GIOVANNINI Attilio sdb " Dunque, convertitevi."

19 aprile 2015 | 3a Domenica di Pasqua - Anno B | Appunti per la Lectio
*Il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù...
*Convertitevi dunque, e cambiate vita.
Sotto la croce di Gesù i suoi nemici erano in trionfo. Avevano rimesso le cose a posto,
riportato all'ordine la situazione, ed eliminato quell'oscura minaccia al loro potere...
Ma Gesù in realtà non voleva sbalzarli dal potere, voleva liberarli; non minacciava la sicurezza della nazione, voleva rinnovarla; non ingannava la gente, la guariva, la educava, la serviva con amore.
La sua esecuzione capitale fu la cosa più sbagliata e ingiusta che si potesse fare. Per questo Dio non solo lo accolse tra gli eletti nel suo Regno, ma lo glorificò ponendolo "alla sua destra".
Dio mostrò così che Gesù era nel giusto e i suoi nemici nel torto. E perciò è chiaro che se vogliamo anche noi essere messi tra i giusti, dobbiamo seguire la strada tracciata da lui, vivere e morire come lui, e non altri.
La sua fu una vita abitata dallo Spirito, realizzata nella assoluta fiducia verso il Padre, spesa nella totale dedizione ai fratelli, illuminata dalla perfetta speranza nel Regno. Noi non abbiamo che da fare tutto questo e vivremo in eterno!
Ma c'è di più. La vita vissuta come Gesù non è solo vita che attende il futuro della piena liberazione; è vita così profondamente radicata in Dio, che può già essere vissuta nella pienezza anticipata. Siamo ancora sempre mortali, eppure già risuscitati. Dice la Lettera di Giovanni:
Noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è ancora stato rivelato 1 Gv 32.
La risurrezione di Gesù mostra quello che è già ma ancora non si percepisce: la nostra vita è eterna.

*La nostra vita è nascosta con Cristo in Dio Col 33
dice a sua volta s. Paolo. Ciò che già si percepisce, sono i suoi effetti:

*Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita perché amiamo i fratelli 1 Gv 314
Noi non viviamo più nella paura, non siamo più dominati dall'odio, dal rancore, non siamo squassati dalla violenza... Nella misura in cui ci conformiamo a Gesù il risorto, sentiamo che la vita divina rifluisce in noi, che rinasciamo alla nostra identità di immagine e somiglianza con Dio, e che questo ritorno a Dio vince la morte. Noi sperimentiamo il dono dello Spirito.

*Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito Gal 525.
Questo vuol dire, in concreto: impegnarsi a favore della libertà e dignità di ogni creatura. Vuol dire condividere i doni di Dio con tutti. Vuol dire occuparsi di chi deve sopravvivere con un dollaro al giorno o meno, di chi è in prigione senza processo, di chi non può andare a scuola perché glie l'hanno distrutta, di chi non ha l'acqua potabile, di chi è caduto nella dipendenza o nel disagio mentale, di chi ha perso persone care... per dire a tutti costoro che c'è una via alla vita, perché Dio, nonostante tutto, è al loro fianco e salverà la loro vita.
Vuol dire non stancarsi di fare il bene, perché Dio moltiplicherà i nostri sforzi, e anche un bicchiere d'acqua o una parola gentile non rimarrà senza ripercussione eterna.

*Dio ha glorificato il suo servo Gesù. Dunque convertitevi.
Lasciate il mondo chiuso nell'orizzonte terreno del potere, dell'avere, del piacere e salite al mondo aperto del donare, del servire, dell'amare, dello sperare.
La sofferenza, la fatica, la lotta non saranno eliminate, ma non avranno l'ultima parola.
GIOVANNINI Attilio sdb

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