don Roberto Rossi" Con grande forza davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù"

II Domenica di Pasqua (Anno B) (12/04/2015)
Vangelo: Gv 20,19-31 
Il vangelo ci riporta due incontri fondamentali di Gesù Risorto, quando appare nel Cenacolo ai suoi apostoli la sera di Pasqua e otto giorni dopo.
La sera di Pasqua: si presenta già con il suo corpo glorioso, porta e augura la pace. Ce n'è tanto bisogno nel cuore degli apostoli, sconcertarti per quanto è avvenuto; c'è sempre
tanto bisogno di pace. Una pace profonda, vera, nella coscienza; la pace che è la grazia di Dio, la purificazione dal male e dalle sue suggestioni; la pace e la forza di Dio nelle debolezze della vita umana. "Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi. Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati saranno perdonati": La misericordia del Signore. Gesù è morto ed è risorto perché l'umanità sia salva dal peccato e da tutte le sue conseguenze, perché gli uomini siano salvi in una vita nuova su questa terra e siano salvi per l'eternità, ed è quello che conta. Il Signore offre il suo amore infinito, il suo perdono, la sua misericordia, la tua tenerezza.
Otto giorni dopo: l'incontro con gli apostoli e Tommaso. Tommaso non riesce a credere, è un uomo molto concreto: ha visto morire Gesù, messo nel sepolcro: come è possibile?
Tommaso fa fatica a credere, ma non se ne va, resta nella comunità ed è quello che lo salva, perché nella comunità degli apostoli Gesù ritorna e viene proprio per incontrarlo, per farsi riconoscere, per togliere il buio dal cuore di Tommaso e offrirgli la luce di una fede grande.
"Non essere incredulo, ma credente". Metti qui la tua mano, tocca le ferite, vedi che sono proprio io." "Mio Signore e mio Dio!": così Tommaso entra nella certezza di quella fede che non abbandonerà più e per la quale impegnerà tutta la vita, fino al martirio.
"Tu hai creduto perché hai visto... Beati coloro che crederanno, anche senza vedere". E' la beatitudine della fede, la fortuna e la grazia della fede per i credenti in Cristo di ogni tempo e di ogni luogo. Anche a noi è data questa fede. Non solo personale, ma fede e adesione al Signore Risorto nella comunità dei credenti.
La prima lettura nel testo degli Atti degli Apostoli ci riporta la descrizione della primitiva comunità cristiana di Gerusalemme. "La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuor solo e un'anima sola. Con grande forza davano testimonianza della risurrezione di Gesù, mettevano tutto in comune e non c'era fra loro alcun bisognoso e tutti godevano di un grande favore.
Questo è il modello della comunità cristiana, di ogni comunità di credenti. E' il progetto di Dio che nella Bibbia ci è offerto. Anche noi siamo chiamati a questo: "Un cuor solo e un'anima sola, testimonianza del Signore Risorto, condivisione dei beni e della vita, amore vero "amatevi come Io vi ho amati" "da questo conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni verso gli altri". Aiuto ai poveri "perché non ci sia alcun bisognoso".
In questa luce viviamo e celebriamo il 50° della comunità parrocchiale, ringraziando il Signore, implorando il perdono per le nostre mancanze, chiedendo la grazia e la forza del Signore, nella benedizione del S. Padre, papa Francesco.

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