chissà quante volte avremo pronunciato questa frase. Forse al termine di una discussione protrattasi più del dovuto, oppure a conclusione di un periodo di forti incomprensioni con qualche familiare, con una persona a cui vogliamo bene, con un conoscente o con un collega di lavoro. Lo si dice per non rivangare più certe logoranti situazioni e per guardare avanti.

"Mettiamoci una pietra sopra": lo diciamo proprio per guardare avanti, dopo un periodo difficile, dove magari la salute è venuta un po' meno, il lavoro è mancato, in casa c'erano un mucchio di problemi. Grazie a Dio, anche i periodi critici passano e si vuole dimenticare quello che è avvenuto, per guardare avanti con speranza e fiducia.
"Mettiamoci una pietra sopra": è anche la frase che si scambiano due persone, che si sono promesse amore per l'eternità, e poi scoprono poco a poco che l'eternità deve fare i conti con la fatica di ogni giorno, e allora vanno in crisi, e arrivano alla sofferta conclusione di lasciarsi, di interrompere la loro relazione. Decise ad andare avanti, sì, ma ognuno per la sua strada, mettendo una pietra sopra il passato e cercando di dimenticarsi a vicenda. Quell'amore - ammesso che fosse tale - ormai è morto, e lo si seppellisce mettendoci, appunto, una pietra sopra.
Poi, però, capita spesso che quella "pietra messa sopra" non ci convince, e ci coglie l'intrigante desiderio di andare a spiare dentro quel luogo dove abbiamo sepolto il nostro passato, magari per vedere se quegli "scheletri nell'armadio" ci fanno ancora paura, o forse per renderci conto che è davvero finita, perché magari non vogliamo o non siamo capaci di accettarlo. Resta il fatto che la pietra sopra c'è, ed è pesante, e rotolarla via per andare a guardarci dentro non è poi così facile.
Riguardare dentro il nostro passato e rivangare il tempo che non c'è più è una cosa faticosa e dolorosa, e forse a volte non ne vale nemmeno la pena: a che scopo? Per rimanerci ancora più male? Per sentirci a posto con la coscienza? Per imbalsamare il cadavere, e ungerlo con oli aromatici come fecero le donne di buon mattino al levare del sole?
Ci piacerebbe cercare di capire gli sbagli del passato, eppure è meglio di no; anzi...sarebbe meglio di sì per trarne esperienza e per non ripeterli più, però... è più saggio non farlo; o magari è saggio farlo, ma invece non riusciamo perché costa fatica.... Che caos...quanti pensieri frullano nella testa, mentre pensiamo a un passato pieno di sbagli, di colpe, di valutazioni scorrette, di scelte azzardate...e intanto la vita va avanti, e noi facciamo passare il tempo e proseguiamo il cammino pensando e rimuginando su queste cose...
Ma poi, anche nel momento in cui decidiamo di riguardare dentro il sepolcro della nostra vita passata, ci accorgiamo della fatica più grossa, che è proprio quella di rileggere tutto, di riguardarci dentro, e allora ci chiediamo: chi ci darà una mano? "Chi ci farà rotolare via la pietra dall'ingresso del sepolcro?": se lo chiesero anche Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo e Salòme, quel primo giorno dopo il sabato, di buon mattino al levare del sole. Certo, queste cose si fanno al mattino quando si è ancora freschi e volenterosi: la sera è troppo vicina alla notte, e il buio non è certo il momento migliore per rivangare il passato, per nessuno, perché gli scheletri fanno ancora più paura.
Ma rimane il problema della grossa pietra...chi la farà rotolare via dal sepolcro? Puoi star lì a ripensare tutte le belle teorie che vuoi, sul tuo passato, ma se non hai ancora trovato il modo di rotolare via la pietra da quel sepolcro che è la tua vita, serve a poco. E serve a poco anche camminare a testa bassa, chinando il capo pensieroso, credendo così di trovare una risposta. Invece, devi fare come le donne nei pressi della tomba di Gesù Nazareno: alzare lo sguardo. Ti accorgerai che la pietra è già stata fatta rotolare, benché molto grande. Qualcuno ci ha già pensato per te, qualcuno ti ha già dato una mano, qualcuno ha giocato d'anticipo. Qualcuno ti ha preceduto.
C'è sempre qualcuno che fa le cose per te, che giunge prima di te, che ti toglie le castagne dal fuoco ancor prima che tu possa accorgerti che stanno bruciando. Lui ti precede.
Cercavi di mettere una pietra sopra il tuo passato? Lui lo ha fatto prima di te. Hai provato a risollevare nuovamente la pietra per cercare di capirci qualcosa in tutto ciò che è successo? Lui lo ha fatto prima di te. Vuoi provare a ricominciare da capo, da dove tutto era iniziato e dove tu ti sentivi felice? Lui lo ha fatto prima di te, ti precede in Galilea.
Adesso, però, occorre smetterla di essere titubanti e indecisi; occorre smetterla di avere paura. Occorre camminare con lo sguardo alto, perché non c'è più nulla di cui avere paura. Lui ha vinto la morte, e noi con lui, perché in quel sepolcro ci siamo scesi entrambi, lui e noi: e "se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui", perché "la morte non ha più potere su di lui".

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